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Don Henley, The Eagles e la storia del Rock USA

È una notte particolarmente fredda a Gilmer, estremo nordest dello stato del Texas. Hughlene McWorther, maestrina della scuola locale, sta partorendo il suo primogenito. CJ Henley, suo marito, è nervoso, agitato: non sta più nella pelle.

Quando però vede il piccolo Don e non appena lo può stringere tra le sue braccia forti e muscolose da agricoltore verace, ha un momento di commozione. 

Don sarà l’unico erede di CJ e Hughlene che, di lì a poco, si trasferiscono nella vicina Linden per mettere in piedi una loro fattoria. Più che rimanere attratto da trattori e aratri, Don perde la testa per le fuoriserie che ogni tanto sfrecciano in quella cittadina che conta meno di 3000 anime e che è situata proprio al confine tra Texas, Louisiana, Arkansas e Oklahoma.
Lui spera, prima o poi, di salire su una di quelle automobili fiammanti e di fuggire lontano dalla dura vita nei campi.

Don Henley, The Eagles e la storia del Rock USA

Anche la musica lo fa sognare. La passione per le sette note gliela trasmettono i genitori, entrambi cultori di country, folk, blues, e jazz.

Don Henley prende lezioni di piano e impara a cantare sui 45 giri che compra sua mamma. Poi, una volta conseguito il diploma alla North Texas State University di Denton e dopo la morte del padre, nel 1970 si trasferisce a Los Angeles per inseguire un grande sogno: quello di diventare una rockstar.
Don suona già la batteria e canta con gli Shiloh, una band texana prodotta dalla leggenda del country Kenny Rogers. Ma la sua vita cambia quando, nella città degli Angeli, incontra Glenn Frey, songwriter di Detroit, come lui in California per fare della musica la propria professione.

Nel giro di un mese. Henley e Frey vengono ingaggiati dalla suadente vocalist Linda Ronstadt, star nascente della West Coast e qualche tempo dopo danno vita al loro nuovo sodalizio: The Eagles.

Nel 1972, gli Eagles incidono il loro primo album ed è già un successo: il brano d’apertura del disco lo scrivono insieme a un amico, Jackson Browne. Si chiama “Take It Easy” e, già nel titolo, incarna lo spirito lascivo e rilassante del Southern California post-hippie dei primi anni 70.