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Cominciamo dalle persone

Passati i primi sei mesi di questo concitato 2013 penso sia importante tirare una riga e fare delle valutazioni, non solo dedicate a MusicOff, ma anche in merito a tutto quello che riguarda il nostro magnifico settore musicale, della formazione e dell’intrattenimento.Sono un vero appassionato di rapporti umani e

Passati i primi sei mesi di questo concitato 2013 penso sia importante tirare una riga e fare delle valutazioni, non solo dedicate a MusicOff, ma anche in merito a tutto quello che riguarda il nostro magnifico settore musicale, della formazione e dell’intrattenimento.
Sono un vero appassionato di rapporti umani e questa passione permea in profondità tutto questo grande progetto di MusicOff e il suo staff. È stato così sin dall’inizio e, con il tempo e tanto lavoro, la bellezza delle relazioni sane che abbiamo instaurato ha portato tantissimi frutti che mi stupiscono continuamente.
Mi accorgo che sempre più questa nostra società ci spinge, in un modo o nell’altro, ad “investire” sulle infrastrutture, sulle aziende, sull’economia, sulla realizzazione di una carriera come unico obiettivo possibile.Dando per assodato che sono necessarie anche le dovute energie per migliorare la parte tecnica e funzionale di un’azienda, ho sempre ritenuto di primaria importanza investire nelle persone, e questo non per trarne un beneficio diretto con la comune logica del “dare/avere”, ma con un desiderio sincero e coerente di lavorare insieme per fare l’interesse dell’altro.
In sostanza sono convinto che spendersi al meglio per dare un’opportunità, promuovere un progetto valido, incoraggiare e sostenere chi cerca di andare oltre la mediocrità sia l’unica vera chiave di volta per la nostra società malata di individualismo e relativismo.
Oltretutto, per quello che sembra quasi un miracolo, c’è sempre un ritorno incredibile anche per noi in questo modo, ma non è un obiettivo… è una naturale conseguenza!So per certo che agli occhi di molti questo discorso potrà sembrare utopico e banale, proprio perché spesso abbiamo l’illusione che il mondo sia uno schifo e che l’unica strada sia arraffare quello che possiamo finché possiamo, ma sono fermamente convinto che questo circolo vizioso si possa invertire.
Come? Proprio coltivando, preservando e curando ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra umanità e la nostra capacità di intessere relazioni nella verità che portino ad una grande gioia nel vedere realizzati i progetti ed i sogni di chi ci sta accanto.Fatte queste premesse, sento quindi che con MusicOff, vista anche la sua grandissima portata mediatica ed il magnifico settore musicale che cura, ho personalmente ed abbiamo come staff tutto una grande responsabilità! La responsabilità di suscitare il desiderio di fare della “propria vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarsi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarsi con umiltà e perseveranza per migliorare noi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna” (cit.)La musica è un’arte magnifica, che apre i cuori ed illumina la vita di chi ha scelto di farne la sua professione come me e tanti altri e di chi ne fruisce come appassionato ed ascoltatore. Scende nel profondo e supera le barriere di quell’anestesia generale che ci porta troppo spesso a lamentarci in maniera perpetua senza possibilità di vedere il bello ed il buono che c’è in noi e negli altri.Questo, per rendere il tutto chiaro con un esempio, significa pubblicare argomenti costruttivi, coinvolgere musicisti e professionisti che vivano la loro vita con un senso di entusiastica gratitudine, non cedere al ricatto di pubblicare articoli scandalistici per tentare di fare più share, non svilire tutto il magnifico settore musicale relegandolo ad un’esperienza per pervertiti guardoni di cosce nude, di coinvolgere con grande attenzione dei partner commerciali che, a loro volte, curino il rapporto con i clienti e siano attenti alle loro esigenze.Penso sinceramente che con più educazione musicale, appassionata e coinvolgente, e con la cura di ciò che è bello e di ciò che è buono e vero si possa costruire, nel medio-lungo periodo, una società più giusta ed attenta all’ascolto del prossimo, una società più sana e profondamente radicata su delle mete decisamente più alte di quel lerciume al quale ci siamo così docilmente abbandonati.
Questa è la strada per uscire dalla crisi che, ad oggi, si sta trasformando in una grandissima opportunità di cambiamento per ognuno noi, me per primo.Un abbraccio (anche se virtuale) a tutti voi e a tutto gas per i nuovi progetti!Thomas “Doc” Colasanti