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Addio a un fratello del Blues

La mattina del 5 marzo 1982 il corpo senza vita del "fratello blues" John Belushi viene ritrovato in un bungalow dello Chateau Marmont Hotel di Hollywood.

È purtroppo l’ultimo triste capitolo di quasi dieci anni di abusi di droghe e alcol. 
Gli ultimi soldi prelevati da John dovevano servire a comprare una chitarra, ma furono destinati alle dosi mortali che spensero definitivamente una delle più grandi stelle tra gli attori comici degli anni ’70.

Non solo attore, quindi, ma anche musicista. Appena due anni prima il suo nome era entrato nella leggenda grazie al film di John Landis, Blues Brothers, in cui lui e Dan Aykroyd davano vita sia a una delle coppie più spassose del cinema, sia a un caposaldo assoluto per la cinematografia e per la musica.
Il film è una vera e propria celebrazione della musica blues americana. Al suo interno si perde il conto delle star che partecipano con ruoli veri e propri o semplici cameo. Da un padre del jazz come Cab Calloway, alla regina del soul Aretha Franklin, da Ray Charles a James Brown, passando per John Lee Hooker e così via.

Ma non è solo un film, è anche una band. I Blues Brothers, infatti, nascono due anni prima, nel 1978, grazie proprio ai due attori e vedono nella propria formazione musicisti d’eccezione. Spiccano Steve Cropper Matt “Guitar” Murphy alle chitarre ad esempio e gli altri non sono certo da meno.
Nata per gioco, come sketch al Saturday Night Live, la band diventa reale quando pubblica l’album Briefcase Full of Blues e poi, ovviamente, con il film. Vanno anche in tour per concerti e aprono quello dei Grateful Dead il 31 dicembre del ’78 a San Francisco.

Ma la candela brucia dai due lati e per John si parlerà di tragedia annunciata viste le sue oramai irrefrenabili dipendenze. Suo doveva essere il ruolo poi ricoperto magistralmente da Bill Murray in Ghostbusters. E siamo sicuri che la sua passione per la musica e per il blues non sarebbe certo finita lì.