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Steppenwolf, nati per essere selvaggi

L'album di debutto della band canadese di rock blues Steppenwolf ottiene il disco d'oro. Gran parte del merito è dovuta al brano d'apertura del disco, "Born To Be Wild", pezzo dall'incedere trascinante e dal ritornello indimenticabile.

Scritto da Dennis Edmonton, “Born To Be Wild” è da subito un grande successo radiofonico.
Di lì a poco, diventa addirittura una delle rock song più leggendarie della storia grazie alla colonna sonora di Easy Rider.

Il film di Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson (che segna i destini di un’intera generazione) si apre infatti sulle note del rock blues degli Steppenwolf prima di utilizzare un’altra canzone della band di John Kay, l’inconfondibile voce solista. Si tratta della altrettanto celebre “The Pusher“, lo spacciatore, che accompagna la scena in cui i protagonisti vendono una partita di cocaina in cambio del denaro che servirà loro per pagarsi un viaggio da una costa all’altra degli Stati Uniti.

Invitato allo screening del film da Peter Fonda, John Kay si presenta in sala di proiezione con un paio di occhiali da sole neri che tiene indossati per tutta la durata del film.  
Poi esce, non prima di aver fatto i complimenti a Fonda e a Hopper.

Solo in un secondo tempo, i due scoprono che John Kay è fortemente daltonico e fatica a distinguere i colori.

Steppenwolf, nati per essere selvaggi

“Born To Be Wild” (grazie all’abbinamento con le immagini del film) diventa un brano culto per tutti i motociclisti del pianeta. È anche la prima canzone rock a utilizzare il termine heavy metal sebbene, in questo caso, abbinato al rumore degli scappamenti (heavy metal thunders).

In carriera, il gruppo (che aveva deciso di chiamarsi come l’omonima novella di Herman Hesse) ha venduto oltre 25 milioni di copie.