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Scommettere su sé stessi

Più che in ogni altra occasione il foglio virtuale che vi apprestate a leggere è rimasto vuoto fino a poche ore prima della sua pubblicazione, questo perché spendere alcune parole per apporre il punto conclusivo di un capitolo è compito pressante e capace di far nascere molti interrogativi. Talvolta si abbandonano

Più che in ogni altra occasione il foglio virtuale che vi apprestate a leggere è rimasto vuoto fino a poche ore prima della sua pubblicazione, questo perché spendere alcune parole per apporre il punto conclusivo di un capitolo è compito pressante e capace di far nascere molti interrogativi. Talvolta si abbandonano i propri personaggi alla baraonda di qualche inestricabile e rocambolesca situazione, talvolta si trova il finale perfetto, altre volte invece si conclude in una momentanea sospensione della tensione.  Tante parole potrebbero essere spese per raccontare la difficoltà di un momento come quello odierno, difficoltà ormai tanto radicata sottocute da aver mutato probabilmente anche la percezione meteorologica. Il finale a regola d’arte non si troverà quindi in quest’occasione, ma non è nulla di cui disperare. Come pochi altri è proprio questo l’istante giusto per chinare la testa sulle intenzioni personali e dar loro la più forte delle spinte, così da trasformarle nel motore propulsore del proprio futuro.Film, album, romanzi e opere ci raccontano come i momenti negativi siano la vera prova sulla via della crescita personale, ma è realtà confermata che spesso inducano anche a gravi difficoltà nell’intravedere oltre la coltre di nebbia. Seppur paradossale è facile lasciarsi quindi soccombere al dolce lamento della sofferenza generale, spegnendo così anche ogni indotto d’alimentazione alle proprie mire, ai propri ideali e pertanto all’unico vero rigeneratore della quotidianità. Immergere passivamente il capo alla fonte del pianto non può che portare all’inasprimento d’ogni sensazione, spesso all’arrivismo e dunque al ritrarsi di fronte alla più remota possibilità di scommettere e incappare in rischi d’ogni sorta. Tutte conseguenze legittime, comprensibili ed assolutamente umane.Lanciando un’occhiata alle nostre spalle non è così difficile pensare che sarà necessario, per una volta, vedere presto l’uomo tentar di superare sé stesso nella sfida più difficile. La sfida è quella che prevede un progetto personale come meta, ma sempre in funzione di un approdo ad un benessere comune. Quando il sistema è tanto malato alla radice da non poter essere cambiato in maniera ragionevole, ahimè anche ogni slancio di rivolta spesso non fa che infrangersi su un muro d’ostacolo contro il quale diventa sempre meno utile continuare a scagliare ogni presupposto, per quanto eccelso o giusto esso sia.Forse, quando il ribasso comune opprime ogni possibilità di cammino, l’unica vera via di scampo, ed allo stesso tempo di ripartenza, è il cominciare da sé stessi, cercando l’umiltà di porre sempre la propria impronta ed il proprio nome su ogni sforzo o errore compiuto.
È nei momenti più ardui che serve aggrapparsi alle proprie aspirazioni e non lasciarle soccombere ad uno stato di latenti martiri nel mare della lamentela.
Calcare per davvero l’acceleratore sui propri sogni e sulle proprie passioni, infondervi ogni goccia del sudore di ogni minuto strappato al riposo, è l’unico vero propulsore capace di duraturi cambiamenti.

Non esistono grandi risultati ottenuti con poco impegno, ed è per questo che i giorni più neri rivelano realmente le volontà più genuine e radicate. Sono questi tempi difficili per credere nelle proprie passioni, eppure sono i momenti migliori per farlo, perché infine senza d’esse non ci sarebbe ragione di muovere altro muscolo. In loro risiede l’unico motivo valido per salvarsi nella lotta contro la spietata routine cui talvolta la vita imprigiona, ma in cambio sono richiesti sacrifici più impegnativi di quanto ogni parola possa descrivere. Ecco perché è più facile invidiare gli esempi di buone conquiste piuttosto che replicarne il duro processo di crescita. Indubbiamente il 2013 è stato per tanti di noi un anno difficile ma è stato anche un anno di grandi scommesse, di novità e di rivelazioni importanti, vale la pena ricordarlo. Un anno in cui sono stati tanti i dubbi, ma anche un anno in cui le soddisfazioni giunte si sono rivelate inestimabili.
Il tempo che viviamo è quello degli sciacalli, ormai intenti però a cibarsi dei propri stessi scarti. Quando anche gli ultimi rimasugli saranno terminati, non resterà loro che uno specchio in cui affrontare la consapevolezza di non aver vissuto che a scapito dei sacrifici altrui, senza aver mai imparato l’arte del credere nei propri sforzi.È quindi questo il momento giusto per lavorare sodo sulle proprie aspirazioni, fino allo stremo delle proprie capacità. Inseguire i propri ideali ed i propri sogni fa bene a sé stessi e agli altri, ma nel pronunciare questa frase bisogna tenere sempre in mente che la via da percorrere è lunga, in salita e senza mai un arrivo a segnarne la fine. Si tratta di un percorso in cui l’unica protesta valida rimane quella che riconduce sempre al punto di partenza con rinnovata volontà di non lesinare mai le energie. 

Noi saremo al nostro posto dal primo giorno del nuovo anno, con tutta la voglia in nostro possesso per fare la nostra parte, convinti che con l’esempio di tanti si arriverà prima o poi ad essere tutti.

Per coloro che nutrono il desiderio di mutare la realtà, il cambiamento inizia laddove la volontà e le convinzioni vengono fatte vacillare.

Buon inizio 2014 a tutti.

Francesco Sicheri