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Restauro di un Fender Vibroverb RI63

Ciao a tutti i Musicoffili, oggi vorrei raccontarvi di un lavoro fatto per un mio cliente al quale è capitata una brutta sventura, un episodio molto spiacevole all'interno di un'altro se possibile anche peggiore; infatti, al tizio è capitata la sventura di ricevere la "visita" dei ladri in casa, fatto di per se già

Ciao a tutti i Musicoffili, oggi vorrei raccontarvi di un lavoro fatto per un mio cliente al quale è capitata una brutta sventura, un episodio molto spiacevole all’interno di un’altro se possibile anche peggiore; infatti, al tizio è capitata la sventura di ricevere la “visita” dei ladri in casa, fatto di per se già piuttosto fastidioso, ma, durante il carico della refurtiva, il ladro ha pensato bene (secondo lui) di lasciare un ulteriore ricordo del suo passaggio, giocando a calciare i rigori con un Fender Vibrover 63 reissue di propietà del mio cliente.
Il risultato è quello che potete vedere in foto (Foto 1).
L’episodio capitò alcuni anni fa, il Fender malconcio fu messo da parte in attesa di una riparazione.Analisi dei guasti
lo stato della macchina è piuttosto grave, anche se non disperato.
Il “calciatore” infatti ha centrato in pieno un altoparlante, rompendolo si, ma non procurando ulteriori danni.
L’altro cono è rimasto invece integro.
La griglia è completamente andata, le finali sono vecchie e oramai poco vitali, ci sono una quantità di scrocchi e rumori di fondo che non dovrebbero esserci, colpa forse anche di anni di inattività e di polvere accumulata.

Smontaggio
Mi sono messo subito all’opera smontando completamente l’amplificatore; così, ho rimosso i due coperchi posteriori del cabinet e ho sfilato il telaio metallico.
Di seguito ho tolto il pannello di supporto degli altoparlanti (Foto 2) e ho proceduto col loro smontaggio (Foto 3).
Prima però ho smontato il logo “fender” dal frontale, in modo che non si graffiasse una volta messo il pannello a faccia in giù.
In seguito e con molta pazienza, ho rimosso tutti i punti metallici che tengono fissata la griglia in tessuto al supporto in legno (Foto 4 e 5).

Rimontaggio

Una volta pulito il pannello da anni di polvere accumulata, ho posizionato la nuova griglia procedendo poi a fissarla con una pistola spara punti da tappezziere (Foto 6).
Questa, che sembra una operazione divertente, è in realtà una bella scocciatura. Infatti la tela va montata con la giusta tensione e facendo in modo che le linee della trama siano sempre parallele ai bordi del pannello, sia verticalmente che orizzontalmente, .
Una volta montata la tela ho istallato una nuova coppia di altoparlanti (Foto 7).
Ho scelto i Jensen della serie Chicago JCH, ho avuto a che fare con questo modello di altoparlante anni fa quando dovetti sostituire gli originali Utah del mio Fender Twin Reverb del 1965, ormai completamente andati.
Mi ricordo che ero orientato sui Jensen C12K, gli stessi che monta la Fender nelle riedizioni del Twin Reverb 65, ma un mio amico, che non smetterò mai di ringraziare, mi consigliò caldamente questi Jensen JCH, meno blasonati e anche un po più economici. Mi disse che, avendoli sentiti a confronto con i Jensen originali d’epoca, la loro somiglianza era maggiore che per quelli della serie K. Fatto sta che gli diedi retta e non me ne sono mai pentito.
Tornando al vibroverb, ho pensato di optare direttamente sul JCH, anche per contenere un po i costi della riparazione. Una volta rimontati gli altoparlanti, ho riassemblato il loro cablaggio ed il logo Fender sul frontale del pannelo (Foto 8).
Il lavoro si è poi spostato sul resto del mobile. Anni di inattività ne avevano impolverato pesantemente interno ed esterno. In particolare il tolex era piuttosto ingrigito e opacizzato.
Dopo una efficace spolverata, ho provvedduto a ripulire il tolex usando una piccola spazzola dalle setole dure e un buon sgrassatore (Foto 9).
Per ottenere un risultato uniforme, ho smontato la maniglia di trasporto in modo da poter fare una pulizia uniforme.

Elettronica
Ho smontato gli stampati del pannello frontale per poter pulire l’interno dei potenziometri con l’apposito spray pulisci contatti.
C’erano alcune saldature con lo stagno lievemente distaccato dai reofori, non so dire se per colpa dei calci ricevuti o per colpa dell’età della macchina. Comunque, ho provveduto a ripassare per bene ogni connessione difettosa.
Sono passato poi agli zoccoli delle valvole che sono stati ripuliti dall’ossido di cui erano ricoperti. Ho montato una nuova coppia di finali e ho messo in test l’amplificatore con l’oscilloscopio e il segnale di prova su carico fittizio. I rumori sono spariti, i watt ci sono tutti, insomma sembra che ci siamo.
Ho così proceduto a riassemblare tutto nel senso inverso a quello dello smontaggio.
Prima il pannello frontale (Foto 10), poi il telaio metallico (Foto 11), la molla del riverbero, i due coperchi posteriori (Foto 12).
Potete vedere dalle foto l’aspetto della macchina “dopo la cura”(Foto 13).

Collaudo
Sono poi passato ad un test pratico: ho attaccato la chitarra e mi sono messo a suonare, l’amplificatore suonava piuttosto bene, ma già dalle prime note non mi ha convinto molto. Facendo qualche semplice prova scambiando di posto qualche valvola preamplificatrice, ho scoperto che c’era bisogno di sostituirne qualcuna, in particolare la prima del canale vibrato era davvero molto “opaca”.
Fatto anche questo, il Fender finalmente si è messo a suonare come si deve.

Conclusioni

Sarà necessaria un po di “ginnastica” affinchè i due nuovi Jensen trovino la loro giusta morbidezza, ma questo si sa, è un fatto fisiologico. Il lavoro è stato tutto sommato di media difficoltà, fortunatamente i calci ricevuti non hanno danneggiato niente altro.
Alla prossima e grazie per la vostra attenzione!

Costantino Amici – Costalab