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Il quarto protocollo di Simon

Nuovo episodio della carriera solista dello straordinario batterista, compositore e produttore inglese Simon Phillips, da svariati anni ormai trapiantato negli USA e noto ai più soprattutto per la lunga militanza nei Toto, durata dal 1992 al 2014.

Nuovo episodio della carriera solista dello straordinario batterista, compositore e produttore inglese Simon Phillips, da svariati anni ormai trapiantato negli USA e noto ai più soprattutto per la lunga militanza nei Toto, durata dal 1992 al 2014.

Con Protocol 4, realizzato per l’etichetta Phantom Recordings e distribuito dalla AMPED, Phillips non solo si conferma ai vertici del batterismo mondiale in virtù di straordinarie doti tecniche sempre al servizio della musica, ma si fa apprezzare anche sul piano compositivo.
Tutto il materiale registrato in Protocol IV è firmato, infatti, dal musicista britannico, che è riuscito a concentrarsi sulla scrittura nei tempi morti dei suoi frequentissimi viaggi di lavoro.

Il quarto protocollo di Simon

Rinnovata per metà la sua band con l’ingresso dei virtuosi Greg Howe alla chitarra e Dennis Hamm alle tastiere e con la conferma al basso elettrico del talentuoso Ernest Tibbs, Phillips ripropone la sua convincente miscela a cavallo tra rock, fusion, jazz elettrico e world music, ma con un piglio forse più duro rispetto ai suoi dischi precedenti.
Un cambiamento relativo, cui forse non è estraneo il passaggio del testimone nella band da un chitarrista più ‘melodico’ come Andy Timmons a uno shredder come Howe.

Il drumming del leader è assolutamente brillante dalla prima all’ultima battuta dell’album: i suoi groove mai scontati assicurano il giusto tiro ai brani tanto nelle situazioni più rockeggianti (“Nimbus”, “Phantom Voyage”) quanto in quelle più funky (“Pentangle”, “Solitaire”, “All Things Considered”) o dal sapore più ‘etnico’ (“Passage to Agra”, “Celtic Run”).
Per non dire poi dei momenti di assolo, in cui Phillips esegue figure assai complesse tecnicamente e fraseggi a dir poco articolati con una chiarezza disarmante. Il tutto gratificato da un suono di primissimo livello, che conferma la fama ormai acquisita da questo autentico gentleman inglese anche come tecnico del suono e produttore.
Un album consigliatissimo a tutti gli amanti della buona musica strumentale.

Nota della Redazione: Simon Phillips è stato recentemente colpito da un gravissimo danno a causa degli incendi di Los Angeles, se vuoi dargli un aiuto clicca qui

Cover photo by Daniel Loeschen ©louisvilledrummer.com