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Re-Training

Quel che ci serve per evitare di continuare sulla classica strada dell'apprendimento obsoleto, é proprio un RE-TRAINING, cioé una "rieducazione" totale allo studio con metodi innovativi e assai più funzionali. Si tratta chiaramente di un percorso assai complesso da seguire, ma chi si sente insoddisfatto dei met

Quel che ci serve per evitare di continuare sulla classica strada dell’apprendimento obsoleto, é proprio un RE-TRAINING, cioé una “rieducazione” totale allo studio con metodi innovativi e assai più funzionali. Si tratta chiaramente di un percorso assai complesso da seguire, ma chi si sente insoddisfatto dei metodi classici, perseveri fino in fondo e conoscerà risultati mai ottenuti prima. Andiamo innanzitutto a distinguere due tipi di “Memoria”: quella “Corta” (di circa un paio di settimane) che viene utilizzata per immagazzinare informazioni passeggere che non occorre richiamare alla mente in ogni momento ed una memoria “A lungo termine” (che dura anche tutta la vita). Detto questo poniamoci un paio di domande cruciali… Ma perché non riusciamo ad immagazzinare stabilmente ciò che abbiamo studiato ed inserito nella memoria a corto raggio? Per quale ragione dopo ore e ore di intensa applicazione ci troviamo punto e da capo?La risposta é semplicissima, anche se non salta agli occhi con facilità!!!
Il cervello umano ha in media una capacità di concentrazione e di immagazzinamento dati che arriva massimo a 45 minuti consecutivi (nelle persone ben allenate), dopodiché tende ad allentare la tensione “psicologica” con distrazioni e pensieri ben lontani dal nostro “banco di lavoro”.
Cosa significa? Siamo forse stupidi?
Niente di tutto questo stiamo tranquilli. Il nostro “sistema operativo” sta soltando chiedendo una pausa per ricaricarsi delle energie consumate nei minuti precedenti.
E quindi cosa dovremmo fare? Semplicissimo!!! Una bella pausa, brevissima semmai, ma pur sempre una pausa che ci permetta di alleggerire il sistema dallo stress psicologico che lo avvolge dopo diversi minuti di esercizio.
Sia chiaro comunque che una pausa non deve venir fraintesa con un momento per suonare il proprio lick preferito ormai scavato sulla tastiera, ma deve essere un vero e proprio momento di rilassamento completo, magari sdraidandosi un momento sul divano e chiudendo gli occhi liberando la mente da tutti i pensieri. Potrebbe sembrare un corso di Yoga invece che di musica, ma non vi immaginate nemmeno quante energie si recuperino in 5-10 minuti di assoluta tranquillità.
Una volta finita la breve pausa potremo rimetterci al lavoro con vigore e concentrazione ai massimi livelli.
Chiaramente ognuno deve imparare ad ascoltare il proprio “orologio biologico” per capire quando lavorare é proficuo (concentrazione elevata) e quando inutile o addirittura controproducente (distrazione elevata =). Dobbiamo riuscire a capire soprattutto quand’é il momento di fermarsi, anche se mancano poche note alla fine dell’esercizio o poche pagine al termine del capitolo.
E’ fondamentale alzarsi ogni volta dal nostro “banco di lavoro” con la soddisfazione e la consapevolezza di aver fatto un passo avanti oppure di aver capito cosa non ha funzionato in quelle ore di studio.
Stay Tuned…