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La batteria isolata dei Deep Purple in Burn

Anno 1974. I Deep Purple sono oramai nell'olimpo del Rock dopo album e live che hanno inciso il loro nome nella storia. Sono però orfani del cantante Ian Gillian, oramai stressato dai rapporti tesi con il chitarrista Ritchie Blackmore, e del bassista storico Roger Glover, letteralmente cacciato dalla band.

Anno 1974. I Deep Purple sono oramai nell’Olimpo del Rock dopo album e live che hanno inciso il loro nome nella storia. Sono però orfani del cantante Ian Gillian, oramai stressato dai rapporti tesi con il chitarrista Ritchie Blackmore, e del bassista storico Roger Glover, letteralmente cacciato dalla band.

Al loro posto arrivano comunque due musicisti straordinari, David Coverdale alla voce e Glenn Hughes al basso, dotato anche di una voce pazzesca come ben dimostrato nella sua precedente band Trapeze (piccolo consiglio, procuratevi l’album Medusa, che è uno dei più sottovalutati e tristemente poco conosciuti album degli anni ’70…).

Il nuovo disco si intitola “Burn” e la prestazione del gruppo è a dir poco straordinaria. La title track fa fuoco e fiamme e oltre alla naked track già ascoltata dell’assolo di Blackmore, oggi ci godiamo quella che forse è la traccia più dirompente del brano, la batteria di Ian Paice.
Ogni parola è superflua, reggetevi forte…