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La preparazione di un tour

Per tour intendo una o più serate con uno stesso artista e repertorio. Ci si trova nella situazione di doversi preparare per un tour in due casi: il primo è quando si devono fare delle serate con un artista/gruppo abituale, ma con un repertorio diverso dal solito; il secondo è quando si viene chiamati a suonare

Per tour intendo una o più serate con uno stesso artista e repertorio. Ci si trova nella situazione di doversi preparare per un tour in due casi: il primo è quando si devono fare delle serate con un artista/gruppo abituale, ma con un repertorio diverso dal solito; il secondo è quando si viene chiamati a suonare con qualcuno con il quale non si è mai suonato prima. La seconda situazione è certamente più delicata ed è quella di cui parlerò di più, ma anche la prima non va presa sottogamba, anche se il compito è facilitato dal fatto che sicuramente conoscete già i vostri colleghi e avete già lavorato con loro precedentemente.
Comunque la primissima fase è la scelta, dunque se accettare o meno l’offerta. È importantissimo che, se accettate un incarico, siate sicuri di potervi preparare al meglio. Non fate differenze di impegno nella preparazione di un concerto che andrà nei teatri di mezzo mondo e un paio di serate di sostituzione in una cover band locale. Siete comunque voi sul palco e se suonate male, magari improvvisando qua e là senza conoscere bene i brani, nessuno vi giustificherà con il fatto che era una piccola situazione e saranno tutti pronti a sminuirvi. Se è una cosa che non vi interessa, di cui non avete bisogno o che comunque non avete voglia o tempo di preparare è molto meglio che la rifiutiate. Forse perderete qualche soldo al momento, ma ne guadagnerà il vostro buon nome.

Se avete deciso di accettare l’incarico allora comincia la preparazione. È fondamentale che il vostro “datore di lavoro” si preoccupi di fornirvi il materiale adeguato per consentirvi di preparare i brani. Il materiale potrebbe comporsi di spartiti (abbastanza raro per la chitarra) o di un semplice CD con registrati i brani (spesso male e dal vivo). Se si tratta di cover vi consiglio di procurarvi gli originali in qualche modo e prepararvi un CD con il repertorio di quel gruppo/artista. Per i primi giorni preoccupatevi solo di ascoltare il repertorio il più possibile in modo da farlo entrare nelle orecchie e nella testa. Questo vi aiuterà moltissimo nella fase successiva, quella dell’apprendimento.
Per prima cosa scrivete su un foglio la struttura del brano con i relativi accordi ed eventuali parti ripetute. Esistono vari metodi per questo, alcuni più jazzistici (AABA) altri più usati nel Pop-Rock (con le sigle intro, strofa, ritornello, solo, ponte, special, inciso, verse, chorus, bridge, etc.), ma ritengo utilissimo il fatto di prepararvi un foglio, massimo due, per ogni brano che dovrete imparare.
Ripeto: il modo in cui deciderete di prendere appunti su un brano è una cosa molto personale. Potete scrivere le note su un pentagramma o su un’intavolatura, potete scrivere soltanto le sigle degli accordi o fare dei segni sopra le parole del testo. L’importante è che siate in grado di risalire all’intera stesura del brano semplicemente rileggendo i vostri appunti. Cercate di capire: è assolutamente inutile che riusciate a fare “peripezie circensi” sul manico quando poi al momento di andare nel bridge voi siete rimasti nella strofa e solo un paio di battute dopo (assordati dal volume della vostra chitarra… come al solito) avete capito che qualcosa è cambiato. Sarebbe già troppo tardi!
Evito di entrare qui nello specifico di COME imparare il brano perché, anche questa, è una cosa molto personale (ci sono altre lezioni di MusicOff che vi potranno aiutare). Ovviamente, se ci sono difficoltà tecniche, potrebbe essere utile trasformarle in veri e propri esercizi da svolgere in mezzo alle vostre sessioni di studio sul metronomo e comunque il consiglio di sempre è meglio “poco e bene” che “tanto e malino” quindi meglio semplificare una parte che suonarla male!Una volta imparati i brani siete pronti per le prove. Normalmente un tour prevede alcune prove di preparazione ed una prova generale, che a volte può essere fatta anche a porte aperte, dove tutto dovrà essere perfetto. Io vi consiglio di arrivare ad una preparazione perfetta prima della prima prova, specialmente se siete invitati in un gruppo già amalgamato: questa è una preziosa occasione per dare una buona impressione. Certamente ci saranno svariati aspetti di arrangiamento da ritoccare durante le prove in base anche alle parti degli altri… e altrimenti perché si farebbero le prove?!?
Tuttavia, se con l’aiuto dei vostri appunti avete bene in testa i brani, si tratterà di piccoli ritocchi da fare “al volo” che appunterete e che poi perfezionerete a casa con calma. Dovreste cercare di memorizzare i brani il più velocemente possibile. A parer mio, non è molto bello, dal punto di vista scenico, suonare dal vivo leggendo continuamente lo spartito, ma, soprattutto nel caso di una sostituzione temporanea, quella di portare qualche spartito sul palco è una concessione che dovranno farvi. Magari li appoggerete per terra dove nessuno tra il pubblico li noterà. Sarà comunque bene accennare a tale necessità durante le prove per sentire il parere degli altri componenti del gruppo.

Durante le prove cercate di ascoltare l’insieme degli strumenti. Non è una cosa facilissima da fare mentre si suona concentrati sul proprio strumento, ma se si tratta di brani originali o cover riarrangiate tenete le orecchie bene aperte in modo da non invadere mai il “terreno” degli altri e soprattutto occhio alle dissonanze; a volte semplicemente il giusto rivolto o un cambio di ottava può risolvere problemi di arrangiamento. Un DO e un REb fatti nella stessa ottava, magari uno fatto da voi e uno dal tastierista, creano un intervallo di seconda minore; mentre basta spostare una delle due note di un’ottava per ottenere intervalli di nona bemolle (o di settima maggiore, questo dipende dall’armonia del brano). Non che non si possano suonare intervalli di seconda minore, ma è bene che sia una scelta consapevole e adatta al genere che siamo chiamati a suonare.
Non esitate a prendere consigli dagli altri su come e quando suonare. Mettete da parte l’orgoglio! (ne ha rovinati più lui del “petroglio”! ^___^)
Se avete dovuto inventare una parte non è improbabile che sia la prima che vi è venuta in mente e, di conseguenza, che sia anche abbastanza banale. Non è escluso che qualcun altro, anche se non sa suonare il vostro strumento, possa avere qualche interessante parere musicale da darvi.
Evitate inutili protagonismi, e sottolineo “inutili” perché a volte ci vogliono… e quando ci vuole, ci vuole!
Comunque non cercate di dimostrare a tutti i costi cosa sapete fare. La vostra forza più grande deve essere solo la consapevolezza di fare del vostro meglio per la riuscita dello spettacolo. Questa è una cosa che vi farà guadagnare rispetto, più del tapping a quattro dita o delle quartine a 200 Bpm!

Se, invece, nella “primissima” fase avete deciso di non accettare l’offerta allora vi chiedo “perché?” Se è perché non vi sentite all’altezza allora vi esorto a provare comunque. Nella peggiore delle ipotesi verrete scartati dopo una o due prove e tutto il lavoro di preparazione sarà stato un’ottima esperienza che altrimenti non avreste mai avuto. Comunque voi metteteci tutto l’impegno e tutta l’umiltà possibile e lasciate che siano gli altri a giudicare se siete o non siete adatti a quel ruolo.
Se è invece perché ritenete che il gruppo/artista che vi ha chiamato non sia alla vostra altezza allora vi invito a riflettere: quante offerte avete migliori di quella? Siete proprio sicuri di potervi permettere di scartare così facilmente lavoro, soldi e visibilità? Mi auguro di sì per voi, ma anche se la cosa non fosse proprio allettante ci penserei bene prima di scartare. Se ce la potete fare: fatelo! A volte da cosa nasce cosa, non si sa mai.
Se, infine, volete rifiutare perché avete già fin troppo lavoro e non avete proprio tempo libero allora siamo già a buon punto della carriera. I miei complimenti! In questo caso spiegate in modo sincero i vostri problemi di tempo e impegnatevi personalmente a trovare qualche altro collega al posto vostro qualcuno che, in un momento di “magra”, sarà felicissimo di accettare. Vi costerà forse qualche telefonata, ma un giorno potreste venire ricambiati del favore.
Come sempre: in bocca al lupo!http://www.ballantine.it/