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Cosa si intende per “Shred”?

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco Fareri e sono un chitarrista, sin da quando ho deciso di imparare a suonare la chitarra sono stato sempre affascinato dalla musica classica, da compositori come Chopin, Paganini, Bach, Mozart e trovavo nella loro musica una cascata di note piene di emozioni, colori, sfumature ma soprat

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco Fareri e sono un chitarrista, sin da quando ho deciso di imparare a suonare la chitarra sono stato sempre affascinato dalla musica classica, da compositori come Chopin, Paganini, Bach, Mozart e trovavo nella loro musica una cascata di note piene di emozioni, colori, sfumature ma soprattutto note su note su note senza però perdere mai di vista un filo conduttore musicale, basterebbe ascoltare lo “Studio n.1 op.10” di Chopin per capire cosa intendo, infatti potrebbe essere un chiaro esempio di tecnica unita alla melodia e alle sfumature della musica.
Nello stesso periodo i miei ascolti di musica classica si contrapponevano a quelli metal dove il chitarrista di turno al momento del solo suonava un solo incisivo e d’impatto per la parte ritmica che lo supportava, ma non era ancora abbastanza per quello che avrei voluto sentire secondo quell’idea di virtuosismo classico, così cominciai a scoprire la musica strumentale dove l’elemento principale della voce veniva sostituito dalla chitarra dall’inizio alla fine del brano! Niente di meglio!Tutti i chitarristi che ascoltavo avevano un comune denominatore, forse riconducibile anche al genere musicale metal: la tecnica. Ogni chitarrista, infatti, aveva un enorme bagaglio tecnico che gli permetteva di suonare sequenze di note da capogiro che mi ricordavano spesso quell’impatto sonoro dei musicisti classici; ho detto impatto sonoro perché a volte la scelta di note e il modo di suonarle era un po’ discutibile dal punto di vista oggettivo, ma come accostamento sonoro erano esattamente quello che stavo cercando.Questa ondata di chitarristi ultra tecnici che riempiva gli scaffali della mia libreria aveva fatto studi molto approfonditi sulla tecnica chitarristica scegliendo molto spesso alcune tecniche che dal punto di vista sonoro li rappresentasse di più scegliendo per questo motivo di utilizzarle maggiormente nel loro modo di suonare.L’abbondante utilizzo di tecnica viene chiamato così virtuosismo o in maniera più esasperata SHRED. Con questo termine si intende chi suona veloci sequenze di note, utilizzando al massimo la tecnica chitarristica. Molto spesso questo termine viene associato a quei chitarristi “freddi” che suonano solo note di seguito senza sentimento, infatti la tecnica è sempre stata al centro di vari dibattiti in tal senso, ma di base possiamo dire che grazie ad essa possiamo essere in grado di suonare qualsiasi parte musicale; la tecnica dona dei colori a quello che suoniamo, in seguito rientra il buon senso chitarristico che ci dirà in che dose deve essere utilizzata per non abusarne.Come dicevo, ogni tecnica ha i suoi colori, cioè delle sfumature riconducibili inevitabilmente alla caratteristica fondante di essa stessa e per questo anche facilmente riconoscibile. Per esempio, riconosciamo l’aggressività in una sequenza di plettrata alternata a cui contrapponiamo la fluidità di una frase in legato, oppure se vogliamo dare “aria” ad una parte lo string skipping (salto di corda) ci aiuterà a passare dalle corde basse alle corde più alte in modo veloce; in modo simile anche un uso più “moderno” del tapping o ancora un effetto “onda” ce lo dà lo sweep picking che, alternando note basse e note alte passando per tutte le note che le distanziano, ci potrebbe far pensare al bianco e al nero passando per tutte le sfumature di grigio: tutto questo è “la tecnica”.Il chitarrista che è in grado di saper suonare tutte queste sfumature, di saperle combinare tra di loro, di trovare delle sequenze interessanti, di creare un solo di chitarra in cui la tecnica è un mezzo di espressione, di essere in grado di trasformare il proprio bagaglio tecnico in passione, è anche un musicista.Ovviamente come molto spesso accade non tutti i chitarristi hanno la sensibilità nel saper dosare la propria tecnica in un contesto musicale e forse proprio da questo punto nasce lo scontro verbale “poche note ma buone invece che tante senza senso“, ma come ho detto prima questo rientra solo nella sensibilità di chi, nel momento in cui suona, sa creare interesse o annoiare. Detto questo, credo che essere in grado di avere una buona tecnica sia un’aggiunta importante all’espressività musicale, perché in molti casi ci potrebbe far dire qualcosa in più con la chitarra.Nel prossimo articolo vedremo meglio qual è stata l’evoluzione dello Shred nel corso dei decenni.
A presto musicoffili!Francesco Fareri
Fondatore, coordinatore e docente presso “Total Shred Guitar” corsi di Chitarra e Tecnica a Roma
www.francescofareri.com
www.totalshredguitar.com
La Redazione di MusicOff.com è lieta di dare il benvenuto tra i propri autori a Francesco Fareri ed agli insegnanti della scuola Total Shred Guitar di Roma, con cui avremo il piacere di pubblicare nei prossimi mesi molti articoli didattici dedicati a tutti i generi musicali e a tutti gli stili, dal rock all’heavy metal, dal blues al jazz, alla fusion e così via. Stay tuned, stay rock!