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TBP – Universe of Emotions

Ho atteso tanto per rilasciare questa recensione perché Mario Contarino è un nostro carissimo amico, e fidatevi quando dico che non è facile porsi in maniera obiettiva di fronte ad un lavoro prodotto da qualcuno che si conosce o per cui si prova infinita stima. Proverò quindi nelle righe che seguono ad essere il pi

Ho atteso tanto per rilasciare questa recensione perché Mario Contarino è un nostro carissimo amico, e fidatevi quando dico che non è facile porsi in maniera obiettiva di fronte ad un lavoro prodotto da qualcuno che si conosce o per cui si prova infinita stima. Proverò quindi nelle righe che seguono ad essere il più onesto e sincero possibile riguardo un album che è un prodotto artistico degno di più di una menzione.
Chi è Mario Contarino sarà sicuramente noto ai nostri lettori più assidui, ma per tutti gli altri Mario è un ragazzo affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne. Musicista e compositore, a causa dell’avanzare della malattia, ha dovuto in anni recenti affidarsi totalmente al computer e alla tecnologia per permettere alle proprie canzoni di poter suonare.Universe of Emotions è un lavoro che lascia spiazzati per diversi motivi fin dal primo ascolto, soprattutto perché non si è definitivamente pronti ad assimilare con facilità ciò che questo disco racchiude. Ormai sempre più abituati ad album privi di note suonate da strumenti reali, si potrebbe facilmente incappare nell’errore di giudicare alla stessa maniera il lavoro del progetto TBP. Se ne astengano gli scettici remissivi, questo non è un album per quelli che hanno voglia di rimanere ciechi di fronte all’umanità celata nelle tracce che compongono il lotto. Sembra scontato doverlo sottolineare, ma non ci troviamo di fronte ad una ben compiuta sovrapposizione di sample creata partendo da floride banche loop ormai facilmente reperibili per tutti. Universe of Emotions è in primis il prodotto di un processo compositivo decisamente ben calibrato. È un disco chitarristico? Forse non nel senso più canonico, i mezzi realizzativi non sono esattamente quelli cui siamo abituati, ed ovviamente la loro “estranea” natura ne modifica anche il risultato finale. Concesso ciò, il contenuto non è certo privo di buona sostanza non solo chitarristica, ma anche musicale e soprattutto emotiva (come il titolo richiede).

That’s enough è un’apertura decisamente roboante, forte di una spinta potente e decisa che strizza l’occhio per tiro ed andamento ad una delle opening track più famose fra i dischi metal anni 80: Neon Knight da Heaven & Hell (Black Sabbath, 1980). Presto si scopre però che la cavalcata del primo minuto di canzone trova piacevoli vie di depressione ritmica, che consentono alle sfuriate in ripartenza di ottenere ancor più vigore e tempra.Is for you vira verso atmosfere più ricche di pathos sospese tra le note di linee melodiche e refrain ben azzeccati, costruzione che ritorna egregiamente anche nella piano-ballad Jungles Island. Ciò che appare ben chiaro fin dalle prime tracce è il groove che guida sotterraneo l’intero Universe of Emotions, disco sempre catchy al punto giusto senza mai scadere nell’ovvio o nel banale. Ne sono piena dimostrazione le tracce Life is Joy, Damn War o Bluesy Screams, giusto per citare qualche esempio.
La traccia Universe of Emotions nelle mani di band come i Muse sarebbe sui palchi di tutto il mondo, probabilmente senza nulla da invidiare a molte hits della band inglese stessa, e questo indubbiamente è sintomo di quanta bontà ci sia alla base del progetto TBP. L’intro à la All Around the World (RHCP) del brano Mothman, si sposta presto verso lidi molto più heavy di ciò che i primi secondi di traccia lasciano presagire, mai scadendo nella mancanza di melodia. Forse è da rintracciare proprio nella carica melodica l’essenza dell’intero album, la traccia solista fa da filo conduttore attraverso tutto il disco e riesce nell’impresa più ardua per un prodotto di questa tipologia: crearsi un carattere distintivo. L’album ha un suono predefinito che non è dato dalla scelta dei VST con cui è suonato ma dalla mano compositrice dietro ogni brano.Per natura Universe of Emotions è un disco controcorrente, non perché percorre vie musicali inedite ma piuttosto perché sfida la forza d’attrito provocata dalle difficoltà di percorso. Mario Contarino è riuscito a vincere le difficoltà più grandi che la vita gli ha predisposto e questo prodotto ne è pieno compimento e manifestazione. Universe of Emotions è una revisione umana e personale che ogni musicista dovrebbe fare. Consiglio a tutti di ascoltare questo album almeno una volta nella vita e solo poi, se non soddisfatti musicalmente, di riporlo tranquillamente sullo scaffale; posso comunque assicurare che terminato l’ascolto non vedrete più il vostro strumento nel modo in cui eravate soliti pensarlo. Per chi scrive Universe of Emotions è stato un richiamo alla base, un ripasso di ciò che vuol dire amare la musica nonostante tutto, il motivo per impegnarsi più severamente nella pratica di tutti i giorni e nell’infondere forze per le passioni personali.
Grazie a Mario Contarino per aver dimostrato quello che tanti usano solo come uno slogan: per fare musica ci vuole cuore. Vivere e lavorare tutti i giorni circondato dalla musica è sicuramente un gran vivere ma è quando s’incontrano prodotti come questo che si cresce seriamente. Grazie Mario, grazie davvero.

Francesco SicheriGenere: Hard n’ Heavy/ProgressiveTracklist:
1. That’s Enough
2. Is For You
3. Bluesy Screams
4. Universe of Emotions
5. The Mystery Crop Circles
6. Jungle Island
7. Reneè
8. Life Is Joy
9. Smiling Soul
10. Damn War
11. The Power Of Mind
12. Mothman