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Rolling Stones, dinosauri del Rock già nel 1978

C'è chi oggi li chiama dinosauri del Rock. Beh, arrivano un po' tardi considerando che già nel 1978 avevano definito con lo stesso termine i Rolling Stones, dandoli oramai per finiti dopo l'invasione del Punk.

Il 9 giugno 1978 esce il disco della rivalsa, Some Girls, con cui rispondono a piena voce di essere ancora vivi e vegeti. Il disco vende 6 milioni di copie ed è nella classifica dei 500 migliori album stilata dalla famosa rivista omonima della band.

È il primo vero disco con Ronnie Wood come membro fisso della band (nel precedente Black and Blue era stato uno dei 3 chitarristi “in prova” con Wayne Perkins e Harvey Mandel), al posto di Mick Taylor.
Ma l’ispirazione per il disco arriva quasi tutta da Mick Jagger, mentre Keith Richards è nel pieno della sua lotta con la dipendenza dall’eroina.

Le session di registrazione vedono la band al completo con poche aggiunte di turnisti rispetto al solito, si uniscono solo Ian McLagan (nei Faces con Wood) per le tastiere, i sassofonisti Simon Kirke e Mel Collins e il bluesman americano Sugar Blue all’armonica.

Rolling Stones, dinosauri del rock già nel 1978

Nonostante il sentimento di rivalsa, il disco riesce a tirarsi dietro nuovi problemi, che arrivano proprio da “alcune ragazze“…
Prima di tutto, la title track viene considerata offensiva per le donne, addirittura in forma razzista da parte del reverendo e attivista Jesse Jackson, vista la descrizione non proprio lusinghiera per ciò che vogliono le donne di colore (nonostante siamo certi che nella mente dei Rolling Stones certi comportamenti fossero più un vanto che una colpa…).

In più, la stessa copertina causò numerose azioni legali contro la band, vista la raffigurazione di volti noti. Denunce per utilizzazione non autorizzata d’immagine arrivarono da Raquel Welch, Farrah Fawcett, Lucille Ball, Liza Minelli (per la madre Judy Garland) e dagli eredi di Marilyn Monroe. Il tutto portò alla censura della copertina originale, mentre una versione alternativa della copertina (più rara) vede figure femminili anonime, prese da un catalogo per parrucchieri.

Apre il disco la sensualissima “Miss You“, oggi uno dei classici intramontabili della band.