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Moog Synthesizer IIIp, rinasce una leggenda

Moog rimette in produzione, seppur limitatissima, il suo leggendario Synthesizer IIIp, un prodotto storico dell’azienda costruito seguendo le stesse specifiche dell’epoca, dai compromessi nulli e costo (ahinoi!) per pochi fortunati.Di cosa stiamo parlando? Facciamo un pò di storia...

Moog rimette in produzione, seppur limitatissima, il suo leggendario Synthesizer IIIp, un prodotto storico dell’azienda costruito seguendo le stesse specifiche dell’epoca, dai compromessi nulli e costo (ahinoi!) per pochi fortunati.
Di cosa stiamo parlando? Facciamo un pò di storia…

Alla fine degli anni ’60, Bob Moog e un team di dieci tecnici esperti iniziarono a costruire strumenti musicali all’avanguardia che chiamavano “sintetizzatori“, strumenti che avrebbero cambiato radicalmente il panorama della musica di lì a poco. Da lì in avanti si è svelato al mondo il panorama dei sintetizzatori e della musica elettronica attraverso le opere visionarie di musicisti sperimentali alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70.

Moog Synthesizer IIIp, rinasce una leggenda

Wendy Carlos ha composto il suo capolavoro “Switched On Bach” usando un Moog Synthesizer III personalizzato, creando ispirazioni per artisti come George Harrison per impiegare il suo Moog Synthesizer IIIp sulle sessioni di Abbey Road dei Beatles, e Isao Tomita per modellare i suoni di “classitronica” utilizzando il primo sintetizzatore IIIp in Giappone su “Snowflakes Are Dancing“.

Sebbene la produzione di Synthesizer IIIp sia stata interrotta nel 1973, questi originali sistemi modulari progettati da Bob Moog sono inimitabili nel carattere sonoro e rimangono molto ambiti per la loro illimitata riconfigurabilità e la musicalità vibrante e organica.
E dopo quasi 50 anni… 

Moog Synthesizer IIIp, rinasce una leggenda

Moog Synthesizer IIIp

Ricreato utilizzando documentazione originale, circuito stampato e tecniche di produzione tradizionali, il sistema è composto da 37 moduli modellati e saldati a mano, montati su misura e cablati a mano in tre armadi in legno massiccio con rivestimento Tolex. Si comporta dunque esattamente come gli originali, il che significa che l’instabilità di accordatura e la suscettibilità alle interferenze sono normali e fanno parte del progetto.

Scopriamo insieme tutte le feature:

  • Oscillatori discreti serie 901 da 10x
  • Modulo 905 Spring Reverb, che espande il carattere di qualsiasi suono in tracce di tipo piano e incantate
  • Miscelatori CP3 4x, simili a quelli del mixer del modello 15 e non disponibili in altri modelli
  • 984 Matrice a 4 canali, progettata per l’elaborazione parallela, completa di controlli dedicati per bassi e acuti
  • Design discreto al 100%, non ci sono assolutamente op-amp

Saranno soltanto 40 gli esemplari prodotti per essere venduti in tutto il mondo, ciascuno al modico prezzo di una berlina, circa 35.000 euro: non male, comunque, per un pezzo di storia che, insieme al System 55, rimane uno dei Sacri Graal del suono elettronico.