HomeRecording StudioRecording Studio - NewsTutto l’analogico che si desidera nel Solid State Logic SiX

Tutto l’analogico che si desidera nel Solid State Logic SiX

Dagli anni '70 Solid State Logic è sinonimo di mixer da studio professionale, infatti l'azienda fondata nel 1969 sfornò nel 1976 il primo SSL 4000B consegnato agli Abbey Road Studios.

Dagli anni ’70 Solid State Logic è sinonimo di mixer da studio professionale, infatti l’azienda fondata nel 1969 sfornò nel 1976 il primo SSL 4000B consegnato agli Abbey Road Studios.

Da allora ne sono seguite alcune migliaia (nelle varie versioni G, G+ ed E) e tuttora continua ad essere ricercata nonostante l’elevato consumo di energia elettrica, dovuto alle diverse migliaia di componenti elettronici discreti presenti nelle “vasche”.
Una decina di anni fa ho avuto il piacere di visitare la sede principale perché, dopo un periodo di transizione per l’avvento di concorrenza con prezzi (ma spesso anche qualità!) ridotti all’osso, quando la SSL dopo aver realizzato modelli ridotti Duality e AWS stava riprendo segmenti di mercato legati a soluzioni originali e compatte con il primo Nucleus.

È di questi giorni l’apparizione sul mercato di una proposta estremamente compatta ma che racchiude tutta l’ambita tecnologia analogica concentrata: SSL SiX, una soluzione di alta qualità che, come si intuisce dal nome, ha 6 ingressi bilanciati, i primi 2 con pre SuperAnalogue seguiti da 2 canali stereo per altri 4 ingressi.

Gli ingressi mono hanno connettori XLR, per microfono (con + 48V) e jack da 6,35mm. con selettore linea e Hi-Z, il segnale prosegue in uno stadio di Gain dall’elevata escursione (+6/+72dB per il mic, -3/+63dB per linea) & HPF @ 75Hz. L’EQ si rifa a quella apprezzatissima della serie E con circuiti originali che consentono di scegliere indipendentemente per le due bande il modo shelving (60Hz, 3,5kHz) o campana (200Hz, 5kHz) per un intervento di +/-15dB. 

Questi due canali sono dotati di un compressore con il controllo di threshold e un utile scala con 3 led. Vicino al tasto di attivazione dell’insert (una chicca per questa tipologia di mixer) c’è un indicatore  livello con 7 led (da -21 a +24dB) post-insert, quindi ci visualizza anche un’eventuale svista con gli outboard esterni! 

Seguono le due mandate stereo ST CUE 2 & 1 e quest’ultima può essere usata per il segnale supplementare ALT, con controlli indipendenti di livello e pan… insomma un circuito complesso per la massima versatilità possibile!

Solid State Logic SiX

I due ingressi stereo sono ridotti all’essenziale con trimmer (-10/+20dB) e le due mandate senza pan. Tutti gli ingressi adottano fader da 100mm., tipici delle console professionali, nonostante il costo decisamente superiore ai fader da 65mm., per offrire un controllo estremamente preciso e graduale e sono dotati di MUTE/assegnazione al circuito B e PFL.

La sezione di connessioni del pannello superiore offre l’uscita per la cuffia e gli ingressi per il microfono di talkback (con 48V e tasto LMC, famoso per gli usi creativi tipici degli anni ’80) oltre gli ingressi stereo bilanciati dei segnali EXT 1 & EXT 2. Sotto, dopo il livello del talkback, ci sono i tre controlli (in, threshold e make-up) del circuito tipo SSL G-Series Bus Compressor.

Adottando la filosofia progettuale degli anni ’70, le due mandate Foldback hanno anche il ritorno dei suddetti EXT1 & 2 (allora erano i costosi riverberi e delay) seguite da una ricca sezione MONITOR per la scelta del segnale e con controlli indipendenti per cuffia e monitor, di nuovo tipici dei mixer da studio (quali MONO/DIM & ascolto con monitor ALT).

Lì in mezzo i progettisti SSL hanno infilato il master del BUS B completo di Mute, questo circuito può essere usato per registrare sorgenti indipendenti nella scheda con 4 ingressi audio o creare un sub-group di segnali o…

Solid State Logic SiX

Naturalmente il pannello posteriore è ricchissimo di connessioni che iniziano dalla presa per alimentatore esterno, seguito dai jack bilanciati da 6,35mm per le uscite Foldback, il DB25 OUT/SEND (mandate bilanciate per insert per Main Mix + i 2 canali mono, Main Mix & Monitor out) e il DB25 IN/RETURN (ritorni bilanciati per insert per Main Mix + i 2 canali mono, ingressi ALT per i canali 1 e 2 e… 2 connettori inutilizzati) uscite monitor separate MAIN & ALT, e le uscite per MAIN & BUS B.

Aldilà di questo diluvio di controlli e connessioni… a chi serve il SiX? 
In prima istanza a chi vuole migliorare il segnale della sua scheda audio, entrando in linea su un convertitore abbastanza economico (tanto ormai costano molto meno di un buon pre!) magari con 2 ingressi o 4 usando in modo indipendente il BUS B!

Subito dopo c’è è destinato a chi vuole provare l’ebbrezza di mix/master con sommatore, e il SiX diventa una bella soluzione grazie ai suoi 4 stem stereo (batteria/tastiere/fiati/chitarre/ecc con pre-mix itB) e 4 segnali mono (voci e solisti vari), cui poter applicare anche EQ, elaborazione analogica ecc ecc

Può essere usato anche come eccellente soluzione magari per un duo acustico classico e/o pop o un tastierista per inviare un segnale di qualità elevata all’impianto per concerti… o per streaming e podcast.

Dalle foto si evince una costruzione meccanica di tutto rispetto e penso sia il caso di iniziare a mettere i soldi da parte (il prezzo è elevato ma non certo irraggiungibile) pur di avere sotto le dita tutte queste mitiche circuitazioni senza l’indispensabile e costosissima manutenzione dei fratelli più anzianotti.

Per maggiori info contattate il distributore italiano Midiware.