Yamaha dà una nuova direzione al mondo delle workstation con il sintetizzatore top di gamma Montage, che vira verso la performance live sul palco e in studio.
È disponibile in tre versioni, con meccaniche FSX a 61 e 76 tasti semipesati con Aftertouch, oppure a 88 tasti con pesatura graduata lungo l’estensione e supporto dell’Aftertouch, Montage dispone di un motore sonoro denominato Motion Control Synthesis, in cui sono combinate due generazioni come la classica AWM2 basata su sample e sintesi sottrattiva, e un’inedita variante della sintesi a modulazione di frequenza denominata FM-X.

Se la coppia di sintesi che equipaggia lo strumento rimanda a quanto previsto su alcuni modelli della storica serie SY degli anni ottanta, la loro interazione su Montage ricorda quanto già visto nell’applicazione per i dispositivi iOS AN2015, rilasciata gratuitamente lo scorso anno al NAMM da Yamaha: una serie di parametri legati a ciascuna generazione sonora possono essere assegnati e al contempo gestiti simultaneamente attraverso un controllo denominato Super Knob, per ottenere variazioni nel carattere del timbro durante l’esecuzione.

Per la sintesi AWM2, Yamaha dichiara una WaveROM complessivamente di circa 7,5 GB di forme di onda, e che include anche la libreria Grand Piano Yamaha CFX Premium, mentre quella dedicata al Bosendorfer Imperial Grand Piano sarà scaricabile gratuitamente a breve sul sito Yamahasynth. La polifonia è di 128 note.
Montage è equipaggiato inoltre di una Flash RAM da 2GB per importare timbriche desunte dal mondo esterno; inoltre, lo strumento è compatibile con le Voice realizzate con i sintetizzatori Motif delle serie ES, XS e XF. La sintesi FM-X è equipaggiata con otto operatori, 88 Algoritmi e sette Spectral Forms, oltre a Filtri, EQ, un ulteriore LFO globale e parametri Spectral Skirt e Spectral Resonance, per il controllo della curva armonica e lo spostamento dei picchi armonici.

In una Performance di Montage è possibile definire fino a 16 Zone in split o layer lungo la tastiera, e assegnare i parametri di ogni timbrica alla sezione Motion Control dove, oltre al Super Knob già descritto, per rendere ancora più dinamico il suono troviamo inoltre le modalità Motion Sequences ed Envelope Follower: la prima consente di creare suoni particolarmente dinamici rispettando il tempo impostato nello strumento, mentre la seconda sfrutta un segnale audio in ingresso come sorgente per il controllo dei parametri, rilevando inoltre il tempo di esecuzione.
Rimarchevole il lavoro svolto da Yamaha per semplificare la gestione da parte dell’utente di Montage secondo l’impiego: oltre a una serie di configurazioni già pronte per l’uso in studio o sul palco, la funzione Live Set consente di organizzare le proprie Performance, mentre quella denominata Seamless Sound Switching garantisce cambi di preset senza interruzioni di suono della Performance selezionata in precedenza.

“
Montage è fornito di una porta USB Class Compliant e di un’interfaccia audio che consente di gestire 16 canali audio stereo a una frequenza di 44,1kHz/24bit (quattro canali stereo a 192 kHz); MONTAGE può essere utilizzato anche in combinazione con i dispositivi iOS come iPhone o iPad.
Nel pannello comandi troviamo un display touchscreen a colori da 7 pollici, otto encoder senza fine con corona di LED, otto fader provvisti di led, infine l’area dedicata al controllo Super Knob. Le connessioni prevedono quattro uscite audio bilanciate analogiche dotate di convertitori Pure Analog Circuit e una coppia di ingressi audio processabili con gli effetti dello strumento analogici.
“

“
Un primo assaggio…
Chi scrive ha avuto la possibilità di mettere le mani per pochi minuti su un esemplare di Montage: in primis, mi ha colpito la bella botta dinamica restituita rispetto alla precedente serie Motif, grazie all’adozione dei nuovi convertitori, mentre il Super Knob e le Motion SEQ consentono di ottenere “timbriche liquide” veramente interessanti. A scorrere la lista delle Voice nel banco AWM2 c’è il rischio di perdersi data l’abbondanza, ma la navigazione è semplificata dall’adozione di un display dall’ottima reattività al tocco.
Riguardo alla sintesi FM-X, di primo acchito essa rimanda all’architettura proposta nel potente expander FS-1R del 1997, ma oltre all’iniezione di vitamine nell’attuale engine sonoro, l’interfaccia del Montage rende molto più semplice la complessa programmazione di questa sezione.
Rimarchevole anche l’opera svolta dai tecnici Yamaha nel semplificare alcune procedure su Montage che, in passato, richiedevano laboriose navigazioni tra i menu dello strumento: per passare da una configurazione live all’uso con una DAW, oppure per porre semplicemente in “OFF” il modo Local basta un colpo di dito. In attesa di poter provare in modo più approfondito il nuovo Montage, vi ricordo che lo strumento sarà disponibile in Europa a partire dal mese di Maggio; i prezzi dei tre modelli saranno comunicati prossimamente.”

Per altre informazioni sulla nuova serie di sintetizzatori Montage, vi suggerisco di visitare il sito di Yamaha Music Europe Branch Italy, il riferimento del marchio nipponico per il nostro territorio.
Aggiungi Commento