Lo scorso 4 agosto il garante della concorrenza tedesco (Bundeskartellamt) ha annunciato di aver imposto pesanti multe a tre grandi produttori e rivenditori di strumenti musicali. Stiamo parlando dei colossi Fender, Yamaha e Roland e dell’altrettanto importante negozio – definizione oramai quantomai limitante viste le proporzioni – Thomann. Oltre a quest’ultimo è stato coinvolto anche un altro punto di riferimento delle vendite, Music Store.
Il comunicato ufficiale a cura di Andreas Mundt, direttore dell’ufficio, riporta: “I produttori e i commercianti di strumenti musicali hanno agito per anni in modo sistematico per limitare la concorrenza sui prezzi per i consumatori finali. I produttori hanno indotto i grandi rivenditori Thomann e Music Store a non vendere al di sotto dei prezzi minimi fissati“.
Tutto questo viola le regole di concorrenza dell’UE che protegge i consumatori da pratiche come, appunto, la fissazione dei prezzi.
L’indagine nel dettaglio
L’indagine è stata avviata nell’aprile 2018 e da quanto è emerso secondo le fonti ufficiali, Yamaha e Roland avrebbero entrambi utilizzato un software di monitoraggio dei prezzi per assicurarsi che i rivenditori rispettassero i prezzi minimi concordati. In diverse occasioni, i produttori avrebbero anche minacciato e imposto sanzioni ai rivenditori, come la sospensione della fornitura o il peggioramento delle condizioni.
L’indagine ha anche rivelato che i commercianti (colpevoli) hanno stabilito congiuntamente aumenti di prezzo in 13 casi tra dicembre 2014 e aprile 2018.
“Se le deviazioni dai prezzi specificati si verificavano troppo frequentemente sul mercato, o se Yamaha veniva informata dai rivenditori di prezzi che erano al di sotto dei prezzi minimi specificati, Yamaha si rivolgeva ai rivenditori Thomann e Music Store, tra gli altri, e li esortava ad aumentare i prezzi“, riferisce il rapporto.
Roland ha condotto un accordo simile con Thomann (tra il 2006 e il 2018) e Music Store (tra il 2009 e il 2018), prosegue il documento, durante il quale “è stato concordato di non scendere sotto certi prezzi minimi di vendita […] per la distribuzione di strumenti musicali e prodotti supplementari. I responsabili di Roland hanno spesso contattato i rivenditori interessati, tra cui Thomann e Music Store, chiedendo loro di adeguare i prezzi di vendita.
Infine, Fender tra il 2011 e il 2018 ha attuato un sistema simile per sostenere i prezzi di vendita in Germania: “i rivenditori dovevano vendere i prodotti Fender con un margine di almeno il 25% sul prezzo di acquisto”, specifica il testo. “Fino a circa la fine del 2014, il prezzo minimo di vendita fissato da Fender (IVA inclusa) era il prezzo di acquisto dei rivenditori moltiplicato per un fattore di 1,5.“
Un messaggio a tutto il settore musicale
La multa imposta “manda un chiaro segnale a tutto il settore che la fissazione dei prezzi non è tollerata“, ha detto Mundt.
Secondo le autorità, comunque, Yamaha, Roland, Fender, Thomann e Music Store hanno collaborato alle indagini sugli accordi.
“Altri produttori e distributori di strumenti musicali presumibilmente coinvolti in accordi sui prezzi non sono ancora stati perseguiti a causa della loro minore importanza sul mercato rispetto alle aziende sovracitate“, si legge alla fine del rapporto ufficiale
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