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Lastre di plexiglass davanti all’ampli

Salve MusicOffili, ho appena munito i miei amplificatori di lastre di plexiglass da porre sul lato frontale, uso diventato ultimamente celebre soprattutto grazie a Joe Bonamassa, ma conosciuto da anni dai tecnici; fondamentalmente lo scopo è attenuare il volume sul palco per non dare fastidio agli altri musicisti, a s

Salve MusicOffili, ho appena munito i miei amplificatori di lastre di plexiglass da porre sul lato frontale, uso diventato ultimamente celebre soprattutto grazie a Joe Bonamassa, ma conosciuto da anni dai tecnici; fondamentalmente lo scopo è attenuare il volume sul palco per non dare fastidio agli altri musicisti, a sé stessi e al pubblico nelle prime file. Il fatto è che il più delle volte non è il “volume” in sè a dare fastidio, bensì le frequenze dirette, soprattutto le alte, che investono direzionalmente chi sta davanti agli ampli (il classico problema del “di lato all’ampli o tenuto basso il suono mi piace, ma davanti mi gracchia troppo“).
Ciò che insomma spinge gli altri a gridare “abbassa” con sguardo ed espressione facciale sofferenti è, spesso, più il fastidio delle sonorità “foratimpani” che la pressione sonora stessa (che comunque noi chitarristi dovremmo imparare a dosare!!!).Ora, il plexiglass è un materiale che fondamentalmente non assorbe e quindi non crea troppo “danno” al suono e in più ha la capacità di lasciar diffondere le medio-alte diciamo “utili” e di frenare invece le frequenze dirette più fastidiose. Nel nostro caso è quindi una sorta di filtro, per così dire.
La mia esperienza personale è notevole, in questi giorni ho felicemente sperimentato questa soluzione sia in sala prove che nei live e devo effettivamente ringraziare Bonamassa e i suoi video per il suggerimento.
Unico neo è che il plexiglass costa davvero tantissimo, infatti ci ho pensato un bel po’, poi ho chiuso gli occhi e un po’ inconsciamente mi sono buttato alla cieca.
Personalmente ho creato una “gabbia” (composta da 3 pannelli, uno centrale più grande e altri due laterali, tipo quella che si vedono di solito intorno alle batterie insomma, così vista dall’alto: _/ ); oltre a suonare a volumi che consentono di sfruttare un po’ meglio i 50 watt, ciò mi ha permesso di recuperare un po’ di alti nelle equalizzazioni e riaprire il suono con netto miglioramento generale. Le dimensioni ovviamente vannno di pari passo con quelle del cabinet o del combo che utilizzate.

Riassumendo:

PRO

  • Eliminazione alte frequenze direzionali fastidiose
  • Suono in generale più tondo e ascoltabile, chi suona sarà più a suo agio, chi ascolta meno infastidito

CONTRO

  • Costi notevoli del materiale e non facile lavorazione
  • Scomodità nel trasporto (peso)

In alternativa al plexiglass si può provare una soluzione più a buon mercato con pannelli in policarbonato (li trovate in qualsiasi brico/obi/etc… di solito nel reparto dei materiali da esterni/giardino): ovviamente costano molto meno del plexiglass e sono anche più leggeri. A parità di spessore assorbono meno, diciamo che come volume non fanno miracoli, pur tuttavia l’effetto di freno sulle alte frequenze c’è. Essendo meno rigido del plexiglass, il policarbonato corre meno rischi di rottura in caso di caduta. Insomma, non è la stessa cosa, ma nel suo piccolo, funziona.Vi aspettiamo sul forum per continuare la discussione con commenti, pareri ed idee!

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