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La vera magia della musica

Recentemente mi sono trovato coinvolto in alcuni cambiamenti che hanno avuto impatto sulla mia vita, col tempo è normale che le cose cambino e che in qualche modo si debba prendere atto di questo, ma al di là delle normali vicissitudini quotidiane, credo che ciascuno di noi si ritrovi a giungere ad alcune tappe

Recentemente mi sono trovato coinvolto in alcuni cambiamenti che hanno avuto impatto sulla mia vita, col tempo è normale che le cose cambino e che in qualche modo si debba prendere atto di questo, ma al di là delle normali vicissitudini quotidiane, credo che ciascuno di noi si ritrovi a giungere ad alcune tappe comuni e che quando le raggiunge debba in qualche modo trovare da andare avanti.
Una di queste tappe è stata (ed è tuttora) per me il momento di cominciare a fare i conti di ciò che è stato e cominciare a stendere un bilancio per valutare come ho impiegato il tempo che mi hanno messo a disposizione.

Da un paio d’anni, ed in misura sempre crescente, capire se ho fatto bene e se sarò in grado di fare meglio è diventata quasi un’ossessione, un tormento che mi spinge a valutare tante cose non più sotto un’ottica di soddisfazione immediata ma con una prospettiva più ampia.
In tutta questa confusione ti capita a volte di vedere delle piccole luci, come un bagliore di un faro che per un attimo ti fa capire quale direzione devi prendere.
I fari nella nostra vita sono tanti, sono gli stimoli, le cose che ci capitano e che elaboriamo in un momento particolare, da cui poi traiamo risposte; quante volte avete vissuto momenti magari tristi, un lutto in famiglia, la fine di un rapporto importante, e poi passeggiare davanti ad una libreria o fare distrattamente zapping alla tele e trovarsi davanti qualcosa che ha a che fare con quell’evento, qualcosa che ti accende qualcosa dentro e ti spinge a riflettere fino anche a “illuminarti” o anche solo darti sollievo.
Non essendo, oggi, un tipo che pensa a cose come il destino, la fortuna, una qualche entità benigna che ci manda messaggi in alcuni momenti topici della nostra esistenza, mi è molto difficile credere che tutto questo non sia frutto del caso ma piuttosto il risultato di un disegno superiore, ma devo dire che in una cosa ci ho sempre creduto: la magia della musica.

Ogni volta che vivo momenti topici la musica mi accompagna e ogni volta mi capita di imbattermi in un testo o una melodia che mi aiuta a trovare la risposta alle cose… è vero, capita anche con la televisione, coi libri o con le situazioni di vita quotidiana ma è talmente ricco il numero di stimoli a cui siamo esposti che un cervello che macina pensieri a mille non fatica più di tanto a trovare una corrispondenza con uno di questi eventi e ciò che ci tormenta in quel momento, tuttavia la musica è qualcosa di più, non è solo una coincidenza, è una sincronia, è un sintonizzarti sulla risposta in modo inconsapevole fra le tante risposte che può darti… è magia, o almeno è quello che io intendo per magia!
Giovedì scorso tornavo a casa dopo il lavoro, 100km e un’ora di viaggio nel quale mando in random l’autoradio che pesca da circa 80GB di mp3, ero nel pallone perchè per l’ennesima volta mi ero svegliato “in tormento” e sentivo di avere in lista d’attesa alcune decisioni da prendere, alcune piuttosto gravose quando parte l’ennesimo pezzo a caso: “The Answer lies within” dei Dream Theater. Ora, già i DT li ascolto molto poco, specie i dischi ultimi che francamente non mi fanno impazzire, poi le ballad o pseudo tali tendo proprio a skipparle in 3 secondi, invece alle prime note mi si è accesa una lampadina e stranamente mi sono soffermato sui primi versi che canta LaBrie:”Look around
Where do you belong
Don’t be afraid
You’re not the only one
[…]
Life is short
So learn from your mistakes
And stand behind
The choices that you make”

e giù tutto il resto del pezzo che normalmente non ho mai trovato degno di nota ma che racchiude in sé tutti gli insegnamenti che se avessi un figlio vorrei che facesse suoi e che avrei voluto capire quando il bambino ero io.
Lasciando perdere sentimentalismi e nostalgie canaglie, il fatto è che ancora una volta, in un momento incerto, la musica si è rivelata fonte di ispirazione in modi che ho davvero difficoltà ad attribuire solo al caso, ed anche se so che purtroppo non c’è niente di magico in questo voglio continuare a crederlo, in modo che il mio disinteresse non mi faccia perdere la sintonia e tutto continui a funzionare.
Ieri sera ho visto un film di Woody Allen, una frase mi ha colpito, anche se non direttamente legata a quanto ho raccontato finora: “Qualunque amore riusciate a dare o a ricevere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia: basta che funzioni.”, in questo momento mi sembra di capire cosa volesse dire e che forse non è tanto lontano da quel che stavo pensando finora… cazzo, a dimostrazione di quanto dicevo, senza nemmeno cercarlo è appena partito Be Yourself degli Audioslave…Roberto “robyz” Sanna