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La scelta dell’amplificatore…

La scelta di un amplificatore per chitarra è un argomento da tenere bene in considerazione, poiché l'amplificazione del proprio suono è fondamentale per un musicista, assieme ovviamente alla manualità e all'orecchio musicale. Quindi credo che sia doveroso dedicarci un po' di tempo, perché spesso può diventare cau

La scelta di un amplificatore per chitarra è un argomento da tenere bene in considerazione, poiché l’amplificazione del proprio suono è fondamentale per un musicista, assieme ovviamente alla manualità e all’orecchio musicale. Quindi credo che sia doveroso dedicarci un po’ di tempo, perché spesso può diventare causa di gran confusione e non parlo solo di quei ragazzi che si accostano per la prima volta al mondo della musica suonata, ma anche di chi ha già vissuto esperienze musicali di vario genere. Molte volte, all’atto dell’acquisto, si cade in piccoli errori che, perché no, ci possono anche servire per arricchire il nostro bagaglio culturale e la nostra esperienza (sbagliando si impara). Spesso, si sente dire anche da persone che suonano da qualche anno: “prima mi compro la chitarra bella, tanto ho l’ampli economico a casa con cui per ora posso suonare, poi vedrò di comprarmene uno migliore”. Avere un buon suono di partenza è un aspetto fondamentale per chiunque suoni e studiare con una chitarra stupenda ma con un amplificatore poco professionale e magari privo di dinamica, può far in modo che il proprio tocco non arrivi mai a determinati livelli. Il mercato oggi offre una vastissima scelta di marchi e modelli e scegliere l’amplificatore adatto alle nostre esigenze non è sempre così facile come sembra, anche per chi di esperienza ne ha già molta. La grande possibilità di scelta, però, va anche a nostro vantaggio, perché sicuramente sarà possibile trovare il nostro amplificatore senza scendere a compromessi.
Tutti noi sappiamo che ogni amplificatore ha un suo “carattere”, una sua personalità ben precisa ed è importantissimo avere un legame e una “somiglianza” di carattere con il nostro amplificatore per creare il “nostro” sound. 
Basandomi sulla mia modestissima esperienza, vorrei esaminare un paio di errori che fino ad ora ho potuto constatare nel comprare un amplificatore e che, del resto, credo siano i più frequenti.  Scegliere un amplificatore basandosi solo sul marchio o sull’ “estetica”. Detto così sembra quasi ridicolo, ma tutti noi, principianti o meno, siamo sempre un po’ condizionati dal marketing e dalle immagini mentali, nel nostro caso sonore, che proiettiamo sugli oggetti; le testate nei negozi sono presentate talmente bene che ognuno di noi ne vorrebbe acquistare più d’una il giorno stesso.
Siamo letteralmente trasportati da tutta questa pubblicità tanto che spesso non andiamo ad approfondire in modo più personale e svincolato le doti di ogni modello.
Secondo me, invece, sta proprio in questo la “crescita professionale” (in questo frangente), cioè nel cancellare dalla mente qualsiasi condizionamento, provando ad ”abbinare” il più possibile fino alla definizione di un proprio suono personale (cosa che tutti i grandi chitarristi cui spesso ci ispiriamo, o addirittura “copiamo”, hanno fatto, NdR).  L’aspetto fondamentale è l’avere un gran feeling con lo strumento, sentirselo proprio. Io stesso dopo aver provato veramente tanti modelli, un giorno, in un negozio, ho acceso l’ennesima testata e ho subito sentito un “solletico nello stomaco” e un senso di eccitazione notevoli. In quel momento ho capito che quell’amplificatore era ciò che volevo. Non posso dire che sarà il mio suono personale per sempre, perché (fortunatamente) si continua a crescere professionalmente, così come continueranno a uscire nuovi modelli o ci si può appassionare a nuovi stili di musica e di conseguenza a suoni un pochino diversi, ma… per ora mi sento veramente soddisfatto. Penso anche che non bisogna dare per scontato che strumenti più particolari e forse meno conosciuti non possano essere versatili, perché se per caso scoviamo il “nostro” strumento, magari siamo noi stessi a diventare “più versatili” e di vedute più larghe. Scegliere un amplificatore in base alla sua potenza. Ecco il secondo “qui pro quo”. Siamo tutti d’accordo sul fatto che una testata a volume dieci, prima di renderti completamente sordo, ti faccia gasare parecchio, però l’aspetto della potenza in un amplificatore è veramente un discorso importante e su cui soffermarsi. Questa va scelta in base alle nostre necessità reali di studio, di live e, ovvio, in base al nostro piacere personale, tenendo ben presente che anche dal più piccolo degli amplificatori, se usato bene, può uscire un buon suono (chiaramente se l’amplificatore è di buona fattura). Penso che una cosa molto importante da fare quando si procede all’acquisto (e questo vale per qualsiasi strumento) sia quella di essere critici e riflessivi e cercare di provare il più possibile, per arrivare ad avere le idee più chiare, la mente aperta e libera da ogni condizionamento.
Penso che chiunque suoni sia interessato a sapere quante più cose possibile nei confronti dell’amato strumento, pur tuttavia capita di osservare persone che, con una notevole manualità sullo strumento ma totalmente prive di qualsiasi nozione di amplificazione,  si ostinano a cambiare sistema sin troppo di frequente. 
Alcuni hanno comprato un amplificatore solo perché era lo stesso (magari addirittura il modello signature) dell’artista tal dei tali, senza conoscerne nessuna specifica, pensando di ottenere a prescindere un bel suono. 
L’amplificatore è dell’artista ma… anche di chi lo compra! La scelta non deve essere  superficiale, perché anche se il suono è bello è pur sempre nato su necessità e gusti di un’altra persona! Avere gli strumenti che si sono visti per decenni nei live dei più grandi gruppi o che si sono ascoltati negli album (il che sarebbe sempre da verificare, NdR), non è per forza una garanzia. Certo, ogni genere musicale ha dei suoni che lo caratterizzano ed un certo suono, dato da un certo tipo di amplificatore, è un po’ diverso per ogni “era musicale”.
Pur tuttavia credo anche che il vero genio sia nel rinnovare, plasmare, a proprio piacimento questi suoni, senza cercare per forza il determinato modo di emulare “quel suono” .
Arriviamoci pure, ma, magari, andiamo anche oltre. Possedere uno strumento bello è importante, ma più importante ancora è avere uno strumento (e un suono) che sentiamo nostro sotto ogni aspetto, e che, come dicevo prima, contribuisca a sviluppare nel modo per noi migliore tocco, personalità e creatività.
Il mio umile consiglio, quindi, è spendere del tempo anche per studiare e capire il mondo sonoro del nostro strumento elettrico, perché sicuramente sarà tempo speso bene, che ci può portare, parallelamente allo studio musicale, ad una grande crescita interiore e professionale. Renato Corti