HomeStrumentiChitarra - DidatticaLa plettrata: una lezione di Vanny Tonon

La plettrata: una lezione di Vanny Tonon

Salve a tutti musicoffili, sono Vanny Tonon ed è un vero piacere per me potervi scrivere sulle pagine di MusicOff per trattare alcuni argomenti didattici che sicuramente aiuteranno molti di voi a migliorare e potenziare il playing sulle nostre amate chitarre. Prima di iniziare mi sembra doveroso qualche accenno a quel

Salve a tutti musicoffili, sono Vanny Tonon ed è un vero piacere per me potervi scrivere sulle pagine di MusicOff per trattare alcuni argomenti didattici che sicuramente aiuteranno molti di voi a migliorare e potenziare il playing sulle nostre amate chitarre. Prima di iniziare mi sembra doveroso qualche accenno a quella che è stata la mia carriera musicale finora, così da conoscerci meglio come da buona tradizione musicoffila! Nativo della provincia di Treviso, classe 1990, ho iniziato a suonare la chitarra acustica all’età di sei anni, ma a 10 sono passato all’elettrica; la mia passione non smette e nel 2009 mi iscrivo al conservatorio Jazz di Adria alla laurea triennale (frequento l’ultimo anno ora) e contemporaneamente al Modern Music Institute di Treviso, nel quale in due anni ho conseguito il diploma.
Dal 2008 insegno presso la scuola di musica “A.Vivaldi” di Mareno di Piave (TV) e dal 2009 presso l’istituto l’istituto musicale “Egle Salvadoretti” di S.Lucia di Piave (TV). Sono endorser e testimonial di alcuni marchi molto conosciuti come Brunetti, Crafter, Manne, Essetipicks, Droplay e Dogal.
Ovviamente ho suonato molto con varie band ma sicuramente la maggiore notorietà al pubblico l’ho ottenuta partecipando alla trasmissione “Lo show dei record” di Gerry Scotti registrata il 21 Aprile 2011 in cui mi sono aggiudicato il Guinness dei primati sulla velocità di esecuzione eseguendo “Il volo del Calabrone” di Rismky Korzakov con la mia fida Ibanez 320FM (sono anche tra i primatisti scelti per comparire nel libro ufficiale dei Guinness edizione 2012). 
Ho scritto nella nota rivista di chitarre Axe magazine e attualmente sto lavorando al mio primo album solista; il singolo “Uncle Frenesy” ha intanto ricevuto critiche positive da vari artisti come Mario Riso, Orianthi Panagaris, Mark Varney, Jason Becker, Atma Anur e Dave Celentano.

Bene, finita questa breve presentazione della mia “avventura” vissuta finora nel mondo musicale-chitarristico, veniamo al vero argomento di questo articolo: la plettrata! Vorrei infatti proporvi alcuni esercizi utili per rendere la vostra plettrata più versatile ed efficace. 1 Partiamo con qualcosa di davvero molto semplice: il primo esercizio vede l’esecuzione di triadi su scala misolidia a 3 note per corda in terzine con uno schema costante composto da quinta, prima, terza dell’arpeggio. È un ottimo espediente per il riscaldamento ma può diventare anche una reale soluzione in campo improvvisativo.
Clicca sull’immagine per ingrandirla Tale esercizio può essere utile anche per sviluppare l’hybrid-picking; infatti se decidiamo di eseguire la prima e l’ultima nota di ogni terzina non con il plettro ma, per esempio, con il dito medio della mano destra (per i destrorsi), questo pattern cicllico acquisisce una sonorità diversa. 2 Un esercizio utile da sviluppare è sicuramente quello di associare con rapidità l’arpeggio corrispondente alla scala o modo che stiamo utilizzando. Proviamo a costruire l’arpeggio completo sopra ad una scala minore armonica. Lo schema che utilizzo comprende tonica, terza, quinta, settima, nona, undicesima, tredicesima, per finire con tonica e terza 2 ottave sopra; l’arpeggio alterna 2 note ed una sulla corda successiva ciclicamente. Lo schema di plettrata proposto è un classico sweep picking ascendente; consiglio inoltre di sperimentare la plettrata ibrida in modo creativo anche su questo esercizio.
Clicca sull’immagine per ingrandirla 3 Un’arma vincente in un assolo è sicuramente l’uso di un fraseggio ritmico convincente; come vedremo nelle prossime lezioni, il ritmo è uno strumento estremamente importante. Vi propongo un’esercizio in plettrata molto particolare basato sullo schema di 5 note ciclico su scala maggiore (il pregio di questo schema proposto è che esso tocca tutte le note della scala maggiore ma non la quarta e questo è un punto a nostro favore perché possiamo decidere di utilizzare questo materiale sia sopra uno ionico ma anche sopra un lidio ). Si genera un’idea ritmica interessante! Vi consiglio di utilizzare anche schemi dispari di 7 note o semplicemente di 3.Clicca sull’immagine per ingrandirla 4 Continuiamo ora a parlare di ritmo. Infatti è con il ritmo che ci si può divertire e rendere interessante l’assolo. La musica afroamericana insegna che la libertà ritmica e l’assenza di un vero e proprio metro possono generare delle idee molto particolari, semplicemente associando delle cellule di 2, 3, 4, 5, 6 note. L’esempio che vi propongo rende un po’ quest’idea; ho deciso di spezzettare il mio fraseggio per passare da un Gmin7maj a un Eb costruendo una linea che alterna le seguenti cellule (che vi ho evidenziato con degli accenti nelle note di inizio): 4,6,4,5,4,5,4 note. N.B. nel fraseggio ruoto attorno alla scala minore armonica con l’ausilio della settima minore (nota Fa) presa come cromatismo verso la sensibile.Clicca sull’immagine per ingrandirla 5 Un utilizzo certamente più avanzato della plettrata è lo sweep picking. In ambito rock fusion ho deciso di sperimentare degli arpeggi su pentatoniche in sweep picking che sfruttano lo schema 2-1-2-1-2-2. L’idea è quella di costruire degli arpeggi utili nel campo dell’improvvisazione cercando di fondere 2 pentatoniche che si trovano una di seguito all’altra nella tastiera.
La presenza di intervalli di quarta rende interessante l’uso di questi schemi.Clicca sull’immagine per ingrandirla Bene ragazzi, adesso non resta che esercitarsi e per qualsiasi domanda ci troviamo sull’apposito topic nel forum che come sempre su Moff è il fulcro della discussione per approfondire ogni aspetto e raccontare le proprie esperienze; auguro a tutti buon divertimento e mi raccomando, cercate sempre di concentrarvi sugli esercizi per gradi, senza fretta e non perdendo mai di vista il vostro obiettivo, che è ovviamente fare musica.
Vanny Tonon