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Introduzione alla chitarra country #1

In questa mini-serie di articoli parleremo di alcune tecniche di base della chitarra Country moderna, vi proporrò dei licks e degli esercizi per migliorare l'hybrid picking, chicken picking (plettrata ibrida), flat-picking (plettrata alternata) ed anche i vostri bending (pedal steel licks), oltre a suggerirvi degli as

In questa mini-serie di articoli parleremo di alcune tecniche di base della chitarra Country moderna, vi proporrò dei licks e degli esercizi per migliorare l’hybrid picking, chicken picking (plettrata ibrida), flat-picking (plettrata alternata) ed anche i vostri bending (pedal steel licks), oltre a suggerirvi degli ascolti alla fine di ogni articolo.
Prima però vorrei farvi una brevissima introduzione storica di questo genere musicale purtroppo non così popolare qui in Italia.
Le origini della musica Country vengono datate intorno agli anni Venti nelle zone rurali degli Stati del Sud degli USA, traendo quel sound caratteristico dal folk popolare americano e la musica popolare europea. Erroneamente spesso si pensa che l’influenza principale europea sia quella Irlandese, ma non solo, attraverso l’uso del mandolino fra gli strumenti principi del genere è chiara anche l’influenza musicale degli immigrati Italiani che misero radici in Texas all’inizio del ‘900.

Altra fondamentale influenza è sicuramente quella afro-americana tramite il banjo, in quanto nelle zone rurali del sud non era insolito, nonostante l’esistenza della schiavitù, che neri e bianchi durante le pause dal lavoro nelle piantagioni suonassero assieme. Non a caso si pensa che il precursore dell’hybrid picking come lo conosciamo oggi sia stato un afro-americano, Arnold Shultz (1886-1931).

Attraverso quindi tutto l’insieme di queste influenze, quasi in parallelo col blues, vennero a crearsi le basi della musica più popolare d’America (ad oggi anche più del blues: si stima che le stazioni radio di musica country siano le più ascoltate in macchina dagli Americani sia all’andata che al rientro dal lavoro).

Com’è ovvio che sia, la musica country di oggi ha conservato poche ma significative qualità del genere così come veniva suonato negli anni ’40 e ’50. L’avvento del rock ha sicuramente avuto un’ulteriore influenza sia sulla strumentazione (chitarre elettriche, non più solo acustiche), che sul linguaggio.
La cosa importante da tenere a mente nel momento in cui vogliamo avvicinarci a questo genere, così come per il blues, è capire il contesto in cui è nato e si è sviluppato. Consiglio quindi ai più volenterosi di aprire un bel libro di storia Americana e capire meglio la vita dei bianchi, e non solo dei neri, prima della Guerra Civile.
 
Ma tornando a ciò che ci interessa di più, ossia la nostra adorata chitarra. Quali sono le tecniche chitarristiche più usate ad oggi per questo genere?
Come già accennato si tratta di mischiare vari elementi di tecniche della mano destra (entreremo poi in seguito nel merito del materiale armonico e melodico necessario).
La prima, fondamentale, è quella dell’hybrid picking.
 Molti di voi già sanno di cosa si tratta e forse sanno anche che è una tecnica derivata dal banjo. Ecco quindi che vi proporrò un primo esercizio preparatorio sui “banjo rolls“.

Concentriamoci per ora su 2a, 3a e 4a corda:
• posizioniamo il secondo dito della mano sx sul F# della quarta corda (quarto tasto) ed il primo dito sul D della seconda corda (terzo tasto), la terza corda rimane a vuoto (G);
• per la mano dx invece useremo il plettro sulla quarta corda, il medio sulla terza e l’anulare sulla seconda. Il palmo deve poggiare sul ponte per ottenere un leggero palm muting (non troppo però!);
• nella prima quartina partendo dal F# suoneremo in battere col plettro un legato ascendente verso G, di seguito col medio pizzicheremo il G a vuoto della terza corda, tornando di nuovo col plettro sul G della quarta corda;
• nella seconda quartina in battere abbiamo il D sulla seconda corda per il quale useremo l’anulare, e di seguito medio per il G a vuoto e di nuovo il plettro per il G sulla quarta corda. È di vitale importanza, all’inizio, praticare l’esercizio ad una velocità tale che vi consenta di osservare bene i movimenti della mano dx per renderli il più fluidi possibili;
• le restanti due quartine sono la ripetizione del medesimo movimento sulle stesse note (ho scritto diteggiatura di entrambe le mani per maggiore chiarezza).
 
L’esercizio successivo altro non è che l’applicazione della stessa tecnica della mano destra su più accordi (G Fsus2 C G), utilizzando il medesimo set di corde. La diteggiatura della mano destra non cambia. Fate soltanto attenzione agli slides nei cambi d’accordi e ricordate sempre che il battere di ogni prima quartina di ciascuna misura è plettrato.

L’ultimo esercizio, se vogliamo quello un po’ più complesso, è l’applicazione dei precedenti su più set di corde. Come sempre, attenzione ad entrambe le diteggiature ed assicuratevi di iniziare molto lentamente per poi aumentare la velocità man mano che acquisite dimestichezza (muscle memory).
La velocità indicata su tutti gli esercizi è solo un suggerimento. 120/130 bpm è da considerarsi un buon obiettivo da raggiungere nel tempo.

Suggerimenti per quanto riguarda il tipo di chitarra da utilizzare e scalatura delle corde: i chitarristi country prediligono chitarre solid body con ponte fisso, esempio classico è la Telecaster anche se non è raro vedere delle Gibson (in particolare LP Junior) o addirittura Stratocaster e Paul Reed Smith con ponte mobile completamente abbassato. Questo per via dei molti bending in stile pedal steel caratteristici del genere (argomento che vedremo in seguito).
Un ponte mobile non garantirebbe la tenuta di intonazione necessaria. Pur essendoci eccezioni quali le hollow-body Gretsch con ponte Bigsby (eccezioni eccellenti quali il grande Chet Atkins e la sua Gretsch modello Country Gentleman). Per lo stesso motivo si tende ad usare una scalatura di corde tipo 0.9/0.42 oppure 0.9/0.46. La GHS da qualche anno produce corde 0.9.5 che a detta di molti sono un buona via di mezzo fra le 0.9 e le 0.10.
Personalmente ritengo che con un po’ di pratica le 0.10/0.46 siano un ottimo compromesso fra il suono e l’agilità nel suonare (Brad Paisley usa Ernie Ball 0.10/0.46). Eviterei scalature oltre 0.10 per questo stile perché si rischia di andare incontro a tendiniti facilmente. Ovviamente anche questi sono solo consigli ed il gusto personale di ciascuno di noi è altrettanto importante.
 
Chitarristi da ascoltare: James Burton, Albert Lee. In particolare i dischi che hanno registrato con la cantante Emmylou Harris.

Fabiana Testa
www.fabianatesta.net