HomeStrumentiBasso - DidatticaIntroduzione al basso elettrico

Introduzione al basso elettrico

Ciao, è un piacere per me iniziare un'esperienza di lezioni on-line per la prima volta, con un occhio sempre attento all'evoluzione, e le possibilità future della rete, ma soprattutto con l'altro rivolto da ormai 32 anni alla musica, e da 23 al BASSO elettrico. Già... il basso... ma vediamo cos'è un basso per Fabio

Ciao, è un piacere per me iniziare un’esperienza di lezioni on-line per la prima volta, con un occhio sempre attento all’evoluzione, e le possibilità future della rete, ma soprattutto con l’altro rivolto da ormai 32 anni alla musica, e da 23 al BASSO elettrico. Già… il basso… ma vediamo cos’è un basso per Fabio “Fender” Rigamonti…
La storia racconta di questo strumento come “pilastro” di ogni formazione musicale moderna, con la funzione principale di “trascinatore” ritmico e armonico di tutta la struttura musicale, e su ciò credo che non ci sia da discutere, infatti un buon bassista è già un buon bassista quando attende al proprio dovere fornendo alla band tutto il groove possibile, un buon timing, dando modo agli altri componenti di avere il famoso “pilastro” su cui poggiare. A mio giudizio però, considerando la veloce evoluzione recente dello strumento, grazie a musicisti come Jaco Pastorius, Stanley Clarke, Alain Caron, Marcus Miller, Victor Wooten, Stu Hamm e moltissimi altri, oramai possiamo tranquillamente pensare ad un basso come ad uno strumento completo e senza limite alcuno. Perché allora crearci certi limiti… con il preconcetto??? E’ assolutamente chiaro che ogni nuovo modo di interpretare lo strumento va concepito con metodo, e utilizzato in base a ciò si sta suonando, senza strafare, ma assurdo sarebbe subire l’influenza di alcuni insegnanti che non diffondono (né praticano) certe tecniche ritenendole “non bassistiche”…! Allora ben vengano lo slap, il tapping, l’hammer-on, il double thumbing e quant’altro, purchè servano ad ottenere quello che è lo scopo finale della musica:  ESPRIMERSI TRASMETTENDO LE PROPRIE EMOZIONI Questo è quanto ho cercato e cerco di insegnare ai miei allievi “locali” ancor prima di parlare di scale, accordi, tempi ecc… Oh certo, sicuramente senza lo studio assiduo, che sia “fai da te” o meglio con un maestro, si fa ben poca strada… ma sicuramente la mia esperienza mi porta a credere che senza il CONCETTO BASE della musica, non ci si muove nemmeno! Ovvio, quello che potrò fare on-line sarà solamente trasmettervi quello che io ho imparato, in modo che acquisiate i mezzi tecnici per raggiungere lo scopo… ma è proprio lo scopo che deve essere sempre presente in voi, senza che nessuno ve lo ricordi. Pensate ad esempio (parole di A. Caron) alle note come all’alfabeto, che una volta imparato a scuola diventa un mezzo tecnico che vi permette di scrivere qualcosa in modo corretto e sensato, ma a quel punto vi manca ancora qualcosa… sapere COSA volete scrivere, e far leggere agli altri… e quello lo potete sapere SOLO VOI! Per concludere, volevo precisare che questo primo ciclo di lezioni sarà principalmente dedicato a chi suona già e vuole approciarsi alle tecniche “alternative”, ma anche a chi è ai primi passi… purchè non pretenda di arrivare subito a dette tecniche, le quali, nonostante io ne faccia uso, considero tuttora come un’evoluzione che deve venire SOLO DOPO aver appreso i fondamentali.