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Intervista ai produttori di ELK, l’OS per musicisti

In un articolo pubblicato alcune settimane fa avevamo dato una prima occhiata a quella che si prospetta essere una rivoluzione tecnologica degna di tale nome. Parliamo di ELK, il sistema operativo nato per i musicisti, prodotto dalla MIND Music Labs.Abbiamo voluto chiedere maggiori delucidazioni sull’argomento a Mich

In un articolo pubblicato alcune settimane fa avevamo dato una prima occhiata a quella che si prospetta essere una rivoluzione tecnologica degna di tale nome. Parliamo di ELK, il sistema operativo nato per i musicisti, prodotto dalla MIND Music Labs.

Abbiamo voluto chiedere maggiori delucidazioni sull’argomento a Michele Benincaso e Stefano Zambon, i produttori del sistema operativo, i quali hanno gentilmente risposto a qualche domanda.

Intervista ai produttori di ELK, l'OS per musicisti

ELK si prospetta un progetto interessantissimo, come nasce questa idea?

Michele: “Come scriviamo anche nella pagina di presentazione di ELK sul nostro sito ‘We wanted to take the guitar to the 21st century. Along the way, we had to craft a Music Operating System’, ed è stato proprio così. Nello sviluppare SENSUS, il nostro prototipo di SmartGuitar, ci siamo resi conto che l’unico modo per unire la flessibilità e le potenzialità che desideravamo dare allo strumento all’affidabilità senza la quale nessun musicista userebbe mai uno strumento su un palco era sviluppare un sistema operativo pensato appositamente per la musica, partendo da zero o quasi.
Una volta che il sistema ha raggiunto una versione tanto performante quanto stabile la domanda è poi nata spontanea: perché limitarsi a usare il sistema nella nostra SmartGuitar, se ogni strumento musicale potrebbe beneficiarne? Ed ecco quindi ELK, il primo “Music Operating System” disponibile sul mercato
“. 

Quali sono state le difficoltà nella stesura del codice sorgente?

​Stefano: “La sfida principale è stata la conciliazione tra performance da un lato e supporto di costrutti e linguaggi moderni che rendono lo sviluppo agevole per le terze parti dall’altro. Siamo soddisfatti di essere riusciti a far sì che gli sviluppatori che lavoreranno con ELK non saranno costretti a gestire dettagli non ‘core’ per il loro lavoro, trovandosi davanti ad un ambiente di sviluppo molto simile a quanto possono avere su un PC tradizionale, senza dover combattere di continuo con configurazioni di sistema, architetture non convenzionali, etc“.

Parliamo ancora di una fase embrionale?

Michele: “Mentre la chitarra SENSUS è ancora in uno stato di prototipazione e industrializzazione, ELK è sempre più prossimo alla sua versione ‘market ready’: sarà infatti pronto ad essere introdotto sul mercato questa estate. Come tutti i software, sarà ovviamente soggetto ad upgrade e migliorie, ma siamo confidenti che il livello di perfezionamento raggiunto gli permetta già oggi di imporsi sul mercato: abbiamo avuto la prova del nove durante il NAMM, con artisti di livello mondiale che hanno ‘stressato’ il nostro sistema, contenuto nel nuovo Smart Multiamp di DV Mark, per quattro giorni non-stop“.

Intervista ai produttori di ELK, l'OS per musicisti

Potrebbe essere una manna per i tastieristi, ma abbiamo già visto che con DV Mark e Overloud avete avuto grandi risultati anche per noi chitarristi, come è stata la genesi di tale collaborazione?

Michele: “DV Mark e Overloud, che ringraziamo per il loro importante supporto, si sono rivelati i partner ideali per il lancio di ELK. Marco De Virgilis, fondatore di DV Mark e MarkBass – sempre attento alle evoluzioni del settore – si è subito mostrato interessatissimo al nostro sistema e alle sue potenzialità. Confrontandosi si è rapidamente capito che ELK poteva essere l’anello di congiunzione ideale per unire la flessibilità del software Overloud alla solidità dell’hardware DV Mark – e in pochi mesi di collaborazione è nato Smart Multiamp“.

Che hardware minimo necessita questo sistema per funzionare?

Stefano: “​ELK ha enormi potenzialità, in quanto potenzialmente può essere supportato da qualsiasi System on Chip (SoC) che supporti Linux, come ad esempio tutti gli innumerevoli processori presenti in smartphone e tablets Android, ma non solo. Al momento tuttavia, per motivi più organizzativi che tecnici supportiamo tutte le CPU embedded Intel X86 e alcune di SoC ARM​, e in futuro abbiamo intenzione di estendere la compatibilità in base ai bisogni dei produttori hardware“.

Come mai la scelta di un sistema Unix-Based?

Stefano: “I motivi sono molti, tra i principali ci sono di sicuro il supporto hardware offerto a diverse tipologie di periferiche e in diverse modalità (USB, WiFi, Bluetooth, etc.), la facilità di sviluppo e la garanzia che il codice scritto oggi potrà essere in futuro sui nuovi processori che via via usciranno sul mercato, garantendo al sistema una lunghissima vita e un’obsolescenza estremamente lenta. La domanda più comune del settore è in vero sempre stata ‘perché NON si usa un sistema Unix-based?’
Fino a ieri la risposta lapidaria era ‘perché non garantisce performance sufficienti in ambito DSP‘, ma grazie a ELK e al nostro team di sviluppo abbiamo finalmente superato questo ingombrante e storico ostacolo
“.

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Cosa possiamo aspettarci per il futuro?

Michele: “Come si dice in questi casi: ‘questo è solo l’inizio’. Dopo il lancio sul mercato dello Smart Multiamp, che avverrà nel corso del 2018, contiamo di potere estendere la nostra collaborazione con DV Mark e MarkBass ad altri prodotti per il mondo degli strumenti a corde, e di stabilire partnership con partner di riguardo in altri settori – spaziando potenzialmente dalle tastiere ai controller sino all’hardware da studio. Le applicazioni di ELK in ambito musicale sono davvero molte, quindi ci aspetta decisamente un anno intenso!

Le premesse sembrano dunque estremamente intriganti, è davvero il caso di continuare a seguire l’evoluzione di questa nuova realtà.