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Importanza dei legni

Vorrei trattare oggi brevemente un argomento riguardo al quale mi vengono posti nell'ambito del forum del sito fruduaguitars, numerosi quesiti. L'importanza del legno nella sonosrità di uno strumento.Ho cercato di riunire in tre diversi schemi, di facile comprensione, quella che, secondo la mia esperienza, è l'influe

Vorrei trattare oggi brevemente un argomento riguardo al quale mi vengono posti nell’ambito del forum del sito fruduaguitars, numerosi quesiti. L’importanza del legno nella sonosrità di uno strumento.Ho cercato di riunire in tre diversi schemi, di facile comprensione, quella che, secondo la mia esperienza, è l’influenza che le varie essenze hanno sul suono nel corpo, nel manico e nella tastiera della chitarra e del basso elettrico.
Non mi dilungo in noiosi approfondimenti per ora anche se qui di seguito vi fornisco qualche dritta di cui nessuno vi parlerà mai 😉
Semplicemente date un’occhiata agli schemi per inquadrare qualsiasi combinazione sonora e rendere più semplice la progettazione e la realizzazione della vostra chitarra dei sogni.
Forse vi stupirà che io ritenga il manico, di gran lunga, il maggior responsabile del suono della chitarra e del basso elettrico rispetto al body.
Il legno del corpo non riveste l’importanza che tutti credono nella sonorità di una chitarra elettrica, essendo responsabile più che altro della risposta sui bassi. Diverso è per questa ragione l’importanza di questo fattore nel basso elettrico. Ovviamente un corpo in basswood tenderà a restituire più bassi di uno in alder, ma non ad influenzare in modo notevole la sonorità generale della chitarra.
Ricordate, anche se nessuno ve lo dice, che la porzione di polpastrello che tocca REALMENTE la tastiera mentre suonate è talmente infinitesimale (se non inesistente come nelle chitarre dotate di tasti jumbo) che i terminali nervosi rendono assolutamente impossibile al cervello di riconoscere la differenza tra una tastiera in acero laccato, ebano lucidato o palissandro, considerando anche che lo stesso polpastrello è quasi completamente insensibile al tatto per via dei calli.
Percui, credeteci o meno, la scelta di un legno o di un altro per la costruzione della tastiera si riduce ad una mera questione di sonorità (per altro veramente minima) e di estetica.
Diversa è la “responsività” delle corde sotto le dita a seconda del legno utilizzato per la tastiera. Alcuni jazzisti molti “fissati”, sono in grado di riconoscere anche bendati, il modo in cui le corde tendono a “rimbalzare” sull’ebano più che sul palissandro per esempio. Altri riescono a riconoscere il volume dell’acero sotto le dita. In quanto a volume e sonorità, l’acero batte il palissandro che batte l’ebano.
Per contro sappiate che il manico, il legno di cui è costituito ed il suo spessore, sono i principali responsabili del volume e della corposità del suono di uno strumento nella fascia delle frequenze medie e acute (che più di ogni altre caratterizzano la forma d’onda), e anche del sustain (rigidità del manico). Per questo si raccomanda di non utilizzare spessori esagerati per la costruzione della tastiera e lasciare legno al manico.
Lungo il manico si dipana infatti la maggior parte dell’energia sviluppata dalle corde che suonano. Inoltre il manico offre, all’energia sviluppata, una quantita di materiale di “supporto” di gran lunga inferiore al body. Questo lo rende un “mezzo” critico nella propagazione, nella purezza e nella qualità della vibrazione del suono.
Il diapason di uno strumento, infine, è in grado di influenzare la timbica di uno strumento in maniera molto più pesante del legno del corpo stesso per esempio.

  • Scala corta = suono più corposo, caldo, più armoniche e meno acuto
  • Scala più lunga, più sustain, più fondamentale e più brillantezza

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Galeazzo Frudua (www.the-valve.com)