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Il suono di David Gilmour – 3° Parte

Eccoci giunti alla terza puntata di questo fantastico viaggio lungo la strada di uno dei più famosi, desiderati, indagati fin nei più minimi particolari, guitar tone della storia.Questo terzo capitolo, che siamo sicuri stavate aspettando con impazienza, è quello dedicato prima di tutto ai distorsori, i veri motori,

Eccoci giunti alla terza puntata di questo fantastico viaggio lungo la strada di uno dei più famosi, desiderati, indagati fin nei più minimi particolari, guitar tone della storia.Questo terzo capitolo, che siamo sicuri stavate aspettando con impazienza, è quello dedicato prima di tutto ai distorsori, i veri motori, spesso abbondantemente “dopati”, del solismo di David Gilmour. Ad uno in particolare, il celeberrimo Big Muff, nelle versioni e nelle combinazioni che negli anni lo hanno visto protagonista indiscusso del “Pink Floyd tone from heaven“.Se questo non fosse già abbastanza, eccoci approdare lungo le sponde degli effetti di modulazione, responsabili di tutte quelle atmosfere, sfumature e sonorità avvolgenti che il buon David ha sempre ricercato, mettendole al servizio del sound della canzone e quindi della band. E’ anche grazie a loro se sin dalle prime note possiamo riconoscere l’inconfondibile timbrica floydiana, che si tratti di phaser, chorus o univibe.Che dire di più, prendiamo al volo l’onda (sonora) e navighiamo ancora una volta tra i suoni Gilmouriani guidati dalle capaci mani del nostro “Capitan Mezzabarba”!