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Il Sound Check

Amici di MusicOff, eccoci ancora qua a scambiare quattro chiacchiere assieme, oggi parleremo del Sound Check dal vivo, argomento che ritengo molto utile perché penso che il Sound Check sia come un grande bivio capace di indirizzare la nostra performance in una buona direzione o in una meno piacevole.Non solo il s

Amici di MusicOff, eccoci ancora qua a scambiare quattro chiacchiere assieme, oggi parleremo del Sound Check dal vivo, argomento che ritengo molto utile perché penso che il Sound Check sia come un grande bivio capace di indirizzare la nostra performance in una buona direzione o in una meno piacevole.
Non solo il suono della nostra band ma anche lo stare a nostro agio sul palco (grande o piccolo che sia) viene fortemente influenzato da quel piccolo periodo di prova che si fa prima del concerto.
Ci sono due aspetti fomentali da prendere in considerazione per fare in modo che tutto fili liscio e la nostra esibizione sia balla tosta: educazione e accorgimenti tecnici, iniziamo proprio dalle considerazioni tecniche.Il nostro suono uscirà dal nostro ampli e verrà microfonato… meglio perciò se il suono che viene fuori è quello che abbiamo cercato in sala prove! A volte capita che, a seconda del palco o dell’ambiente in cui è in programma l’esibizione, il nostro ampli sembri un pelino diverso, più o meno brillante o cose del genere; cerchiamo di correggerlo e di fare in modo che il suono che viene fuori dagli speaker ci soddisfi a pieno.
Il fonico non dovrà fare altro che amplificarlo e dopo una panoramica di suoni (clean, crunch, lead) se i livelli sono equilibrati, ci arriverà l’ok dalla regia. Rapido e indolore.Quello che abbiamo appena fatto però è solo una piccola parte del lavoro che si fa durante il Check.
Una cosa altrettanto importante è quella di tenere la nostra porzione di palco in ordine, evitando di avere cavi disordinati o arrotolati che ci possono essere d’intralcio durante la performance. Personalmente, porto sempre con me un rotolo di nastro adesivo molto resistente che utilizzo per fissare i cavi a terra. Può sembrare una cosa banale, ma un cavo in disordine che ci nasconde il led di un pedalino ci può indurre a sbagliare suono, se si arrotola vicino ai piedi ci fa cascare per terra e così via, questa non è un’immagine propriamente “rock”!

Importante è anche la posizione e la distanza che si ha tra noi, ampli, pedaliera e casse spia.
La pedaliera deve essere facilmente raggiungibile e comoda da usare e soprattutto ben visibile. Una volta mi capitò di non riuscire a vedere bene i pedali perchè avevo un faro che mi illuminava e non mi consentiva di vedere bene le luci dei led. Per fortuna me ne accorsi durante il Check e corsi subito ai ripari, altrimenti sarebbero stati guiai.
Fondamentale invece la distanza tra noi, monitor e amplificatore. Per farci avvolgere dal nostro suono è bene, quando possibile, avere un buon volume dall’ ampli e avere anche la nostra chitarra nel monitor.
Questa però è una cosa soggettiva che ogni chitarrista o musicista in genere interpreta in maniera personale. Alcuni non mettono la chitarra nel monitor perché preferiscono sentire solo il suono che esce dall’amplificatore, in altri casi invece ci troviamo costretti a dover girare completamente il nostro amplificatore per questione di volumi (dalla regia: “puoi abbassare un po’ perché mi arriva il suono dell’ampli che è gia più alto del volume che ti darei io dal banco?” e noi: “Ma non posso, se tiro giù le valvole non lavorano bene!” e il fonico: “Bè allora giralo, ti do io un pò di chitarra nel tuo monitor”).Avrete capito che il posizionamento deile spie cambia a seconda dei palchi e degli spazi, anche se il discorso è molto soggettivo. La cosa davvero importante è fare in modo il nostro suono sia ok e che noi riusciamo a sentirlo bene.
Se usiamo un sistema radio-wireless accertiamoci che il segnale sia sempre ottimale, in qualsiasi posizione del palco noi andremo a fare “scena”, e facciamo in modo che i plettri, capotasto e accessori simili siano a portato di mano. Evitiamo questo insomma: “aspettate un attimo, vado in camerino a prendere il capotasto, l’ho lasciato nella custodia!”. Evitiamolo!Rock Guitar Academy - CCRSempre per i monitor è bene sapere cosa chiedere al nostro fonico di palco, sarà questo, dopo aver trovato il suono e volume giusto della nostra chitarra, il punto da curare con più attenzione per stare a nostro agio con gli altri membri della band.
Non sempre è possibile mettere in spia tutti gli strumenti per via dell’efficienza delle stesse, ma se abbiamo preparato bene il repertorio in sala prove non sarà indispensabile sentire tutto, anzi, a volte è meglio non caricare troppo e mettere solo gli strumenti davvero indispensabili. Quali? Cassa, rullante e basso!
Se con gli altri strumenti armonici (chitarra, tastiere, sequencer) abbiamo diviso bene le parti, non avremo bisogno di sentirli altissimi. Il discorso cambia se invece ci troviamo a suonare in situazioni con più interazione tra musicisti, ad es. jazz con pianista, oppure in duo con una voce, dove il tutto funziona bene solo se c’è un rapporto dinamico-armonico tra gli elementi, di conseguenza dobbiamo sentire per forza tutti.Chiudiamo questa prima parte riguardante gli aspetti tecnici del Sound Check dicendo che è fondamentale essere pignoli e attenti ai piccoli dettagli, perché sono questi che ci aiuteranno a suonare bene e ad essere a nostro agio sul palco.
Come vi ho detto prima, c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. L’educazione!
Una cosa fondamentale è la puntualità: se si è stabilito un orario va rispettato. I tecnici e il fonico hanno solo quel momento, che va dal post Sound Check all’inizio del concerto, per riposarsi un attimo e cenare. Se la band arriva in ritardo o perde tempo sul palco, sta rubando del tempo prezioso ad altre persone. Questo non va bene!
Altro aspetto da considerare è il silenzio. Una volta che abbiamo fatto il nostro suono e ci siamo sistemati bene sul palco evitiamo di disturbare gli altri membri del gruppo, che stanno ancora finendo di piazzare i propri strumenti, continuando a suonare a volumi assurdi. So che è difficile trattenersi, tuttavia è segno di educazione lasciare lavorare in pace gli altri. Se vogliamo suonare o ripassare le parti più difficili è bene utilizzare un apparecchio tipo pocket pod o simili, che ci consente di suonare in cuffia e non disturbare nessuno.
Inoltre ci può tornare utile per riscaldarci prima dell’esibizione.Sono questi a grandi linee gli aspetti da tenere in considerazione quando si fa il Sound Check, ma la realtà è che sono nozioni che si imparano con l’esperienza. Confrontarsi con musicisti più grandi ed esperti è sicuramente la cosa migliore, a riguardo vi consiglio di dare uno sguardo al sito del mio Maestro Donato Begotti, dove troverete un po’ di consigli utilissimi circa il Check e la vita musicale “on the road” in generale, oltre a tantissimi altri argomenti.
Spero che i miei consigli vi siano stati utili o che vi abbiano incuriosito anche solo un po’. Se si vuole lavorare ad alti livelli è fondamentale avere un atteggiamento professionale e stare attenti anche ai dettagli che possono sembrare banali.Grazie amici di MusicOff!Piero Marras
Rock Guitar Academy

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