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GYBE – Asunder, Sweet And Other Distress

Riaperta dopo quasi un decennio sabbatico, la rinomata bottega dei leggendari Godspeed You! Black Emperor è tornata nel 2012 a confezionare atmosfere inestimabili, con l'inaspettata pubblicazione di "'Allelujah! Don't Bend! Ascend!". Un ritorno inebriante e capace di emozionare, nonostante fosse composto da rielaboraz

Riaperta dopo quasi un decennio sabbatico, la rinomata bottega dei leggendari Godspeed You! Black Emperor è tornata nel 2012 a confezionare atmosfere inestimabili, con l’inaspettata pubblicazione di “‘Allelujah! Don’t Bend! Ascend!”. Un ritorno inebriante e capace di emozionare, nonostante fosse composto da rielaborazioni di brani già noti agli ascoltatori più devoti alla band, essendo stati performati a lungo dal vivo prima della pausa.Asunder, Sweet And Other Distress segue un metodo di composizione simile (e non è l’unico punto di contatto con l’album precedente) essendo essenzialmente costruito su una lunga suite suonata spesso dal vivo dopo la reunion, e conosciuta – il nome è piuttosto eloquente – come “Behemoth“.Paradossalmente dalla traduzione in studio di “Behemoth” si ricava l’album più conciso che i Godspeed You! Black Emperor abbiano mai pubblicato. Quaranta minuti estremamente organici, che impressionano se ascoltati tutti d’un fiato, apprezzando la dinamica narrativa che unisce i quattro capitoli di Asunder, Sweet And Other Distress.L’album si apre con l’elegante lentezza di “Peasantry or ‘Light! Inside of Light!’“, che si schiude, progressivamente, in una festa melodica e, infine, si spegne immergendosi nell’abisso noise/drone delle scene centrali (“Lambs’ Breath” e “Asunder, Sweet“).La redenzione è affidata ad un epilogo che chiude la struttura circolare dell’album in modo  maestosamente estatico: “Piss Crowns Are Trebled” racchiude in quattordici minuti emozioni tali da valere, da soli, l’ascolto dell’album.Se avete apprezzato ‘Allelujah! Don’t Bend! Ascend!, difficilmente sarete sorpresi dalla maggiore spigolosità delle chitarre, dall’atmosfera arabeggiante che si respira in alcuni riff o dal noise/drone di scuola Sunn O))) che troverete in questo nuovo lavoro. In Asunder, Sweet And Other Distress non c’è nulla di rivoluzionario, ma solamente una celebrazione dell’inimitabile narrativa del collettivo canadese. Il “problema” sta nel fatto che per una band straordinaria come i Godspeed You! Black Emperor, anche l’album più ordinario si rivela un’esperienza fantastica.Francesco CiceroGenere: Post-RockTracklist:
1. Peasantry or ‘Light! Inside of Light!’
2. Lambs’ Breath
3. Asunder, Sweet
4. Piss Crowns Are Trebled