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Fiori Di Cadillac – Cartoline

Si apre con un piglio decisamente elettrico, distorto, il nuovo album in studio dei Fiori Di Cadillac, formazione campana capitanata dal cantante, chitarrista, pianista e autore dei testi Luigi Salvio che già nel 2010 si era distinta all’interno della scena underground italica grazie alla pubblicazione dell’Ep d

Si apre con un piglio decisamente elettrico, distorto, il nuovo album in studio dei Fiori Di Cadillac, formazione campana capitanata dal cantante, chitarrista, pianista e autore dei testi Luigi Salvio che già nel 2010 si era distinta all’interno della scena underground italica grazie alla pubblicazione dell’Ep d’esordio “Anoikis”.Canzone In Scatola, prima traccia del cd, denota un arrangiamento alquanto chitarristico, in cui anche il testo tagliente va a sposarsi alla perfezione con un suono volutamente acidulo e poco pulito. “Cartoline“, pubblicato l’ottobre scorso per l’etichetta toscana Forears, prosegue poi con Fuori Nevica. Qui è un mood più pop e morbido ad imporsi, con degli accordi molto belli di piano in evidenza a cui fanno da contorno synth, chitarre acustiche e chitarre elettriche (oltre al basso e alla batteria chiaramente). Interessante soprattutto la parte finale del brano, in cui l’accompagnamento musicale si fa sempre più corposo ed intenso dando vita ad visionario crescendo sonoro.Con Johnny il testo va ad assumere un’importanza tale da comportare un arrangiamento poco eclettico ed esuberante. Molto struggente la storia raccontata da Salvio tramite dei versi toccanti e dal forte impatto. Dopo Johnny è la volta di Le Tue Cartoline. In questo caso c’è un’evidente immersione in una dimensione onirica. Se la melodia rischia di non entusiasmare troppo, ed il testo finisce col sembrare piuttosto spigoloso e frammentato, appaiono comunque intriganti i passaggi chitarristici, capaci se non altro di accentuare il carattere sognante, quasi spaziale, e se vogliamo psichedelico, del componimento.

Tinte pressoché simili contraddistinguono l’intro strumentale de Il Ministero Dell’Amore, brano in cui i fiati finiscono col rievocare gli indimenticabili Morphine. Peccato soltanto che dopo una partenza suggestiva il brano perda colpi con l’entrata della voce di Salvio e con il contemporaneo defilarsi della tromba e del flicorno suonati da Bruno Bocci. Tromba e flicorno che si ripresentano solo nelle battute conclusive del pezzo.Un po’ sottotono anche Io Resto Qui. In questo episodio è forse il testo a non convincere, dal momento che in alcuni frangenti si riscontrano dei versi abbastanza prevedibili e scontati (“Io resterò ma sopravviverò / Farò la spesa dimezzata / e se mai tornerai / comprerò le fragole / quelle che ti piacevano”). Non male invece la musica, anche se nel complesso il brano non sembra proprio riuscire a decollare.Si va avanti poi con Oggi Non È Settembre, altro brano che viaggia sulla rarefazione, o meglio su atmosfere quasi sospese ed eteree, un po’ sulla falsariga dei Mai Personal Mood, altra ottima band italiana fino a qualche tempo fa legata all’etichetta di Daniele Landi che di “Cartoline” è il produttore – è stato lui ad occuparsi delle registrazioni dell’album e ad arrangiare poi con la band gli undici brani in scaletta.Finché Dormi è l’ottava traccia del disco: dopo una prima parte un po’ effimera, il brano assume improvvisamente efficacia e consistenza con l’ingresso delle chitarre elettriche e con il generale aumento d’intensità. “Cartoline” si appresta poi a volgere al termine con gli ultimi tre pezzi: Prima (brano elegante in cui gioca un ruolo abbastanza determinante l’arrangiamento), Dissolvenza/Stacco (breve traccia strumentale dall’andamento ipnotico) e La Lancetta Dei Secondi, forse la canzone più “glaciale” e introspettiva dell’intera raccolta.

Così si chiude un album di certo non pessimo, anche se tuttavia carente di quegli spunti che avrebbero potuto rendere più validi ed allettanti i singoli componimenti. Parlare di bocciatura sarebbe esagerato, anche perché siamo tranquillamente sulla sufficienza. Il problema è con questo primo album i Fiori Di Cadillac non sono stati in grado di fare quel salto di qualità che siamo sicuri prima o poi arriverà, anche perché delle discrete basi ci sono. Insomma, c’è e ci sarà da lavorare per raggiungere determinati obiettivi, ma la strada intrapresa è quella giusta.Alessandro BasileGenere: Dream Pop, Alt RockLine-up:
Luigi Salvio – voce, chitarre, piano
Francesco Passannante – voce, piano, synth
Gianmario Galano – chitarre
Domenico Volzone – basso
Valerio Vicinanza – batteriaProgetti simili consigliati: The Crazy Crazy World Of Mr. Rubik, Mai Personal Mood, Mary In June, CharmeTracklist:
1. Canzone In Scatola
2. Fuori Nevica
3. Johnny
4. Le Tue Cartoline
5. Il Ministero Dell’Amore
6. Io Resto Qui
7. Oggi Non È Settembre
8. Finché Dormi
9. Prima
10. Dissolvenza/Stacco
11. La Lancetta Dei Secondi