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Finale 2014: tutte le novità

Come avevamo anticipato, la notizia era nell'aria e infatti il 4 novembre MakeMusic ha rotto gli indugi e annunciato ufficialmente l'uscita di Finale 2014; le aspettative degli utenti erano piuttosto elevate, in quanto la società nel 2012 aveva rinunciato alla consueta pubblicazione annuale di un aggiornamento, qu

Come avevamo anticipato, la notizia era nell’aria e infatti il 4 novembre MakeMusic ha rotto gli indugi e annunciato ufficialmente l’uscita di Finale 2014; le aspettative degli utenti erano piuttosto elevate, in quanto la società nel 2012 aveva rinunciato alla consueta pubblicazione annuale di un aggiornamento, quindi dopo due anni molti si attendevano un major upgrade; invece, tutto sommato, le novità della versione 2014 sembrano abbastanza scarne, pur presentando alcune caratteristiche che molti utenti avevano a lungo richiesto, come ad esempio il miglioramento nella gestione delle pause e delle alterazioni nei livelli multipli.

Curiosando nei forum e nelle mailing list, soprattutto americane, sembra inoltre che il passaggio alla nuova versione stia creando non pochi problemi, a cominciare dalla gestione di plug-ins come i celebri TGTools, che a quanto pare Finale 2014 per Mac non riconosce più.
Certo, le voci relative alla vendita di MakeMusic non hanno di sicuro giovato alla qualità dello sviluppo (a proposito, qualcuno sa com’è andata poi a finire la trattativa?), per cui stando alle prime impressioni il prodotto ha deluso buona parte dei suoi utenti più affezionati. Comunque, in attesa di qualche revisione (Finale 2014b, c, d…) che sicuralmente sistemerà i principali bugs segnalati dalla comunità informatica, la cosa migliore da fare – per noi “Finale-dipendenti” – è utilizzarlo e godere delle nuove caratteristiche, per quanto limitate esse siano.
Con l’occasione ho dunque preparato per voi, basandomi sostanzialmente sulla review del super-esperto Jari Williamsson un riassunto delle principali innovazioni di questa versione.
Spero possa esservi utile. Naturalmente, se ho dimenticato qualcosa attendo i vostri commenti e le vostre integrazioni. Come prima cosa, dobbiamo purtroppo notare il fatto che Finale 2014 è ancora un programma a 32 bit, benché esso si possa normalmente eseguire su sistemi operativi a 64 bit, proprio come Finale 2012.
Questa limitazione era già stata lamentata nella versione 2012, e il suo principale svantaggio consiste nel fatto che non è ancora possibile utilizzare librerie VST a 64 bit senza l’ausilio di qualche patch o altre soluzioni-tampone.
Il vantaggio – se proprio vogliamo trovarne uno… – consiste invece nella possibilità di poter continuare ad utilizzare ancora con Finale 2014 tutti i vecchi plug-ins a 32 bit (tranne qualche illustre eccezione, come dicevo poco fa).

Ecco invece l’elenco delle nuove caratteristiche:

1.
Finale 2014 utilizza un nuovo formato di file, compatibile con tutte le versioni future del programma.
Il nuovo formato di file ha l’estensione .musx, mentre il formato precedente (.mus) viene ora definito “Legacy File Format“. Un grosso vantaggio del nuovo formato è la sua capacità di interpretare i correttivi (bug fixes) contenuti negli eventuali aggiornamenti (maintenance releases), cosa impossibile per il vecchio formato .mus.
Da notare che queste caratteristiche riguardano anche i modelli (templates), la cui precedente estensione .ftm è stata ora sostituita dalla nuova .ftmx.
Anche se non c’è conferma ufficiale, quasi certamente l’artefice principale di questo nuovo formato è Michael Good (il designer del celebre MusicXML), che è considerato uno dei massimi esperti al mondo in materia di formati di file correlati alla notazione musicale. Sicuramente per la progettazione del formato .musx sono state impiegate molte risorse ed energie, anche se purtroppo non sarà possibile verificarne appieno le potenzialità fino a quando non sarà rilasciata la prossima versione di Finale.

2.
Sempre riguardo al formato dei files, è stata aggiunta la possibilità di esportare un documento di Finale 2014 direttamente nel Legacy File Format (.mus) di Finale 2012. Per aprire con Finale 2012 un documento creato con la nuova versione, quindi, non sarà quindi più necessario servirsi della conversione in MusicXML, ma sarà sufficiente, in Finale 2014, selezionare la voce Export del menu File e successivamente la nuova opzione Finale 2012 dal relativo sottomenu.
Ovviamente il file convertito non potrà disporre di tutte le nuove features di Finale 2014. Nella maggior parte dei casi, comunque, l’accuratezza della conversione verso Finale 2012 è più che soddisfacente: alcune nuove caratteristiche di Finale 2014, come le forme intelligenti legate alle misure, vengono applicate alla perfezione nel file esportato, mentre – com’è naturale – altri aspetti più specificamente legati alla nuova architettura del software saranno perduti.

3.
L’interfaccia utente di Finale 2014 per Mac è stata completamente riscritta per utilizzare il framework Cocoa.
Benché le versioni più recenti di Finale comprendessero già alcune finestre di dialogo scritte in questo ambiente di programmazione, Finale 2014 dispone ora di un’interfaccia Cocoa completa (comprese le finestre dei documenti, i menu e le finestre di dialogo). Quindi, in sostanza, tutto ciò che si vede sullo schermo del Mac in Finale 2014 utilizza un codice di base completamente diverso rispetto alle versioni precedenti.
Tali versioni, infatti, si basavano sul framework Carbon (un ambiente originariamente progettato per consentire la migrazione verso OS X delle applicazioni Mac fino al System 9). A partire da OS X 10.8 (Mountain Lion), la maggior parte delle API dell’ambiente Carbon è stata considerata obsoleta, e perciò è prevedibile che le future versioni di OS X non supportino più tale ambiente operativo.
Il passaggio al framework Cocoa consente anche di godere delle più recenti innovazioni della tecnologia, come il supporto per Retina, la visualizzazione a tutto schermo e altre nuove caratteristiche.
In ogni caso, anche se Finale 2014 è ora un’applicazione Cocoa a tutti gli effetti, esso è stato progettato per poter utilizzare ancora i vecchi plug-ins scritti in ambiente Carbon, anche se – come detto in premessa – le prime esperienze degli utenti con la nuova versione stanno riscontrando alcuni problemi (come nel caso dei TGTools, per i quali dovrebbe essere comunque rilasciata a breve una versione Cocoa).
Infine, la conseguenza forse più diretta della riscrittura dell’interfaccia consiste nella necessità di disporre almeno del System 10.7 (Lion) per poter eseguire la nuova versione di Finale per Mac.

4.
Dal punto di vista delle prestazioni, si potrebbe pensare che il passaggio al framework Cocoa abbia reso Finale 2014 più performante nella versione per Mac rispetto a quella per Windows. Se ciò per certi versi corrisponde al vero relativamente alla gestione dell’immagine sullo schermo, dal punto di vista della velocità sembra invece essere proprio Windows la piattaforma che trae più vantaggi dalla nuova versione.
I test effettuati in proposito da Jari Williamsson hanno portato alle seguenti conclusioni:

  • sul Mac, Finale 2014 non differisce sostanzialmente da Finale 2012 per quanto concerne la velocità di ridisegno dello schermo (funzione Redraw Screen); in Windows, invece, l’analoga funzione risulta del 10-15% più veloce rispetto a Finale 2012.
  • Sul Mac, tuttavia, Finale 2014 mostra un importante miglioramento nella velocità di visualizzazione degli elementi: infatti, mentre in Finale 2012 gli strumenti che utilizzano molte maniglie richiedevano un tempo di aggiornamento dello schermo fino al 50% più lento rispetto agli strumenti con poche maniglie, in Finale 2014 questa latenza appare completamente risolta.
  • In entrambe le piattaforme, Finale 2014 appare più lento di Finale 2012 per quanto riguarda l’importazione dei documenti creati con le precedenti versioni del software. Poiché infatti tutti i vecchi files utilizzano il formato .mus (considerato ora un “Legacy File Format”), è necessario un tempo aggiuntivo per la conversione di tali documenti nel nuovo formato .musx.
  • Finale 2014 è invece molto più veloce di Finale 2012 nell’esportazione dei file audio, molto probabilmente per merito del nuovo audio engine (vedi paragrafo 15). Il test effettuato in Windows relativo alla creazione di un file audio corredato delle funzioni di Human Playback dimostra che il programma ha una velocità più che doppia rispetto alla vecchia versione. Inoltre, la scansione iniziale del file che precede la riproduzione impiega più o meno lo stesso tempo di Finale 2012, ma il salvataggio su disco è ora praticamente immediato.

5.
L’aspetto delle tavolozze e delle loro icone è completamente cambiato: ora infatti hanno tutte lo stesso look, stile e dimensioni. La possibilità di riutilizzare i vecchi stili (Classic, Contemporary, Glass, ecc.) e di personalizzare la disposizione delle palettes è stata completamente soppressa, con buona pace dei nostalgici.
Il nuovo (e unico) stile delle nuove tavolozze è piatto, nei colori nero e grigio chiaro, di dimensioni medie, a tutto vantaggio della chiarezza e della rintracciabilità degli oggetti.
Nella versione Mac, inoltre, le tavolozze si agganciano automaticamente fra loro quando vengono avvicinate, opzione presente da lungo tempo nei programmi Adobe e in molti altri software.
In Windows, infine, tutte le tavolozze aggiuntive collegate alla barra degli strumenti sono state rimosse, sempre per semplificare e ottimizzare lo spazio di lavoro.
Il design delle icone è piuttosto essenziale, e in alcuni casi è stato assai semplificato. Vediamo i casi più notevoli:

  • l’icona dello strumento Repeat ora presenta solo il segno di ritornello senza più le linee del pentagramma;
  • lo strumento Tuplet ora mostra solo un gruppo irregolare senza note;
  • l’icona del Text Tool non reca più la lettera “A” ma la “T”, e ricorda molto da vicino lo strumento per il testo di Photoshop;
  • nell’icona dello strumento Smart Shape, oltre alla legatura è stata aggiunta una forcella di crescendo;
  • l’icona dello strumento Testo Cantato (Lyrics) è forse troppo stilizzata, e risulta un po’ difficile da leggere.

Altri simboli, come ad esempio l’icona dello strumento Custom Line nella sub-tavolozza delle Forme Intelligenti, hanno subito modifiche più o meno evidenti, ma tutte all’insegna di una maggior semplificazione ed eleganza.6.
Una delle novità più interessanti di Finale 2014 è il cambiamento del modo in cui si comportano le forme intelligenti assegnate alle misure.
Le maniglie delle forcelle (e di altri simboli appartenenti a questa tipologia) sono ora collegate a dei punti di ancoraggio, proprio come accade da molto tempo per altri tipi di oggetti (segni di espressione, accordi, ecc.). Questo comporta notevoli vantaggi nel caso in cui le misure vengano ridimensionate, poiché adesso le forme vi si adattano automaticamente, evitando la collisione con gli altri elementi delle battute. Al tempo stesso, non sarà necessario alcun adattamento di tali oggetti nelle eventuali parti staccate.

La figura seguente illustra le differenze tra il vecchio e il nuovo sistema:
Nei vecchi documenti importati in Finale 2014 non avviene la conversione automatica delle forme di questo tipo. I punti di ancoraggio delle forme intelligenti, in questi files, saranno creati in corrispondenza della posizione originale che gli oggetti avevano nella versione del programma con cui i documenti sono stati creati, e l’offset orizzontale rispetto ai punti di ancoraggio sarà pari a 0 (zero).
Purtroppo, Finale 2014 non fornisce ulteriori strumenti per automatizzare il posizionamento iniziale delle forcelle (per esempio la possibilità di evitare la collisione con i segni dinamici). Può essere che tali opzioni siano però integrate nelle versioni di manutenzione (minor releases) che Makemusic rilascerà in un futuro prossimo.
Il bravissimo Jari Williamsson ha creato un suo personale script per il posizionamento automatico delle dinamiche: il video dimostrativo si trova a questo indirizzo, ed è utile anche per capire che cosa è tecnicamente possibile realizzare con Finale 2014.
Poiché le Forme Intelligenti sono ora sono collegate al layout orizzontale e al contenuto delle battute, sarebbe stato opportuno prevedere anche un’opzione aggiuntiva che consentisse di specificare la lunghezza minima delle forcelle nelle opzioni per la spaziatura della musica. Infatti, anche quando le forcelle sono state correttamente impostate per evitare la collisione con i segni dinamici, la spaziatura predefinita potrebbe talora dar luogo a battute troppo piccole per visualizzare correttamente le forcelle stesse. Si spera che anche questa sia un’aggiunta prevista per le prossime versioni di manutenzione.

7.
Finale 2014 porta una piccola rivoluzione nel trattamento degli strumenti traspositori e delle tonalità indipendenti. Ci sono infatti nuove e flessibili opzioni per le armature di chiave.
In particolare, è stata finalmente introdotta la possibilità di creare partiture non tonali. Queste partiture, pur sembrando apparentemente in Do maggiore, si comportano in modo autonomo, gestendo in maniera diversa alcune operazioni di base come il trasporto (per esempio, non verrà mai effettuato il trasporto delle note in caso di passaggio da/verso una partitura non tonale).
Finale può inoltre creare delle partiture non tonali dotate però di armatura di chiave; questa possibilità potrà costituire per molti compositori una risorsa ancor più utile.
Ci sono molte ragioni per utilizzare un’impostazione di questo tipo: ad esempio, in molte partiture la tonalità cambia così spesso che non ha alcun senso inserire continuamente nuove armature di chiave.
Quando in Finale 2014 si crea una non-tonalità, sarà dunque possibile impostare delle alterazioni fisse pur non visualizzandole nell’armatura di chiave. Utilizzando poi un qualsiasi tool per l’inserimento delle note, esso aggiungerà automaticamente le alterazioni necessarie.
Si noti che qualora si passasse – partendo da un caso di questo tipo – verso un’altra tonalità, il materiale musicale verrebbe trasportato secondo le regole delle tonalità “normali”. L’opzione per nascondere l’armatura di chiave è disponibile anche nella finestra di impostazione guidata (Setup Wizard).

8.
Oltre a ciò, Finale 2014 può anche gestire i cosiddetti “strumenti senza tonalità“. Storicamente, gli esempi più tipici sono rappresentati dalle parti di corno o di timpani, che pur suonando in una certa tonalità vengono talvolta mostrati senza armatura di chiave.
Nelle precedenti versioni di Finale, per ottenere questo risultato era necessario effettuare diversi passaggi, in particolare impostando il rigo di tali strumenti secondo una tonalità indipendente. Ora invece, con Finale 2014 è sufficiente aprire lo Score Manager e selezionare il checkbox “Hide key signature & show all accidentals” per lo strumento interessato.

9.
Una delle novità più importanti, a conferma delle anticipazioni delle ultime settimane, è una miglior gestione generale della polifonia. In particolare, due aspetti sono stati perfezionati: le pause concomitanti e le doppie alterazioni in corrispondenza degli unisoni.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i vecchi utenti sanno bene che inserendo pause della stessa durata contemporaneamente su due livelli diversi, Finale 2012 e tutte le versioni precedenti visualizzavano due o più pause concomitanti (di solito una in alto e una in basso), praticamente una per livello. Per sistemare le cose era sempre necessario nascondere una delle due pause e portare l’altra al centro del pentagramma. Ora invece, con Finale 2014 tutta la procedura è automatizzata: basta aprire la finestra Document Options, scegliere dall’elenco a sinistra la voce Layers e attivare l’opzione Consolidate rests across layers.
Questa interessante novità ha effetto anche sui vecchi documenti importati, purché venga attivata l’opzione sopra descritta. Va detto, però, che in alcuni casi speciali essa non sarà applicabile: per esempio, se vi sono 3 livelli e nei livelli 1 e 2 compare una pausa di ugual durata e nel livello 3 una nota, Finale non accorperà le pause dei livelli 1 e 2.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, nella finestra delle Opzioni del Documento, alla voce Accidentals compare un nuovo pulsante (Use cross-layer accidental position), la cui selezione fa sì che quando due note alterate appartenenti a due livelli diversi si incontrano all’unisono, non compare più la doppia alterazione, ma un’alterazione unica valida per entrambe le figure.Può capitare, inoltre, che una nota alterata compaia due volte nella stessa battuta, ma in due livelli diversi. Per gestire il trattamento delle alterazioni in casi come questi, è stata aggiunta una nuova opzione nella finestra Staff Attributes, denominata Redisplay Accidentals in Other Layers Within Measures. Al di là del fatto che essa meriterebbe il premio per il nome di opzione più lungo del mondo, la sua funzione è molto utile poiché se la si attiva essa mostrerà due volte l’alterazione (come deve accadere, per esempio, se in uno stesso rigo sono presenti due strumenti divisi, tipo due flauti in orchestra), mentre se la si disattiva essa nasconderà automaticamente la seconda alterazione (come deve accadere, per esempio, in una parte per pianoforte).
Se si importa in Finale 2014 un documento creato con una versione precedente, il programma conserverà per default la visualizzazione originale delle alterazioni, bloccandone una delle due. Se si vuole beneficiare delle nuove funzioni, è necessario sbloccare l’alterazione interessata con la normale procedura dello Speedy Entry (cioè posizionandosi sulla nota e premendo la lettera “A” sulla tastiera del computer o il tasto “asterisco” sul tastierino numerico).

10.
Fin dall’introduzione delle cosiddette Linked Parts (parti collegate alla partitura), avvenuta con Finale 2007, uno dei principali problemi incontrati dagli utenti è stato rappresentato dall’impossibilità di poter gestire le modifiche effettuate con gli Special Tools in modo indipendente fra partitura e parti.
Ora, Finale 2014 ha reso possibile questa “gestione separata”, anche se limitatamente ad alcuni strumenti in particolare. Vediamo in una tabella riassuntiva la situazione attuale:Finale 2014 Special Tools gestibili separatamente Special Tools a collegamento obbligato Note Position Tool
Stem Length Tool
Stem Direction Tool
Beam Angle Tool
Beam Extension Tool
Tie Tool
Dot Tool
Beam Width Tool
Beam Stem Adjust Tool Notehead Position Tool
Note Shape Tool
Accidental Mover Tool
Broken Beam Tool
Double/Split Stem Tool
Reverse Stem Tool
Custom Stem Tool
Secondary Beam Break Tool
Secondary Beam Angle Tool
Queste nuove caratteristiche aprono le porte ad un gran numero di nuove possibilità, tra cui (solo per citarne alcune d’uso assai frequente):

  • posizionare gli abbellimenti (in particolare acciaccature e appoggiature) in modo diverso fra partitura e parti;
  • nei passaggi in tremolo fra due note, usare larghezze (o meglio estensioni) diverse per il simbolo indicante il tremolo stesso;
  • rendere indipendente il posizionamento dei gambi e dei raggruppamenti;
  • diversificare l’aspetto, la direzione e la curvatura delle legature, ecc.

Ovviamente, a partire da questa versione, tutti i nuovi strumenti che supportano le Linked Parts disporranno di una specifica sezione “Link/Unlink” nei menu contestuali accessibili dalle rispettive maniglie, con cui il collegamento di ogni oggetto potrà essere controllato individualmente.

11.
Un ampio miglioramento è stato apportato all’interfaccia per la gestione del layout delle percussioni.
Non si tratta di un ridisegno della finestra di dialogo, bensì di una sua ristrutturazione funzionale, mirata ad una più facile impostazione dei righi destinati a questo tipo di strumenti. In breve, queste sono le più importanti novità rispetto a Finale 2012:

  • viene sempre visualizzato il nome del rigo a cui il layout in questione si riferisce;
  • viene visualizzata (e può essere modificata) la mappatura MIDI delle percussioni correntemente in uso;
  • le note MIDI corrispondenti ad ogni strumento (in riferimento alla suddetta mappatura) sono ora mostrate, tramite una nuova colonna, accanto all’anteprima della testa delle note: ciò suggerisce quale suono si otterrà nel playback per ogni specifica nota in elenco;
  • se una nota della suddetta colonna non si trova nella mappatura prescelta, ma viene “indovinata” da Finale in base alla sua affinità con un’altra nota, essa viene indicata tra parentesi;
  • se invece una nota non è disponibile e Finale non riesce a indovinarla, la colonna riporterà un trattino, il che significa che durante il playback il programma non suonerà nulla in corripondenza di una nota di quel tipo;
  • nell’area di selezione del tipo di nota, un nuovo checkbox consente di visualizzare solo il tipo di note effettivamente disponibili nella mappatura MIDI selezionata;
  • subito dopo il suddetto checkbox, c’è un pulsante “Add All” che consente di aggiungere alla lista tutte le note appartenenti alla mappatura MIDI selezionata e attualmente non presenti in elenco; tutte le note aggiunte con questa funzione saranno assegnate automaticamente alla posizione 0 (zero) del rigo, e avranno una testa di tipo standard.

12.
La documentazione on-line di Finale 2014 ha fatto un bel salto di qualità rispetto alle precedenti versioni. Ora sembra davvero raggiunto l’obiettivo di aiutare in modo consistente sia il neofita sia l’utente esperto.
Quando si richiama la guida, viene visualizzato un elenco di argomenti chiaro e ben definito:
Le sezioni “Welcome to Finale“, “What’s New“, “Finale Interface Changes“, “Visual Index“, “Finale Tutorials“, “QuickStart Videos“, “How do I…” e “What does this do…” erano già presenti in Finale 2012, ma anche qui vi sono alcune differenze: “How do I…“, per esempio, si chiamava “Encyclopedia” nelle versioni precedenti.
Un’altra sezione da citare è quella denominata “Best Practices: Making the most of Finale“; anch’essa era presente in precedenza, ma di solito si trovava in coda ai tutorials, e probabilmente molti utenti non arrivavano mai a visualizzarla (forse si scoraggiavano prima? ndt).
Anche la sezione “Getting Started” è stata spostata, giacché in precedenza essa costituiva una sottosezione del capitolo “Troubleshooting“, cosa che effettivamente non aveva molto senso.

La documentazione si può consultare in tre modi differenti: navigando nei contenuti, effettuando una ricerca nell’indice o una ricerca per termini.
I contenuti e l’indice funzionano molto meglio che in passato (molti di voi, nelle vecchie versioni, avranno fatto esperienza di links interrotti, collegamenti a pagine sbagliate, paragrafi ripetuti a causa di frettolosi copia e incolla, ecc. – ndt); la ricerca per termini, invece, costituisce una sorta di glossario in cui vengono spiegati (ovviamente in inglese, per ora) i numerosi termini tecnici utilizzati da Finale (“beat chart“, “metatool“, ecc.).

Molti passaggi della guida ritenuti particolarmente importanti sono stati raccolti all’interno di speciali riquadri denominati “Tips“, che li rendono molto più immediati da localizzare.
Gli screenshots e la documentazione sono stati aggiornati un po’ dappertutto, anche se esistono ancora, qua e là, immagini riferite alle versioni precedenti, così come alcuni video della sezione “Quickstart“.

13.
Nelle precedenti versioni di Finale, la funzione “Human Playback costituiva un modulo separato connesso al programma; ora, in Finale 2014, essa è completamente integrata. Si noti comunque che il plug-in “Apply Human Playback” esiste ancora in versione stand-alone.
Le preferenze dello Human Playback sono state spostate nella finestra generale delle preferenze di Finale.
Inoltre, il design generale dell’interfaccia di questo strumento è stato migliorato, in particolare per quanto concerne la modifica delle tecniche strumentali.
I campi “Name“, “Action” e “Filter” occupano ora una parte maggiore della finestra, e lo status di attivazione/disattivazione di ogni tecnica è chiaramente visibile e accessibile direttamente dalla lista.
In alcuni casi, la preparazione delle funzioni di umanizzazione del playback richiedono un po’ più di tempo rispetto a Finale 2012. Nei files verificati da Williamsson, sembra che la “responsabilità” del rallentamento vada attribuita alle nuove funzioni di controllo delle Smart Shapes collegate alle misure.

14.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, ora il download si avvia e si installa direttamente dall’interno di Finale. Non è più necessario collegarsi a una pagina web separata e scaricare l’update. Questo, com’è ovvio, rende molto più facile e intuitivo effettuare gli aggiornamenti.
Tuttavia, se si dispone di una connessione lenta, o se si gestiscono le acquisizioni con un download manager separato, gli aggiornamenti non possono essere scaricati e installati.

15.
Finale 2014 dispone (ancora una volta) di un nuovo motore per la gestione del suono. Il nuovo sound engine è basato su una tecnologia sviluppata da Plogue Art et Technologie, Inc. (già creatore di ARIA player, Bidule, e altri famosi prodotti).
Non è ancora stato possibile testare effettivamente i vantaggi di questo nuovo engine, ma sembra che il sostanziale aumento della velocità nel salvataggio di un documento come file audio sia dovuto proprio ad esso.

16.
Finale 2014 offre un nutrito gruppo di nuovi Garritan Instruments. Essi sono stati estratti da 4 diverse librerie complete: Garritan Personal Orchestra (GPO), Garritan Jazz & Big Band (JABB), Garritan Instant Orchestra (IO) e Garritan World Instruments (WI).
Ecco il dettaglio (tra parentesi la libreria d’origine):

Strumenti a corde pizzicate
Banjo (WI), Celtic Harp (WI)

Legni
Alto Flute Solo (GPO), Bass Flute Solo (GPO), Oboe D’Amore Solo (GPO), Eb Clarinet (GPO), Contrabass Clarinet Solo (GPO), Fife (WI)

Ottoni
Piccolo Trumpet Solo (GPO), Flugelhorn (JABB)

Percussioni
Tubular Bells (GPO), Percussion Toys (GPO), Basic African Percussion (WI), Steel Drums (WI), Tablas (WI)

Effetti orchestrali
Earth Drums (IO), Silvery Winds (IO), Octave Winds Mix (IO), Brass Agg (IO), Snap Pizz (IO), Col Legno Full Strings (IO), Supernatural Orchestra (IO), Ethereal Orchestra 1 (IO), Silvery Choir (IO).

17.
Molti ricorderanno che nelle precedenti versioni di Finale, portando la visualizzazione alla modalità Scroll View, i nomi dei righi apparivano tagliati sul lato sinistro. Ora, in Finale 2014, i nomi appaiono collocati correttamente.
Inoltre, ingrandendo o rimpicciolendo la partitura con lo strumento Zoom, i nomi vengono sempre riposizionati in modo esatto, proprio come accade in modalità Page View.18. Altre piccole aggiunte e cambiamenti.

  • I Font Annotation files (FAN) ora supportano più di 256 caratteri, e così possono finalmente gestire i fonts Unicode.
  • Quando si visualizza un documento in modalità Page View e si sceglie un’opzione in grado di mostrare più pagine nella finestra, Finale 2014 mostra un righello separato per ogni pagina. All’inizio di ogni nuova pagina, il relativo righello riparte sempre da zero.
  • È stata implementata una nuova versione di SmartScore Lite, basata su Musitek SmartScore X2.
  • Il formato MusicXML è stato aggiornato per gestire le partiture senza tonalità e la nuova modalità di controllo delle alterazioni nei livelli multipli (cfr. punto 9).
  • La modalità Studio View è ora basata su un grigio di sfondo più scuro rispetto alle versioni precedenti. Ciò rende più facile vedere la posizione impostata per il controllo del panorama stereo, e inoltre la maniglia dello slide del volume è più grande e più facile da afferrare.

© Jari Williamsson – 2013 Traduzione italiana di Giorgio Bussolin