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Effetti e processori – Introduzione

Salve a tutti i carissimi e affezionatissimi Musicoffili estivi che non si fermano mai e che, imperterriti, hanno sete di novità e di conoscenza. Siamo in agosto inoltrato e potremmo benissimo scrivervi dallo YACTH di MusicOff, al sole, rinfrescati dalla brezza marina (magari...). Ciò che invece ci aiuta un

Salve a tutti i carissimi e affezionatissimi Musicoffili estivi che non si fermano mai e che, imperterriti, hanno sete di novità e di conoscenza. Siamo in agosto inoltrato e potremmo benissimo scrivervi dallo YACTH di MusicOff, al sole, rinfrescati dalla brezza marina (magari…). Ciò che invece ci aiuta un attimino è un semplice condizionatore d’aria, perchè anche noi non sappiamo stare fuori dai nostri studi, uffici, redazioni, tra le “sudate carte”. Oggi inizieremo a spingere la nostra barca (sempre per rimanere in tema estivo) verso la conoscenza dell’effettistica. Conosciamo bene il mixer, ed è giunta l’ora di presentarci ai suoi “colleghi” instancabili, o compagni di giochi che dir si voglia. Tanto per cominciare bisogna suddividere quella che volgarmente abbiamo definito “effettistica”, in due branche fondamentali.Rispettivamente i processori di dinamica ed i modificatori di spettro.
Facciamo qualche esempio che sicuramente chiarirà la situazione.
Tutti conoscono il “compressore”, o il “gate”, un po’ meno “l’expander” ed il “limiter” magari.
Bene, questi sono processori di dinamica e non degli effetti, in quanto agiscono sull’ampiezza del materiale sonoro, ma senza alterarne il timbro, il contenuto spettrale.
Quelli che invece vengono definiti “effetti”, o più esattamente modificatori di spettro, sono il “riverbero”, “l’eco” ed il “delay”, tutte le modulazioni come il “chorus”, il “flanger”, il “phaser” e tutti i loro derivati.
Così come il loro utilizzo, anche il collegamento al mixer è diverso per le due categorie.
Vediamole nel dettaglio.
I processori di dinamica vengono usualmente collegati in insert, usando quindi i connettori che si trovano sulla parte alta del pannello del mixer, o sul retro, presenti in numero pari a quello dei canali.
Il collegamento in insert modifica il percorso del segnale, facendo sì che questo venga deviato verso l’apparecchiatura connessa, e da questa reinserito nello stesso punto da cui è stato prelevato.
Questo perchè generalmente i processori stanno “a monte” della lavorazione del materiale sonoro.
Gli effetti vengono invece applicati dopo aver registrato gli strumenti, per avere la possibilità di intervenire in seguito.
Il collegamento viene effettuato attraverso le mandate ausiliarie “aux” post fader, in maniera che la percentuale di effetto si adatti alla quantità di segnale pulito che viene messa nel mix.
Vedremo ogni singolo effetto e processore in lezioni dedicate, così da poter ritrovare le informazioni che ci servono in maniera veloce e soprattutto per poterci dedicare in maniera più approfondita ad un argomento vasto ed altrettanto divertente, in quanto estremamente creativo, come questo.
A presto e… processiamo amici, processiamo… =)