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Le tensioni di Miles Davis e Bill Evans

Bentrovati MusicOffili e benvenuti al nostro quarto appuntamento della nostra rubrica con l'argomento che tratta l'utilizzo delle note di approccio.Nella scorsa lezione ci siamo occupati della terza categoria in elenco ovvero, Note di approccio cromatico (c). Nel nostro quarto appuntamento invece, ci occuperemo della q

Bentrovati MusicOffili e benvenuti al nostro quarto appuntamento della nostra rubrica con l’argomento che tratta l’utilizzo delle note di approccio.
Nella scorsa lezione ci siamo occupati della terza categoria in elenco ovvero, Note di approccio cromatico (c). Nel nostro quarto appuntamento invece, ci occuperemo della quarta categoria in elenco che riguarda le Tensioni (T).

Le tensioni di Miles Davis e Bill Evans

Quelle sopra esposte, sono le prime quatto battute di “Blue In Green, bellissima ballad presente nell’album capolavoro di Miles Davis, Kind Of Blue. Pubblicato nell’agosto del 1959 dalla Columbia Records, Kind Of Blue è uno dei primi esempi di Jazz Modale.

Facendo l’analisi melodica sono subito visibili le note che chiameremo tensioni (T). Come è evidente dall’esempio sopra esposto, si tratta di note non appartenenti all’arpeggio dell’accordo in sigla e che non risolvono, almeno non subito, su note cordali, generando così una sensazione di forte tensione senza dare l’idea di essere note di passaggio.

Le tensioni di Miles Davis e Bill Evans


Photo by Stefanie EisenschenkCC BY 2.0

Il MI sul primo movimento della prima battuta non è altro che l’undicesima aumentata rispetto l’accordo di Bbmaj7 e risolve dopo ben tre movimenti o tempi sul re, a sua volta nota cordale, in quanto la terza maggiore dell’accordo in sigla Bbmaj7.
Il DO (enarmonicamente SI#) sul primo movimento della seconda battuta non è altro che la nona aumentata rispetto l’accordo di A7 e diversamente dalla misura precedente, non risolve su note dell’arpeggio ma su un’altra tensione sib sul quarto movimento della battuta per poi risolvere finalmente sul la del primo movimento della terza battuta, a sua volta nota cordale, in quanto è la quinta giusta dell’accordo in sigla Dm7.
Le stesse considerazioni andranno fatte sia per la terza che per la quarta battuta.

Per completezza, riporto la trascrizione del tema di “Blue in Green” nella sua interezza. La trascrizione si riferisce alla parte suonata da Miles Davis.

L’ultimo brano che vorrei porre alla vostra attenzione, prima di concludere questo nostro primo appuntamento è “Very Early” del grande Bill Evans, presente nell’album Moon Beams rilasciato dalla Riverside Records nel dicembre del 1962.

Le tensioni di Miles Davis e Bill Evans

Anche in questo caso, facendo l’analisi melodica sono subito visibili le note che chiameremo tensioni (T). Il Do sul primo movimento della seconda battuta non è altro che la nona maggiore rispetto l’accordo di Bb7. Il SI sul primo movimento della quarta battuta non è altro che la nona aumentata rispetto l’accordo di Ab7 ed il LA (enarmonicamente SIbb) sul secondo e terzo movimento non è altro che la nona minore.

Le tensioni di Miles Davis e Bill Evans

Ho voluto riproporre e soffermarmi sullo stesso esempio, per far comprendere come alle volte è possibile dare delle soluzioni diverse a certe note, proprio perché non esiste veramente una netta differenza tra alcune delle categorie trattate.
Questo dipende da diversi fattori, ovvero, classificare una nota come di passaggio, della scala o magari come in questo esempio di tensione può solo dipendere a seconda dello stile, della velocità del brano oppure a seconda del nostro gusto personale.

In questa seconda soluzione, ho sostituito il Ab7 della quarta battuta con un Ab7#9. A questo punto il SIb sul terzo movimento della terza battuta si muove cromaticamente verso il SI che si trova sul battere della quarta battuta.
Penso ad un movimento cromatico per due motivi; il primo è che il SI oltre ad essere una tensione (T#9), questa volta si trova anche nell’accordo in sigla e potrei di conseguenza considerarla come una nota cordale; il secondo motivo è secondo me quello più importante, a prescindere dall’accordo in sigla, la sensazione che si percepisce suonando la sequenza di note è proprio quella del passaggio cromatico discendente.

C’è un modo per cercare di capire a quale tipo di categorie può appartenere una nota ed è quello di suonare al pianoforte o con il proprio strumento il passaggio che ci interessa e poi, una volta avute le idee chiare di come suonano le note rispetto gli accordi sottostanti, decidere a quali categorie assegnarle. Il nostro orecchio sarà sicuramente capace di capire la reale funzione della nota o delle note rispetto gli accordi.

Riporto la prima parte del brano in modo e precisamente le due A. Lascio a voi il compito di analizzare la B e suonarla con il proprio strumento.

Con questa mia ultima considerazione si conclude la quarta parte che riguarda la classificazione e l’utilizzo delle note di approccio.
Grazie per l’attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento della rubrica!

Fonte della foto di copertina: Biography.com