HomeStrumentiChitarra - DidatticaL’improvvisazione Jazz e i cromatismi di Thelonious Monk

L’improvvisazione Jazz e i cromatismi di Thelonious Monk

Nella scorsa lezione ci siamo occupati delle prime due categorie ovvero, Note dell'accordo (I) e Note di approccio diatonico (s). Nel nostro terzo appuntamento invece, ci occuperemo della terza categoria in elenco che riguarda le Note di approccio cromatico (c).

Nella scorsa lezione ci siamo occupati delle prime due categorie ovvero, Note dell’accordo (I) e Note di approccio diatonico (s). Nel nostro terzo appuntamento invece, ci occuperemo della terza categoria in elenco che riguarda le Note di approccio cromatico (c).

L'improvvisazione Jazz e i cromatismi di Thelonious Monk

Quelle sopra esposte, sono le prime quatto battute di “Straight, No Cheaser”, un blues in Bb dello straordinario Thelonious Monk pubblicato nel 1967 dalla Columbia Records. Facendo l’analisi melodica sono subito visibili le note di approccio cromatico (c) relative all’accordo di Bb7 che troviamo sulla prima, terza e quarta battuta, e all’accordo di Eb7 che troviamo sulla seconda battuta. 

Le note di approccio cromatico, che chiameremo anche cromatismi, sono note che risolvono cromaticamente su note dell’accordo in quel momento in sigla. Come si può vedere dall’esempio 3 il do# che si trova sul battere del secondo movimento della prima battuta risolve cromaticamente sul re, a sua volta nota cordale, in quanto è la terza maggiore dell’accordo in sigla Bb7. 

La stessa cosa accade nella seconda battuta; il re che si trova sul levare del primo movimento risolve sul mib a sua volta nota cordale, in quanto è la fondamentale dell’accordo in sigla Eb7; nella terza e nella quarta battuta il do# risolve cromaticamente sul re, a sua volta nota cordale, in quanto è la terza maggiore dell’accordo in sigla Bb7.

L'improvvisazione Jazz e i cromatismi di Thelonious Monk

Quelle sopra esposte, sono le ultime quattro battute di “Straight, No Cheaser”. L’analisi melodica questa volta è fatta tenendo in considerazione la progressione II – V – I in tonalità di Bb maggiore.
Il fa# che si trova sul battere del terzo movimento della prima battuta risolve cromaticamente sul sol, a sua volta nota cordale, in quanto è la quinta giusta dell’accordo in sigla Cm7 mentre il sol# che si trova sul battere del quarto movimento risolve cromaticamente sul la, a sua volta nota cordale, in quanto la terza maggiore dell’accordo in sigla F7. 

A tal proposito vorrei approfittarne per fare una opportuna precisazione a proposito di quelle che vengono chiamate anticipazioni ritmiche, in modo da non dare nulla per scontato. Quando una nota, come nel nostro caso il la, si trova a cavallo di battuta anticipando di un ottavo o sedicesimo l’arrivo del secondo accordo F7, è da considerarsi sotto l’influenza di questo secondo accordo. 

Tornando all’analisi il si che si trova sul battere del secondo movimento della seconda battuta risolve cromaticamente sul do, a sua volta nota cordale, in quanto è la quinta giusta dell’accordo in sigla F7 mentre il re che si trova sul levare del terzo movimento risolve cromaticamente sul re# (enarmonicamente mib), a sua volta nota cordale, in quanto la settima minore dell’accordo in sigla F7.

Per completezza, ritenendo di fare cosa gradita, riporto la trascrizione del tema di “Straight, No Cheaser” nella sua interezza. La trascrizione si riferisce alla parte suonata da Monk.

L'improvvisazione Jazz e i cromatismi di Thelonious Monk

Con questa trascrizione si conclude la terza parte che riguarda la classificazione e l’utilizzo delle note di approccio. Grazie per l’attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento della rubrica, buona Musica!