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Esercizi di coordinazione sulla batteria jazz

Ecco un esercizio di coordinazione relativamente semplice. La funzione meccanica di questo tipo di esercizi è quella di essere "groove holders" ossia creare degli automatismi che consentano di incrementare la capacità di "tenere in pugno" il groove, qualsiasi ne sia la pronuncia, rendendo automatico l'incedere dell'o

Ecco un esercizio di coordinazione relativamente semplice. La funzione meccanica di questo tipo di esercizi è quella di essere “groove holders” ossia creare degli automatismi che consentano di incrementare la capacità di “tenere in pugno” il groove, qualsiasi ne sia la pronuncia, rendendo automatico l’incedere dell’ostinato e la “mentalizzazione” dell’ostinato stesso e del fraseggio sottostante rispetto alla pulsazione.

Questo concetto didattico è stato sviluppato magistralmente da John Riley principalmente sul terzo volume della sua imprescindibile opera dedicata alla coordinazione, la tecnica, la pronuncia, gli stili e la cultura della batteria jazz (il volume in questione è The Jazz Drummer’s Workshop; i due volumi precedenti  sono i best sellers The Art of Bop Drumming e Beyond Bop Drumming)

Ovviamente il fraseggio proposto è “spendibile” come cross-rhythm, si tratti di comping o di soloing.
L’ostinato (da eseguire con la mano destra o comunque quella “d’accompagnamento”, sinistra per i mancini) è il seguente

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Per cominciare si possono eseguire sul piatto o sull’hi-hat ostinati in quarti o ottavi per poi passare a quello previsto per l’esercizio.

Il fraseggio (da eseguire con la mano sinistra o viceversa la destra per i mancini) è il seguente:

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Questo fraseggio come si può vedere è basato su semplici figurazioni di crome e semicrome che così distribuite formano dei gruppi di cinque note che “scavallano” la misura per poi risolvere dopo tre battute.
Il mio suggerimento è di vocalizzare inizialmente una delle due figurazioni (l’ostinato o il fraseggio), suonando contemporaneamente con la mano l’altra figurazione sul set. Si può naturalmente anche scambiare la mano, facendo eseguire la figurazione della destra alla sinistra e viceversa, sempre vocalizzando la controparte.

Successivamente passiamo a suonare l’esercizio con le due mani sul set, inizialmente su ride (o hi-hat) e rullante:

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A questo punto come primo passo possiamo inserire la cassa sui quarti; successivamente (spostando necessariamente la mano di accompagnamento sul ride vista la presenza dell’hi-hat) suoneremo il seguente ostinato con cassa e hi-hat:

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Pronunciando in terzine l’ostinato e il fraseggio avremo la seguente figurazione:

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Successivamente aggiungeremo l’hi-hat su 2 e 4 ed eventualmente la cassa in tutti i quarti, suonata molto piano (feathering bass drum) come si conviene in ogni esecuzione di jazz comping quando prevista:

Il pattern rispetto a quello precedente è da considerare in half time e avremo così il metronomo nell’1 e nel 3 della misura. Come in ogni esercizio con pronuncia swing, consiglio di far cadere il beat metronomico sul 2 e sul 4. Una volta presa confidenza con la coordinazione e il fraseggio, sarà necessario saper entrare ed uscire dalla figurazione stessa alternando alla figurazione l’esecuzione del solo ostinato o di un fraseggio alternativo.

Può aiutare a tale proposito in una fase iniziale un bar counter  (conteggio delle misure) sul metronomo. Suggerisco infine lo studio della figurazione scambiando la destra con la sinistra nell’accompagnamento sul piatto.


Claudio Sbrolli suona la batteria dall’età di quindici anni e per i primi dieci da autodidatta. Si trasferisce a Roma per studiare musica al Saint Louis dopo aver conseguito una laurea in Scienze dell’Educazione e lì studia principalmente con Claudio Mastracci. Vanta una vasta esperienza live e in studio con formazioni jazz, rock, blues e pop. Insegna batteria dal 2005 e sono endorser Vic Firth. Insegnante di batteria jazz presso la Sede centrale dell’Accademia di Musica Lizard.