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Bad Vibrations!

Diciamocelo francamente, dopo aver terminato l’assemblaggio della nostra pedaliera, non c’è cosa più fastidiosa che accendere il tutto e trovarsi davanti a una mole di rumori inattesi, proprio per questo vorrei parlare oggi di come individuare ed eliminare queste componenti indesiderate del suono dalla nostra

Diciamocelo francamente, dopo aver terminato l’assemblaggio della nostra pedaliera, non c’è cosa più fastidiosa che accendere il tutto e trovarsi davanti a una mole di rumori inattesi, proprio per questo vorrei parlare oggi di come individuare ed eliminare queste componenti indesiderate del suono dalla nostra pedaliera. Per prima cosa cerchiamo di definire le tipologie di rumore al fine di poterle distinguere e trattare singolarmente.
Purtroppo la nostra lingua non possiede termini specifici e quando dobbiamo definire sensazioni o caratteristiche di un suono ci esprimiamo con parole che hanno poco a che fare con la fonia. Questo non aiuta a descrivere in modo univoco come stanno le cose, ma cercherò di fare del mio meglio per spiegarmi e in certi casi mi aiuterò con dei termini onomatopeici, un po’ come nei fumetti.Vorrei premettere, inoltre, che ciò che segue ha il solo scopo di fornire alcuni esempi di malfunzionamento più diffusi e alcune delle soluzioni più comuni. Sarebbe davvero difficoltoso poter definire tutte le probabili cause e ogni possibile rimedio.Cominciamo col dividere i difetti in due grosse famiglie e cioè i difetti “sporadici “e i difetti “continui”. I difetti sporadici sono quelli più fastidiosi, si presentano in modo casuale e quindi se ne possono individuare le cause più difficilmente. Essi si suddividono a loro volta in due sottocategorie: quelli che da ora chiameremo, usando i termini onomatopeici di cui sopra, “scrocchi” e “botti”.
Anche i difetti continui si  suddividono in due famiglie: rumori tipo “hum” e rumori tipo “ronzio”. Ora, fatte queste distinzioni, andiamo ad elencare quali possano esserne le probabili cause che li generano.In presenza di scrocchi o botti sporadici, le cause scatenanti sono normalmente da attribuirsi a ragioni meccaniche, tipo saldature traballanti o falsi contatti su connessioni fisse o volanti. Capita di frequente che alcune prese jack si allentino e molti pedali hanno la massa legata al telaio solo tramite uno o più jack. Una volta che l’ancoraggio diventa instabile, tale connessione non è più garantita. Basta una vibrazione per il verificarsi di un piccolo scrocchio. Per capire se il difetto è generato da questo motivo è necessario testare tutte le connessioni jack: battete i pedali con qualcosa di rigido, ma che non graffi ovviamente. Io uso un martelletto di gomma ma all’occorrenza vanno bene persino le nocche delle dita; non usate il palmo della mano perché il colpo viene attutito e il difetto potrebbe non presentarsi.
Se battendo il rumore si manifesta, è probabile che la causa del problema sia proprio un jack mal fissato, resta solo da capire quale è il pedale in cui si è allentato. In questi casi comunque, è buona norma dare una rapida serrata a tutte le ghiere, già che ci siamo facciamo un pò di prevenzione… che non guasta mai!
Anche i jack economici possono provocare questo tipo di difetto: le parti interne si allentano facilmente e le connessioni diventano instabili, gli effetti sono più o meno gli stessi. Proviamo quindi a muoverle (lasciandole infilate nei pedali) ascoltando se il difetto compare o meno. Un esame visivo dell’interno può aiutare a capire se un jack è o non è in buone condizioni, pertanto svitate i coperchi e controllate.Altra possibile causa di scrocchi è la presenza di ruggine o sporcizia nelle connessioni e chi abita in zone molto umide ne sa certamente qualcosa. In questo caso bisogna aggiungere per forza un esame visivo alle verifiche empiriche e, in caso ci sia della ruggine o della sporcizia, rimuoverla con gli appositi spray pulisci contatti. Tuttavia, se i contatti sono molto rovinati, è decisamente consigliabile la loro sostituzione.Se una volta fatti questi test il difetto dovesse persistere ancora, probabilmente la parte meccanicamente instabile è altrove, dentro uno dei circuiti ad esempio. Nel caso sarebbe opportuno un intervento tecnico specifico. Sono sicuro che per molti di voi aprire un pedale per trovare un difetto di questo genere sia uno scherzo, per altri invece questo rappresenta un’impresa titanica. Comunque voi la vediate, eseguiti i test appena descritti, eviterete almeno di andare con l’intera pedaliera a farvi stringere una presa jack o a farvi dare un colpo di pulisci contatti.Per quanto riguarda, invece, la questione dei “botti”, questi possono genericamente verificarsi per via di momentanee e rapide interruzioni dell’alimentazione. I circuiti si spengono e riaccendono molto velocemente. Se i condensatori hanno il tempo di scaricarsi, al tornare della tensione daranno luogo al fastidioso botto (detto anche “pop”). La verifica in questo caso si sposta sulle prese di alimentazione dei pedali, sui cavetti DC e negli alimentatori stessi.
Iniziate col controllare la stabilità della presa DC, specie se questa è montata su circuito stampato. Se il pedale è molto vecchio o male assemblato, una o più delle sue saldature potrebbero essere danneggiate. Per verificarle è necessario aprire il pedale e fare un esame visivo. Le saldature che hanno mollato la presa si riconoscono perché il reoforo (la parte terminale dei fili conduttori dei componenti saldata sulla scheda del circuito) ha lo stagno tutto intorno, ma, a ben guardare, il contatto meccanico non c’è più e quindi esso è più o meno libero di muoversi.
Procedete col verificare i cavetti di alimentazione che si possono interrompere internamente rimanendo intatti esteriormente. In genere questi collegamenti sono assemblati con dei plug pressofusi, nel caso se ne dovesse individuare uno difettoso sarà opportuno sostituirlo. Andate avanti verificando le eventuali ciabatte dove collegate gli alimentatori. Molto spesso si lesina un po’ su questo componente, ma questa non è cosa affatto saggia. Le ciabatte economiche sono costruite internamente con delle lamelle in rame che col tempo si allentano molto. La connessione alla rete può diventare instabile e, al verificarsi di una vibrazione, un alimentatore può interrompere momentaneamente il suo funzionamento, producendo rumore.Vorrei darvi un piccolo suggerimento generale: una volta terminato l’assemblaggio della pedaliera, collegate chitarra, l’amplificatore e accendete tutto. Poi sollevate leggermente (10cm al massimo!) la pedaliera da uno dei lati e lasciatela cadere a terra. Non spaventatevi, se avete fissato tutto al meglio non c’è pericolo. Però, se c’è qualcosa di instabile la vibrazione prodotta genererà sicuramente il difetto. Ripetete la cosa anche per gli altri lati e ascoltate che cosa succede. E’ un test semplice e un po’ grossolano, ma aiuta ad individuare velocemente questo genere di difetti.Procediamo ora con l’affrontare il discorso relativo ai difetti “continui”. Se accendendo il vostro sistema notate un rumore tipo hum siete probabilmente in presenza di intereferenze dovute a campi magnetici che interferiscono con i vostri circuiti. I campi elettromagnetici si sviluppano intorno a tutte le spire di filo percorse da corrente elettrica. Stiamo parlando principalmente delle bobine dei trasformatori, delle bobine dei pedali tipo Wah Wah e delle bobine dei pickups della chitarra.
Un errore comune che fa sviluppare l’hum è quello di assemblare la pedaliera su un tavolo e poi provarla standoci seduti davanti con la chitarra a 30 centimetri. Specie con distorsori o booster accesi si sviluppa un hum fortissimo, ma basta allontanarsi un po’ e tutto si risolve. Insomma, prima di tutto, tenete lontani i pickups della chitarra dai vostri pedali.
Altro tipico sbaglio è quello di mettere gli alimentatori troppo vicini al pedale del Wah Wah. I campi elettromagnetici dei trasformatori interferiscono con la sua bobina generando il fastidioso rumore. Quando assemblate la vostra pedaliera, cercate di tenere gli alimentatori più lontano possibile dal pedale Wah Wah.Un’altra cosa che succede spesso è quella di avvicinare troppo una fonte di luce, tipo una lampada a braccio flessibile, alla pedaliera o alla chitarra mentre fate i vostri test. Anche il campo elettromagnetico intorno alla lampada genera dei disturbi che possono interferire con i circuiti e il risultato può essere un rumore simile all’hum o anche una specie di ronzio, a seconda del tipo di lampadina. Comunque, basta spegnere o allontanare la fonte di luce e tutto torna a posto.
Per verificare l’effetto dei disturbi di natura elettromagnetica sulle nostre apparecchiature, propongo un piccolo esperimento: se state suonando col vostro ampli in assenza di rumori rilevanti, prendete l’alimentatore di un pedale, collegatelo alla ciabatta e poggiate tutto sull’ampli in prossimità della maniglia. Noterete che il vostro ampli non suonerà più così silenzioso come prima. La causa è proprio l’interferenza provocata dal campo elettromagnetico del trasformatore che gli avete poggiato sopra.Spesso mi chiedono perché se c’è un rumore in giro per la pedaliera, quando si accendono i distorsori o gli overdrive/booster questo aumenta vistosamente. Magari per i più questo è un fatto ovvio, ma pensando pure a chi è a digiuno di elettronica, vorrei spiegare che un distorsore, un overdrive o un boost sono, da un certo punto di vista, dei moltiplicatori di segnale. Se nel mio segnale è presente del rumore, inevitabilmente il circuito di moltiplica, perché non sa distinguere il segnale dal rumore, li amplifica tutti e due.
Ecco spiegato perché se il rumore con pedali spenti vale 2 , in un’ipotetica scala da 1 a 10,  mentre con uno di questi dispositivi accesi diventa 8 o anche più.Proseguiamo con i rumori tipo ronzio. Questo è forse il rumore più comune nelle pedaliere non professionali. Normalmente è generato dalla presenza di una piccola porzione di corrente alternata che si inserisce, tramite le alimentazioni, lungo la linea audio. Come saprete la corrente alternata ha una frequenza di 50 Hz. Dopo la trasformazione a bassa tensione e il livellamento per ricavarne una corrente continua, la frequenza raddoppia per effetto dei diodi di raddrizzamento. Sia i 50 che i 100 Hz, se gli alimentatori non sono costruiti bene, possono restare lungo le linee di alimentazione quel tanto che basta per essere sentiti. Non me ne vogliano i tecnici se la spiegazione può sembrare non proprio accademica, vorrei solo cercare di far capire a tutti quel che succede.
Il difetto può essere generato sia quando l’alimentatore non è regolato in modo opportuno, sia quando c’è la presenza di un discreto ripple. Quest’ultimo è un fenomeno che interessa i condensatori che servono a livellare la tensione che si sta trasformando da alternata a continua. Se il condensatore non è abbastanza grande, oppure se la richiesta di corrente dei dispositivi collegati supera il previsto, la tensione prelevata ai suoi capi diventa non più continua, ma a forma di dente di sega. Più lo scalino del dente di sega diventa ampio, più il rumore è forte.Per eliminare questo problema è opportuno verificare l’integrità e la buona realizzazione degli alimentatori. Molto spesso, per inesperienza o per risparmiare, si utilizzano apparecchi economici che hanno due grossi difetti: dichiarano di poter fornire una certa corrente che nella realtà è molto inferiore (qui può generarsi il ripple per via di un assorbimento richiesto dai nostri pedali vicino o superiore al valore effettivamente disponibile), oppure sono mal regolati o addirittura non lo sono affatto. Collegando un alimentatore con queste caratteristiche alla nostra pedaliera è molto probabile che il ronzio generato sarà molto forte.
Vale sempre la solita regola di sempre: cerchiamo di usare cose di buona qualità, magari acquistiamo un pezzo alla volta ma buono, piuttosto che due pezzi di qualità scadente. Non vorrei essere frainteso su un fatto: ci sono moltissimi alimentatori fatti “a regola d’arte” e dal costo ragionevole. Non sono un sostenitore del “non plus ultra” a tutti i costi. Un buon alimentatore si può costruire bene, con facilità e con pochi componenti.
Quindi state tranquilli, non c’è bisogno di spendere un patrimonio per avere una alimentazione abbondante, pulita e stabile.Per ultimo vorrei tornare un momento indietro rispetto al caso, dato finora per scontato, che tutto il resto del nostro routing sia privo rumori. Oltre all’accensione dei distorsori/overdrive, un motivo per cui un piccolo difetto di quelli descritti può diventare un rumore insopportabile risiede anche nell’amplificatore.
Può sembrare una cosa oramai poco diffusa, ma in molte delle nostre case, manca la messa a terra. La massa del circuito dell’amplificatore è connessa al suo telaio metallico che è collegato a sua volta alla terra tramite il filo giallo/verde. Questo serve a trasportare a terra molto del rumore prodotto dal suo circuito. Se il collegamento manca, la “sporcizia” audio non può essere “gettata” verso terra. Anche l’amplificatore è un dispositivo che moltiplica il segnale, se si trova ad amplificare un segnale già sporco e in più è impossibilitato ad eliminare la rumorosità verso terra, la situazione peggiora in modo vistoso, spesso ingestibile.
Per verificare se avete la messa a terra basta fare una misura con un tester, oppure potete fare un test molto semplice: collegate la sola chitarra all’ampli e se staccando  le mani dalle corde sentite un forte ronzio, probabilmente ne siete sprovvisti. Va detto che, anche con la messa a terra regolarmente collegata, staccando le mani dalle corde può generarsi un po’ di ronzio, ma il rumore è poco e tendenzialmente trascurabile.Bene, spero di avervi dato il mio piccolo aiuto. Come ho già detto all’inizio, i difetti posso essere molteplici e molte le possibili soluzioni. Non possiamo prevederle tutte, ma spero di avervi almeno evitato di andare da un tecnico specializzato per risolvere un problema che invece potreste capire e risolvere da soli.Costantino Amici – Costalab