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Lotostudio 2.0, a 360° su ogni genere ma con esperienza

Riprendiamo la nostra carrellata di quanti si muovono in direzione contraria e ostinata creando studi di registrazione mentre proliferano le attività negli studi "personali", grazie all'abbattimento dei costi della tecnologia.

Riprendiamo la nostra carrellata di quanti si muovono in direzione contraria e ostinata creando studi di registrazione mentre proliferano le attività negli studi “personali”, grazie all’abbattimento dei costi della tecnologia.

Stavolta parliamo dello studio vicino Ravenna di Gianluca Lo Prestiche da decenni di dedica all’attività di cantante, musicista (basso, tastiere, pianoforte) nonché compositore, arrangiatore e autore. La sua scheda personale decanta che i generi preferiti sono Trip Hop, Punk rock, Rock psichedelico, Dark rock, Rock anni 80, Brit pop, New Wave, New romantic, Folk rock, World music… insomma manca solo jazz e metal per definirlo un artista a 361°.

Gianluca Lo Presti - Lotostudio 2.0

Gianluca Lo Presti

La sua carriera di musicista lo ha visto, fra l’altro (citare tutte le collaborazioni renderebbe l’articolo un puro elenco!) al fianco di personaggi eccellenti dell’avanguardia quali Blaine Raininger e Steven Brown (se non fosse chiaro, ho una passione smodata per i Tuxedomoon).

A queste attività musicali da oltre 20 anni ha affiancato quella di produttore, quindi per Gianluca lo studio di registrazione è diventato un’esigenza primaria e doppia.
La prima produzione di Gianluca è stata per il secondo disco voluto da Lucio Dalla per Emmanuel Milingo, per il quale Gianluca era stato chiamato inizialmente come tastierista (e ricorda ancora il suo Akai S950 e l’ESI 32 usati per il disco!) per essere coinvolto poi per la fonia e la produzione. 

Da quell’esperienza in poi la sua attività di produttore, viste anche le sue variegate preferenze musicali, si è ampliata verso produzioni indipendenti e oltre i suddetti Tuxedomoon cita la produzione originale, fatta con la sua etichetta Disco Dada Records, del disco di esordio di Simona GretchenSimona Gretchen pensa troppo forte, acclamato dalla stampa specializzata come la rivelazione del 2009.

LotoStudio 2.0 - Regia

LotoStudio 2.0 – Regia

L’evoluzione da LotoStudio versione 1 a 2.0 lo rende certamente un luogo/mezzo di produzione più creativo del precedente; infatti, ora Gianluca sta lavorando alacremente per la produzione del disco dei Caron Dimonio, me senza tralasciare la sua attività artistica sia per Nevica su Quattropuntozero, che il side-project ancor più sperimentale Nevica Noise con repertorio composto da improvvisazioni strumentali di stampo minimale eseguite in tempo reale, droni, synth, moog, elettronica ed effettistica di ricerca che sono confluite lo scorso anno nell’album “Sputnik“, omaggio allo scrittore giapponese Haruki Murakami.

Lotostudio 2.0 - Sala

Lotostudio 2.0 – Sala

Ovviamente in LotoStudio 2.0 non poteva mancare, oltre la serie di dispositivi presenti nella scheda tecnica, l’angolo per la produzione personale di Gianluca, con un’ottima scelta di synth & affini (Clavia Nordelectro 61, Moog SUB 37, Arturia Mini Brute, Teenage Engineering OP-1, Korg Electribe e Korg Kaoss Pad Quad)

Ma determinante è stata anche la filosofia alla base della progettazione e realizzazione del LotoStudio 2.0, che è un progetto dell’acoustic designer Donato Masci, realizzato “chiavi in mano” dal gruppo Proaudio Consulting, secondo le direttive di project management messe a punto da Francesca Bianco.

Lotostudio 2.0, a 360° su ogni genere ma con esperienza

LotoStudio 2.0 – Sala

Chiudiamo con le parole illuminanti del progettista Donato Masci: “Il LotoStudio 2.0 è uno studio di produzione, più che di semplice registrazione, pensato per essere soprattutto uno spazio creativo, adatto alla creazione, appunto, della musica e non solo la registrazione. Per questo la scelta di un ambiente più scuro, elegante, confortevole, “homey”, quasi. Ha una sala di ripresa che suona più viva delle sue reali dimensioni, non convenzionale, progettata per regalare un suono naturale. La regia è ferma e definita, con un fronte riflettente che promette (e mantiene…) un’apertura stereofonica molto ampia“.

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