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Ennio Morricone e l’audio multidimensionale

In questi ultimi anni sentiamo sempre più parlare di audio immersivo, 3D, ecc... nel cinema la Dolby ha stabilito lo standard con il sistema Atmos, l'evoluzione naturale da anni di ricerca e sviluppo per la gestione del segnale da riprodurre.

Ennio Morricone e audio “multidimensionale” con il sistema L-Acoustics L-ISA. Di cosa stiamo parlando? Bene, andiamo per gradi…

In questi ultimi anni sentiamo sempre più parlare di audio immersivo, 3D, ecc… nel cinema la Dolby ha stabilito lo standard con il sistema Atmos, l’evoluzione naturale da anni di ricerca e sviluppo per la gestione del segnale da riprodurre.

L-acoustics con il L-ISA propone un sistema totalmente diverso: gestire la posizione nello spazio partendo dalla sorgente (microfoni o linee che siano) con ampie possibilità di intervento e memorizzazione di soluzioni, da adeguare leggermente dopo un’accurata messa a punto dell’impianto nei diversi luoghi dove si svolgerà il concerto.
Per venire incontro alle esigenze più disparate, questo sistema è stato progettato per essere utilizzabile in qualsiasi contesto, indipendentemente dalle dimensioni del locale e dell’impianto. Personalmente ho avuto il piacere di assistere alla messa a punto del sistema che è stato utilizzato per i concerti del Maestro Morricone, quelli con i quali ha celebrato i 60 anni nella musica e i 90 di vita.

Ennio Morricone ed L-Acoustics L-ISA

In breve il rivoluzionario L-ISA: è un sistema che vuole rendere la rappresentazione del suono un’arte multidimensionale. La tecnologia è basata su un ecosistema hardware e software completo che aggiunge 2 strumenti specifici alle note prestazioni e affidabilità di diffusori, controller amplificati e software di previsione e controllo di L-Acousticss: il processore e il controller L-ISA

Come ben noto anche per gli impianti classici (stereo, anche se sempre più spesso vediamo usare più cluster di line array sui palchi, sia per potenziare sorgenti importanti e/o di minore pressione sonora che per migliorare il fronte di emissione e, conseguentemente, l’ascolto per il pubblico al centro della platea) la configurazione e la corretta taratura dei diffusori è un componente critico… che aumenta esponenzialmente se si vuol fornire un’esperienza multidimensionale ottimizzata.

Per la definizione della progettazione del sistema per qualsiasi applicazione un ruolo cruciale è ricoperto dagli obiettivi sonori della produzione, il materiale sonoro e le caratteristiche del locale.
Il software Soundvision di L-Acoustics è l’unico strumento di progettazione di un impianto in grado di simulare e quantificare le qualità spaziali di un progetto per raggiungere ciò che in L-Acoustics è definito Hyperreal Sound

A differenza di un layout stereo tradizionale, L-ISA Hyperreal Sound si basa su una disposizione orizzontale di array di diffusori che sono distribuiti trasversalmente e spesso oltre la larghezza del palco. Questa configurazione anteriore si basa sulla copertura sovrapposta in modo che il maggior numero possibile di spettatori ascolti tutti gli array.
Un impianto anteriore è composto da tre impianti: scena, subwoofer ed estensione.

Il primo è realizzato con la disposizione di matrici di diffusori che corrispondono alla larghezza del palco e consentono la localizzazione accurata, la separazione delle sorgenti sonore e il “tracciamento” degli esecutori.
Un progetto L-ISA Wide utilizza array identici e distribuiti uniformemente per supportare la maggior parte dei programmi sonori tipo jazz, musica classica, parlato e contemporaneo. Un progetto L-ISA Focus (in fase di brevetto) utilizza le diverse dimensioni del sistema e il posizionamento per riprodurre musica rock ed elettronica con elevati requisiti di pressione per le frequenze inferiori.

Per ottimizzare la consistenza delle frequenze inferiori e del livello di pressione sonora in tutta l’area del pubblico è consigliata una configurazione centrale sospesa dei subwoofer.
Infine, c’è l’opzione di usare array di estensione per espandere il paesaggio sonoro fino alle pareti laterali dell’ambiente di ascolto, ampliando la larghezza del fronte sonoro, migliorando il coinvolgimento e rafforzando l’esperienza iperreale per tutto il pubblico.

Alla base di tutti questi sforzi c’è ovviamente un mix audio “object based” che aggiunge uno strato multidimensionale a quell’arte.
Oltre ai tradizionali strumenti di missaggio, con questa tecnologia ogni oggetto sonoro può essere posizionato e manipolato ovunque all’interno del campo sonoro 3D fornito dalla configurazione multicanale dei diffusori. Un mix basato su oggetti consente alle fonti di essere localizzate, dimensionate e spostate nella loro posizione attuale o ovunque sia desiderato/voluto/necessario.

Ennio Morricone ed L-Acoustics L-ISA

La creazione di un mix multidimensionale basato su oggetti è estremamente intuitivo: le sorgenti sonore possono essere semplicemente posizionate, diffuse e stratificate visivamente dove si desidera che siano ascoltate.
Le posizioni distinte e la separazione di ciascuna sorgente si traducono naturalmente in modo che un ascoltatore possa percepire anche i minimi dettagli del mix, e ciò avviene senza dover effettuare un “adattamento” di qualsiasi frequenza o una “variazione continuativa” dei livelli.
Ovviamente sul monitor del PC le immagini di L-ISA Controller Soundscape forniscono un feedback in tempo reale per l’equilibrio spaziale del mix.

Ennio Morricone ed L-Acoustics L-ISA Controller

Fabio Venturi mi ha invitato nei locali di Agorà (a breve torno su questa azienda per un’intervista con Wolf e Vittorio) dove in un’ampia sala era montato un impianto basato su 7 diffusori L-Acoustics X8 con un sub SB18 e finali LA12X per simulare la diffusione in locale del concerto.
Per rispetto delle nostre cellule ciliate abbiamo limitato i picchi dell’emissione sotto i 100dB, generalmente intorno ai 90dB, ciononostante abbiamo sempre avuto un controllo preciso della configurazione del campo sonoro e della sua diffusione.

L-Acoustics X8

L-Acoustics X8

In realtà gli impianti sono stati ben più grandi, con il massimo per il concerto di Londra per il quale la formazione prevede: due cluster esterni con 12 Kara ciascuno, 5 centrali con 15 Kara, 2 cluster di sub KS28 in cardioide “end fire”. C’è un ulteriore cluster laterale di 12 K2 ciascuno per gli outfill mentre 5 Kara funge da front fill, ovviamente in corrispondenza dei 5 centrali e 2 12XT sonorizza gli angoli esterni; l’impianto è completato da 4 delay Kara con 6 cabinet ciascuno.

Il tutto comandato da un DiGiCo SD7 totalmente ridondante mentre il trasporto è assicurato da Optocore e il backup con analogico convertito tramite Dotec Andiamo.
Ringrazio vivamente Domenico Cerqua che oltre ad averci fatto da cicerone in Agorà, mi ha fornito questo elenco dettagliato di materiale.

L-Acoustics Kara

L-Acoustics Kara