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Ti consiglio un disco: il gigante buono sfida il mostro marino

Il Progressive Rock degli anni '60 e '70, che periodo! In realtà contandoli non arriva probabilmente a 10 anni di vita e quelli più prolifici di capolavori sono ancora meno, approssimativamente il meglio è concentrato tra il '69 e il '74 o giù di lì. Fino al '76, anno in cui il genere si avvia verso la morte. Sopp

Il Progressive Rock degli anni ’60 e ’70, che periodo! In realtà contandoli non arriva probabilmente a 10 anni di vita e quelli più prolifici di capolavori sono ancora meno, approssimativamente il meglio è concentrato tra il ’69 e il ’74 o giù di lì. Fino al ’76, anno in cui il genere si avvia verso la morte. Soppiantato dai nuovi giovani, dalla ribellione, dal punk.

Ma quegli anni… che anni! Si fatica a star dietro alle classifiche, ovviamente soprattutto a quelle inglesi, ma non che noi italiani dovremmo sentirci relegati in posizioni di fondo, poiché anche nel nostro paese quel genere musicale trovò un terreno fertilissimo.
Ce lo conferma una news che abbiamo scritto oggi, ce lo confermano le tante band ancora apprezzate in tutto il mondo, ce lo conferma l’attenzione che i giovani e le radio riservavano a dischi e band addirittura non così famose nelle rispettive madrepatria.
Ecco, questo è esattamente il caso dei mitici Gentle Giant, nemo propheta in patria.

Il disco che vi propongo oggi, Octopus, insieme all’altrettanto famoso Acquiring the Taste, è ritenuto il punto più alto della loro discografia, che io invito però ad esplorare per quanto riguarda tutti i primi 6 album
Perché parliamo di musicisti davvero dotatissimi, tanto per farvi capire solo in questo album ecco ognuno di loro cosa ha suonato:

  • Derek Shulman – voce, sassofono contralto
  • Ray Shulman – basso, violino, chitarra, percussioni, voce
  • Phil Shulman – sassofono, tromba, mellophone, voce, cori
  • Kerry Minnear – tastiere, vibrafono, percussioni, violoncello, moog, voce, cori
  • Gary Green – chitarra, percussioni
  • John Weathers – batteria, percussioni, xilofono

Il resto ve lo dico nel video. Buona visione ma, soprattutto, buon ascolto!

Piccola confessione personale: non chiedetemi perché, ma per anni ho ascoltato questo disco iniziando dal lato B. Forse all’inizio ingannato dalla label, ma più per gusto personale. Se vi capita, una volta iniziate l’ascolto a orecchie fresche partendo da “The Boys In The Band”, alzate il volume e… l’impatto sarà incredibile!