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Zoom “GFX 707”

Dopo la fortunatissima serie 500, la Zoom lancia sul mercato il fratello maggiore, munito questa volta di pedale d'espressione. (Sottotitolo) Ultimamente il mercato dei multieffetti e delle pedaliere, è stato sommerso da moltissimi nuovi dispositivi più o meno validi. La Zoom accontenta tutti proponendo un prodotto d

Dopo la fortunatissima serie 500, la Zoom lancia sul mercato il fratello maggiore, munito questa volta di pedale d’espressione. (Sottotitolo) Ultimamente il mercato dei multieffetti e delle pedaliere, è stato sommerso da moltissimi nuovi dispositivi più o meno validi. La Zoom accontenta tutti proponendo un prodotto di discreta qualità ad un prezzo accattivante!Apriamo la confezione… All’interno troviamo la nostra pedaliera, il manuale d’istruzioni in ben quattro lingue e… dov’è l’alimentatore? Pensiamo ad un errore nell’imballaggio, ma ci accorgiamo ben presto che l’adattatore è opzionale (sigh, sigh, sigh). Il manuale ci garantisce ben 14 ore d’autonomia con quattro pile stilo alcaline, perciò mettiamo a soqquadro lo studio per trovarle e le inseriamo nell’apposito scomparto. Parliamo delle caratteristiche costruttive… Il nostro “giocattolino” di dimensioni 235x189x54, è realizzato in plastica, è piuttosto leggero ed ha un look decisamente moderno ed aggressivo (mette quasi paura ;-)).
E’ provvisto di un pedale d’espressione di dimensioni piuttosto ridotte, due footswitches, cinque manopoline ed otto pulsanti dediti alle varie funzioni, un ben visibile display alfanumerico a segmenti ed uno numerico. … e di quelle tecniche Lo Zoom è provvisto di un pulsante d’accensione, di un’entrata Standard Mono Jack (–20 bBm d’input nominale), di un output Stereo (con un’uscita di +3bDm), che funge anche da presa cuffia e di un ingresso per l’alimentazione esterna (9V DC, 300mA).
Il GFX-707 dispone di quattro moduli d’effetto separati (effetti singoli/combinati) che possono essere usati nello stesso tempo, insieme allo ZNR (Zoom Noise Reduction) ed al simulatore d’amplificatore incorporato.
Gli effetti includono distorsioni analogiche, compressore, equalizzatore, effetti di modulazione, tra i quali chorus, flanger, phaser, tremolo, auto panning, auto wha, pitch shifter, ring modulator, slow attack, filter, delay, echo, time trip, vibrato e riverberi. In totale sono disponibili 48 tipi d’effetto.
Il nostro multieffetto dispone di 60 patches (un patch è una combinazione di moduli di effetto e parametri memorizzati) dei quali 30 sono predefiniti e 30 sono “customizzabili” dall’utente. I patches sono organizzati in banchi memoria (A-F per l’utente, 0-5 predefiniti), ciascuno dei quali contiene cinque patches. Si può anche assegnare un titolo a ciascun patch di massimo sei caratteri.
Inusuale quanto utile è la presenza di una “built-in rhythm section” con 45 pattern di batteria che vanno da ritmi latino-americani al metal passando per la bossanova, il reggae e la dance…
Per finire: un sampler da sei secondi ed un accordatore cromatico. Power on! Prima di tuffarci nel manuale e carpire tutti i segreti della nostra pedaliera, decidiamo di fare un test per verificarne l’immediatezza d’uso ed il “carattere” dell’unità. Colleghiamo la chitarra all’input, l’output all’ampli, accendiamo il tutto e regoliamo il livello dell’output.
Utilizzando i due footswitch, “navighiamo” nei preset di fabbrica, e subito ci si accorge che l’intenzione della casa è quella di sfoderare in questi patches tutte le armi dell’arsenale Zoom… Alcuni di essi, infatti, ci sembrano un po’ “eccessivi” per essere usati in situazioni “normali”, ma comunque servono per dare un’idea di che cosa si possa tirare fuori da questa “scatoletta”…
Nei preset troviamo un po’ di tutto: dalle simulazioni vintage alle devastanti distorsioni metal, dai puliti conditi di chorus a suoni psichedelici a base di ring-modulator…
La qualità’ degli effetti in generale è buona, anche se non dobbiamo scordarci che non stiamo parlando di un multieffetto di livello professionale, perciò il giudizio è relativo alla classe di cui fa parte il GFX-707.
Tre manopoline ci permettono di cambiare alcuni parametri di alcuni effetti per ogni patch, di solito i più significativi: il livello di gain per la distorsione, il feedback del delay, il rate del tremolo, ecc., mentre un’altra manopolina ci consente di intervenire sul tipo di simulazione di cabinet.
L’unità si dimostra essere abbastanza silenziosa e, anche ai livelli di gain più alti, l’uso dello ZNR ci può salvare in maniera efficace. Scendiamo nei particolari Dopo le prime impressioni tutto sommato positive, digeriamo il manuale e ci apprestiamo a mettere le mani ai comandi di editing per cercare il “nostro” suono. Con l’aiuto del suddetto manuale, le operazioni di modifica dei patches non sono troppo complicate e, dopo i primi esperimenti, ci si prende la mano. Da rilevare l’importanza del display alfanumerico che ci mostra ogni volta il nome del parametro che ci apprestiamo a modificare, risparmiandoci il supplizio di imparare a memoria strane sigle di due lettere per individuare “cosa” stiamo cambiando.
La sezione pre-amp funziona a dovere, fornendoci una gamma piuttosto vasta di distorsioni che ci permettono di spaziare tra i generi più disparati. Non abbiamo tra le mani un preamplificatore valvolare, ma il “piccolo” si difende bene e raggiunge lo scopo. Vitale il ruolo dell’emulatore di speaker in questo frangente: è necessario per “ingrossare” il suono e renderlo meno “zanzaroso” soprattutto se si ha la necessità di entrare in diretta nel banco mixer o di registrare senza avere l’opportunità di microfonare il nostro fidato amplificatore.
Abbiamo a disposizione anche un compressore che però non e’ un “effetto” singolo, ma deve essere usato in combinazione con alcuni tipi di distorsione (es.: compressor+crunch): la Zoom ha ovviato al limite dei quattro moduli di effetto contemporanei dando la possibilità di selezionare un tipo di effetto “combinato”. In pratica “occupa” il posto di un effetto solo, ma comprende due effetti contemporaneamente. Lo stesso principio lo ritroviamo ad esempio negli effetti tremolo+chorus, ring modulator + vibrato, delay + reverb, ecc..
L’equalizzatore a quattro bande è efficace e può fare la differenza da suono a suono. A volte basta infatti interagire con il controllo dei medi per ottenere sonorità completamente diverse tra loro.
La parte degli effetti di modulazione è quella che, ovviamente, offre più tipi di effetto: ben 20! Anche qui però c’è il limite di poterne utilizzare solo uno alla volta, con l’inconveniente (non trascurabile) di trovarsi a dover scegliere tra il chorus ed il delay!
Malgrado si percepisca il “carattere digitale” degli effetti in questione, sono quasi tutti di buona qualità. Unica eccezione è la risposta del pedal pitch: l’intervento del pedale sul suono originale ha un lieve ma fastidioso ritardo.
Alcuni effetti sono veramente strani, ma piacevoli da sperimentare: da provare in tal senso il ring modulator, il time trip (!) e il ring modulator+vibrato (soprattutto quest’ultimo è da sconsigliarsi ai più deboli di stomaco…).
L’ultima parte è dedicata a riverberi, combinazioni delay+riverbero e al jam play. Quest’ultimo “effetto” è in realtà un’inconsueta funzione del nostro GFX-707 che ci permette di registrare dall’input un massimo di due secondi di una frase suonata con la chitarra e di riprodurla ripetutamente secondo vari criteri, riprodurla al contrario o addirittura (utilizzando il pedale d’espressione) simulare l’effetto scratch dei dj! L’unico neo in tutto questo è che, se vorremmo sfruttare questa funambolica potenzialità, dovremo rinunciare al riverbero che occupa lo stesso modulo effetti…
Il pedale d’espressione è assegnabile ad un parametro scelto tra quelli dei vari effetti: a partire dal consueto controllo del volume o del wah, fino ad arrivare al gain per la distorsione o al rate per l’auto pan.
La funzione sampler consente di registrare sei secondi di input qualsiasi (va bene la chitarra come l’output di un lettore CD) e di riprodurlo a velocità normale o dimezzata. Utile per imparare le parti più difficili degli assoli dei nostri beniamini…
Ultima ma non meno importante, la sezione di accompagnamento ritmico che equipaggia questa pedaliera. I pattern dei ritmi sono davvero tanti e la qualità del campionamento della batteria è molto buona. Ovviamente, tramite le solite manopoline, si possono variare il tempo e il livello di mix rispetto al segnale della chitarra. Non solo può tornare utile per esercitarsi sempre a tempo, ma può essere un discreto salvagente quando il nostro batterista ci telefona da casa con l’influenza comunicandoci che purtroppo non sarà presente alle prove di questa sera… Tiriamo le somme Questa pedaliera si pone tra i multieffetto digitali entry-level per quanto riguarda prezzo, versatilità e qualità in generale. Malgrado questo, dimostra di avere parecchie qualità, e può tranquillamente far fronte alle esigenze di chi non è un professionista e desidera avere un “attrezzo” per potersi esercitare ovunque (è piccola e funziona anche a pile), registrare con un’attrezzatura “casalinga” e, perché no, divertirsi suonando dal vivo e sperimentando sonorità diverse dal solito set-up chitarra-ampli… PRO

  • Dimensioni e peso
  • Display ben visibile anche da lontano
  • Buona resa sonora
  • Semplicità d’uso

CONTRO

  • Limitate possibilità di combinazione per gli effetti
  • Mancanza di un’entrata AUX per un dispositivo esterno tipo lettore CD e di un’uscita dedicata per le cuffie
  • Alimentatore opzionale
  • Non proprio adatto ad un uso professionale

Per ulteriori informazioni relative al prodotto: http://www.samsontech.com/zoom/.