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Suonare sul II-V-I Maggiore

Ciao a tutti gli amici di MusicOff, in questo nuovo articolo didattico affronteremo insieme l'analisi di una delle formule armoniche piu importanti e diffuse in ambito musicale, quella del II-V-I; iniziamo con l'analizzare prima di tutto il senso armonico di questa sequenza di tre accordi, il II-V-I è una formula armo

Ciao a tutti gli amici di MusicOff, in questo nuovo articolo didattico affronteremo insieme l’analisi di una delle formule armoniche piu importanti e diffuse in ambito musicale, quella del II-V-I; iniziamo con l’analizzare prima di tutto il senso armonico di questa sequenza di tre accordi, il II-V-I è una formula armonica che contiene al suo interno la cadenza perfetta V-I, per cadenza perfetta si intende appunto il movimento armonico che vede l’accordo di settima di dominante, costruito sul quinto grado di una tonalità, risolvere sul I grado della tonalità stessa generando un effetto fortemente risolutivo e conclusivo.Al V grado viene anteposto il II grado della tonalità, il suo ruolo è preparatorio alla tensione generata dal V grado ed il suo movimento verso l’accordo di settima di dominante viene definito appunto cadenza alla dominante.Prendiamo la tonalità di G maggiore come spunto di studio, armonizzandone i gradi che ci interessano, otterremo quindi la seguente formula armonica:Am7-D7-GMaj7In prima analisi dobbiamo capire cosa possiamo suonare su ciascuno di questi tre accordi:Am7Triade di Am (A-C-E)Arpeggio di Am7 (A-C-E-G)Scala Dorica (A-B-C-D-E-F#-G-A)D7Triade di D (D-F#-A)Arpeggio di D7 (D-F#-A-C)Scala Misolidia (D-E-F#-G-A-B-C-D)Gmaj7Triade di G (G-B-D)Arpeggio di Gmaj7 (G-B-D-F#)Scala Maggiore (G-A-B-C-D-E-F#-G)Le informazioni sopra elencate rappresentano l’aspetto teorico, vediamo ora come trasformare tutto ciò in musica con dei brevi esempi, attenzione all’alterazione in chiave!!Esempio 1 – Triadi e rivoltiEsempio 2 – ArpeggiEsempio 3 – Triadi, Arpeggi e cromatismiEsempio 4 – Scale e cromatismiIn tutti gli esempi precedenti va notato come i cromatismi vengano suonati sempre sul secondo o quarto movimento di ogni misura, mentre il primo e terzo sono riservati a note appartenenti all’accordo o comunque alla tonalità nel caso di utilizzo di scale.Per praticità ho utilizzato la tecnica del walkin’ bass nell’esposizione dei precedenti esempi, ovviamente per adattare queste informazioni a qualsiasi altra forma musicale, sarà sufficiente variarne in maniera opportuna l’aspetto ritmico.La tecnica da utilizzare è sempre quella del collegare gli accordi nella maniera più musicale possibile; nel caso del walkin’ bass si tende in genere a comporre delle linee di basso il più lineari possibile, evitando quindi salti eccessivi se non in maniera occasionale.In altri generi, in cui la varietà ritmica ci offre qualche spunto in più, è possibile sbizzarrirsi con linee più movimentateIn conclusione, per approfondire lo studio di questo argomento, vi invito a creare le vostre soluzioni alternative e ad esercitarle in tutte le tonalità.Buono studio e buon divertimento!!Alessandro Cefalì