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Still Got The Blues #7

Eccoci di nuovo qui a parlare di Blues, cari MusicOffili, come promesso, oggi continueremo ad esplorare il mondo delle ritmiche Uptown con qualche voicing nuovo; finora abbiamo largamente utilizzato accordi di nona dominante, di per sé già una variante del più "scontato" semplice accordo di settima, poi abbiamo vist

Eccoci di nuovo qui a parlare di Blues, cari MusicOffili, come promesso, oggi continueremo ad esplorare il mondo delle ritmiche Uptown con qualche voicing nuovo; finora abbiamo largamente utilizzato accordi di nona dominante, di per sé già una variante del più “scontato” semplice accordo di settima, poi abbiamo visto l’accordo di sesta. Oggi vedremo come sfruttare i voicing di tredicesima (13, vedremo a breve in cosa differisce dal molto simile accordo di sesta) e di nona sus (9sus).

Se per caso avete dimenticato il perché stiamo studiando questi voicing, ve lo ricordo: per quanto il Blues possa risultare apparentemente semplice come stile e di facile apprendimento, in realtà nasconde la sua bellezza in poche ma significative varianti ritmiche, armoniche e melodiche. Impararle significa apportare miglioramenti al vostro playing non solo nel Blues ma in tutti gli stili che da esso si sono generati.
Gli esempi che vi ho proposto fin qui sono, appunto, soltanto esempi e non suppliscono certo alla necessità di ascoltare tanta musica Blues e di intraprendere voi stessi una ricerca stilistica.
Finita la “predica”, veniamo al primo esempio.
Partiamo subito con un bel A13. Il suono vi sembra familiare vero? Ricorda molto il A6 degli esempi precedenti, ma riuscite a notare la differenza? Abbiamo ancora la tonica al canto, come pure la sesta e la terza esattamente allo stesso posto. La nota più bassa però non è più la tonica (A), bensì la settima minore (G). Eccola qui la diversità rispetto all’accordo di sesta. Il risultato è sicuramente un sound meno morbido.
L’esercizio ricalca esattamente la stessa ritmica dell’esempio con cui ci eravamo lasciati nella puntata precedente e vi introduce a due voicing di tredicesima che useremo anche più in là nelle prossime lezioni: sono su due differenti set di corde ma entrambi hanno la settima al basso.
Cercate di suonarli anche senza la base audio; è importante riusciate a capirne il senso armonico senza l’ausilio delle toniche a farvi da guida (imparare a cantare le toniche mentre suonate questi voicing, è un ottimo esercizio di ear training).

Nel secondo esempio, stavolta in un blues in E, vediamo come sfruttare il legame armonico fra voicing di nona e quelli di tredicesima. Rimanendo in una sola posizione, fra quarto e quinto tasto, abbiamo tutti i tre gradi che ci servono.

Il terzo esempio è come il precedente, solo in tonalità di A.

Nel quarto esempio ci avventuriamo in tutt’altra zona della tastiera, dodicesima posizione, e torniamo ad usare soltanto le none. L’unico voicing “nuovo” è il D9 (una variante di quello usato nel primo esempio per il A13, ne abbiamo solo abbassato la sesta per arrivare alla quinta giusta del D).
Per questo è importante sapere le note che abbiamo sotto le dita, qualsiasi accordo suoniamo: a volte il voicing che ci serve può trovarsi davvero a portata di dita e nella maggior parte dei casi non ce ne rendiamo conto perché siamo troppo abituati a muoverci su e giù per la tastiera utilizzando solo pochi voicing conosciuti.

Nel quinto ed ultimo esempio, a chiusura di questa lezione, torniamo nuovamente in quinta posizione e ritroviamo il nostro caro A6, insieme al solito D9. Stavolta però il quinto grado lo suoniamo “sospeso” con un bel E9sus (in altri contesti potreste trovarlo siglato D/E, è lo stesso identico accordo).

La prossima lezione sarà su… non l’ho ancora deciso in realtà, ma nel frattempo vi auguro buono studio e buone vacanze se siete ancora in ferie.
Vi ricordo di commentare l’articolo sul forum qualora aveste domande, Long Live the Blues!Fabiana Testa
Foto di Patrizia Ruggiero, Antonio Procopio, Claudio Facciolo e Giacomo Mearelli