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Rispettiamo la Musica

Musica, una parola così piccola, solo di sei lettere, ma con un significato talmente enorme che non basterebbe un intero vocabolario per poterne descrivere a pieno ogni aspetto; Musica, ciò che, volente o nolente, ci accompagna nella vita di tutti i giorni, in ogni istante, in ogni respiro e che, consciamente o meno,

Musica, una parola così piccola, solo di sei lettere, ma con un significato talmente enorme che non basterebbe un intero vocabolario per poterne descrivere a pieno ogni aspetto; Musica, ciò che, volente o nolente, ci accompagna nella vita di tutti i giorni, in ogni istante, in ogni respiro e che, consciamente o meno, ci trasporta sulle sue ali in un viaggio unico e splendido, “sopra le righe e negli spazi”.Arte delle arti, unica e vera lingua universale, sola forma di comunicazione che non conosce confini e differenze di etnie, la Musica ci rende migliori, ci fa piangere e sorridere, ci cambia il momento o l’intera giornata, ci ricolora nella testa quadri di ricordi ormai scoloriti dal tempo; essa è una Dea superiore che va rispettata da tutti e da noi musicisti, in primis. Chi crea Musica, chi, facendo un passo indietro, studia uno strumento, deve essere spinto da ciò che lo porta a non uscire il Sabato sera per migliorarsi su un esercizio, a rifiutare l’invito di un amico per cercare di aumentare il bpm di un’esecuzione, ad applicarsi costantemente e a superare quei momenti difficili in cui sembra che tutto lo sforzo non stia portando ad alcuna miglioria; insomma chi studia Musica e chi la crea, deve essere spinto da una grossa passione che nasce dal più profondo di noi stessi, dall’esigenza di fondersi con uno strumento per far sì che esso diventi un’estensione fisica delle nostre emozioni.Personalmente non riesco a comprendere, e credo sia una mancanza di rispetto nei confronti della Musica, coloro che imbracciano uno strumento solo perché ci fa sentire “cool” e se non si hanno le prove con il gruppo lo strumento è lì a prendere polvere. Non capisco tutti quelli che creano solo con l’intento di “sfondare” e poi, non riuscendoci, colpevolizzano i posti in cui vivono accusandoli di non offrire adeguate possibilità e vie per il successo. Non seguo chi si sente in continua competizione e rivalità con gli altri perdendo di vista il fatto che la Musica è, invece, unione e condivisione; tutti coloro che vivono come propria sconfitta il successo di un altro, come se ci fosse un “podio” su cui il musicista debba per forza salire.
Non capisco tutti coloro che per elogiare il loro amato genere musicale tendono a sminuire tutti gli altri stili non tenendo in considerazione che ogni stile è un mondo e come ogni mondo ognuno di esso avrà dei posti belli che scoprirai solo una volta addentratoci a pieno. Ancora, non capisco cosa voglia dire “vantarsi” dei propri successi, considerando che il vanto non è una caratteristica di un animo nobile come quello di un vero musicista, come l’ostentare i propri traguardi o obiettivi raggiunti. Non comprendo la rivalità “distruttiva” tra Band… siamo Band, non Gang! Non capisco cosa voglia dire puntare il dito contro un altro musicista, un tuo fratello di vita, e sparlarne alle spalle solo per invidia, come se ciò potesse far migliorare la tua posizione.  In definitiva, non capisco tutto ciò perché non appartiene ai veri musicisti, non appartiene alla Musica. È vero, dietro la Musica ci sono le persone ed in quanto tali hanno i loro pregi e difetti, ma è anche vero che troppe persone si reputano musicisti quando, in fin dei conti, non lo sono. Molto spesso le situazioni sovracitate, le riscontro più in piccole realtà che tra professionisti e questo, a maggior ragione, mi porta a continuare a non capire. Piuttosto che aiutarsi, ci si fa la guerra? Ben venga la “sana competizione” in Musica, ma la rivalità no… non può e non deve esserci.Voglio raccontarvi un aneddoto: lo scorso Maggio, con Rezophonic e Nazionale Artisti Tv, abbiamo preso parte ad un evento mondiale tenutosi a Mosca. Abbiamo avuto modo di confrontarci con ben sedici Nazioni, circa cinquecento persone provenienti da tutto il mondo, quindi etnie ed artisti di tutti i tipi, oltre che musicisti ovviamente. Per tutte le due settimane, nell’aria si è respirata un’atmosfera unica, serena, gioiosa, di condivisione e voglia di imparare gli uni dagli altri, seppure eravamo apparentemente in “competizione” (sana)!
Ci siamo ritrovati tutti ad esibirci su un palco di fronte “al mondo”, si potrebbe dire, eppure non c’era minima tensione o timore di essere giudicati da chi avevamo di fronte perché eravamo tutti lì con lo stesso spirito ed unione d’intenti, eravamo una famiglia in quanto figli di una stessa madre, la Musica.L’apice lo abbiamo raggiunto una sera in cui abbiamo jammato e, su uno stesso palco, ci siamo ritrovati a suonare con musicisti giapponesi, francesi, spagnoli, coreani e via dicendo, e capite che posato lo strumento con alcuni di loro non sapevi neppure come comunicare. Questo è un esempio palese di cosa sia la Musica: essa ha fatto sì che persone sconosciute tra loro, provenienti per di più da parti differenti del mondo, con tutto ciò che ne consegue anche da un punto di vista di mentalità, si siano ritrovate a condividere momenti, note, sensazioni, emozioni, in un’atmosfera di fratellanza e serenità pura. Non so a voi, a me sembra una cosa fantastica!Se riuscissimo a concentrarci solo su questo, la Musica ci renderebbe anche persone migliori; se iniziassimo a gioire di un esercizio fatto bene, senza paragonarci a terzi, o di un aumento di bpm, senza invidiare chi lo ha fatto prima di noi, o di un brano scritto da noi, senza la pretesa che esso sia il più bello del mondo, insomma se imparassimo a gioire del singolo momento intimo tra noi e la Musica, riusciremmo anche a migliorare il rapporto di vita con noi stessi e con gli altri musicisti, perché ognuno di noi sarebbe talmente soddisfatto dei propri traguardi, piccoli o grandi che essi possano essere, e sentimenti di invidia, gelosia e frustrazione lascerebbero il posto alla nobiltà d’animo che la Musica ci richiede.Questa ci da tanto ma allo stesso tempo ci chiede tanto: tanta dedizione, tante ore da soli con il proprio strumento, tanta applicazione, tanti sacrifici, ma se spinti da vera passione, saranno solo un gioco e non un peso e un giorno il tutto sarà ripagato. La Musica è di tutti ma non per tutti… rispettiamola!Simone Fiorletta
Industrie sonore

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