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Racer X – Superheroes

Paul Gilbert stupisce sempre! Dopo averci fatto credere nei suoi ultimi dischi da solista (King Of Clubs, e il più recente Alligator Farm), che la sua vera passione fosse il pop, se ne esce con un nuovo disco con i Racer X, il gruppo che lo ha consegnato alla storia del rock come uno degli "shredder" più seguiti del

Paul Gilbert stupisce sempre! Dopo averci fatto credere nei suoi ultimi dischi da solista (King Of Clubs, e il più recente Alligator Farm), che la sua vera passione fosse il pop, se ne esce con un nuovo disco con i Racer X, il gruppo che lo ha consegnato alla storia del rock come uno degli “shredder” più seguiti del mondo. E in effetti questo Superheroes tiene fede al vecchio credo rockettaro di Paul: 11 pezzi al fulmicotone che non mancheranno di massacrare di note le nostre povere orecchie, ormai abituate ai soffici suoni degli ultimi lavori con i Mr. Big in era pre-Ritchie Kotzen (il nuovo chitarrista). Si parte con la canzone che dà il titolo all’album: Superheroes… il nome è tutto un programma, e infatti, non tradisce le aspettative: Gilbert sfodera un turbinio di assoli velocissimi senza sosta; naturalmente il genere è quell’hard rock con venature talvolta tendenti al metal. La voce è presente, ma più che altro pare un pretesto per rendere il tutto piu’… umano. Si prosegue con Let The Spirit Fly, in cui, sebbene il tempo diminuisca di velocità, la pesantezza del suono complessivo sembra non risentirne minimamente. L’impressione, in tutto il disco, è che prevalga uno spirito di fondo che invita i cosiddetti “virtuosi” a divertirsi senza mai prendersi troppo sul serio; basta dare un’occhiata ai soprannomi dei membri della band: “Cowboy Axe” alla batteria, “Motorman” alla voce e “The X-tinguisher” al basso… Anche i nomi di molte canzoni hanno una carica volutamente ironica: che dire di titoli come The Viking Kong, That Ormone Thing, o Godzilla? In ogni caso ogni brano rappresenta un piccolo manuale di tecnica al quale ognuno di noi chitarristi, prima poi, cercherà di attingere. La domanda finale: ma piacerà anche a chi non suona alcuno strumento? Anche se il target è quello dei plettratori incalliti, senza dubbio tutte le canzoni presenti sono molto trascinanti e anche melodiche, per cui qualunque appassionato di rock potrebbe rimanere quantomeno piacevolmente sorpreso.

  • Superheroes
  • Let The Spirit Fly
  • Godzilla
  • Dead Man’s Shoes
  • King Of The Monsters
  • Mad At The World
  • Evil Joe
  • That Hormone Thing
  • Viking Kong
  • Time Before The Sun
  • O.H.B.
  • Casa discografica: Universal International
    Anno: 2000