HomeStrumentiChitarra - DidatticaQuestione di stile #4 – Robben Ford

Questione di stile #4 – Robben Ford

Lo stile di Robben Ford è essenzialmente pentatonico, votato alla creazione di colori ritmici frutto del suo particolare stile di plettrata. Il risultato lo conosciamo benissimo. Su questo blues troviamo un po' il sunto del suo stile, tra cromatismi, ambiguità di terza minore e maggiore, pentatonica con la sesta e qu

Lo stile di Robben Ford è essenzialmente pentatonico, votato alla creazione di colori ritmici frutto del suo particolare stile di plettrata. Il risultato lo conosciamo benissimo. Su questo blues troviamo un po’ il sunto del suo stile, tra cromatismi, ambiguità di terza minore e maggiore, pentatonica con la sesta e qualche accenno di arpeggio e scala misolidia. Vi propongo l’analisi di piccoli licks che ho estratto dal solo che potete ascoltare sull’album “Talk To Your Daughter“, pubblicato nel 1988 dalla Warner Bros.

Questione di stile #4 - Robben Ford

Innanzitutto è utile sapere che il giro armonico del brano è un I-IV-V in G, tipico giro blues con turnaround finale, che vedrà quindi il susseguirsi di tre accordi di dominante: G7, C7, D7, per il quale il nostro caro Ford utilizza una ritmica decisamente Texas Blues/Rock ‘n Roll, tornando così alla versione di Johnny Winter.

Il lick A si muove sul I grado, G, e sfrutta due box della pentatonica che vengono di norma indicati come 3° e 4°. In realtà non si tratta della pentatonica minore tout court, infatti già la partenza presenta una nota estranea, ovvero il la, nona dell’accordo di G7 e che potremmo indicare come appartenente alla pentatonica minore di D, già quinta giusta del G. Andando avanti è chiaro che il fraseggio si vada a poggiare su una pentatonica minore con la sesta al posto della settima e il classico gioco terza maggiore e terza minore, nell’ultima battuta.

Il lick B si muove sugli accordi di G7 e C7, continuando ancora sull’utilizzo della pentatonica minore con l’aggiunta della sesta e la nona, il sound che ne viene fuori è davvero interessante. In ogni caso, suonando questo lick sul C7 i rapporti melodici cambiano e così le note chiamate in causa, E D Bb A G, in relazione a C avranno funzione di, rispettivamente, terza maggiore, nona, settimana minore, sesta, quinta giusta. Il lick C parte invece dal IV che va al I e questa frase si basa bene o male sulla stessa idea già analizzata, ma questa volta con l’aggiunta del gioco terza minore terza maggiore anche sul C7, suonando quindi come settima maggiore e settima minore. Il lick D propone un gioco semplicissimo ma di effetto sul V grado, ottenuto sfruttando la pentatonica minore di G, ma questa volta pura.

Troverete inoltre alcuni miei esempi originali che potrete utilizzare come base per poter sviluppare un fraseggio che ricordi più o meno quello che Robben Ford su questo brano.