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Organologia: gli strumenti membranofoni

Eccoci di nuovo insieme MusicOffili, in questo quarto articolo tratteremo il secondo gruppo degli strumenti musicali: i membranofoni; vi sarete sicuramente accorti che non stiamo seguendo l'ordine ufficiale della catalogazione, la mia scelta di analizzarli in questa sequenza è del tutto personale e non di certo per or

Eccoci di nuovo insieme Musicoffili, in questo quarto articolo tratteremo il secondo gruppo degli strumenti musicali: i membranofoni.

Vi sarete sicuramente accorti che non stiamo seguendo l’ordine ufficiale della catalogazione, la mia scelta di analizzarli in questa sequenza è del tutto personale e non di certo per ordine di importanza. Come di consueto vi ripropongo la lista Hornbostel-Sachs modificata; ricordo nuovamente che la seguente numerazione ha subito delle varianti nel corso del tempo e non sempre corrisponde esattamente.

  • 1.1.1 Idiofoni a percussione reciproca
  • 1.1.2 Idiofoni a percussione diretta
  • 1.1.3 Idiofoni a percussione indiretta
  • 1.2 Idiofoni a pizzico
  • 1.3 Idiofoni a frizione
  • 1.4 Idiofoni a raschiamento
  • 2.1 Membranofoni a percussione
  • 2.2 Membranofoni a pizzico
  • 2.3 Membranofoni a frizione
  • (2.4) Membranofoni vocali)
  • 3.1.1 Cordofoni semplici
  • 3.1.2 Cordofoni a tastiera, a corde pizzicate
  • 3.1.3 Cordofoni a tastiera, a corde percosse
  • 3.1.4 Cordofoni a tastiera, a corde sfregate
  • 3.2.1.1 Cordofoni composti, corde parallele alla cassa armonica, a pizzico
  • 3.2.1.2 Cordofoni composti, corde parallele alla cassa armonica, ad arco
  • 3.2.2 Arpe
  • 3.2.3 Arpe liuto
  • 4.1 Aerofoni liberi
  • 4.2 Aerofoni labiali
  • 4.3.1 Aerofoni ad ancia semplice
  • 4.3.2 Aerofoni ad ancia doppia
  • 4.4 Aerofoni a bocchino
  • 4.5 Aerofoni a serbatoio d’aria
  • 4.6 Aerofoni a tastiera
  • 5.1.1 Elettrofoni a oscillatori
  • 5.1.2 Elettrofoni digitali
  • 5.2 Elettrofoni a generatori elettromeccanici
  • 5.3 Elettrofoni semielettronici

I membranofoni (classificazione HS numero 2) sono la famiglia di strumenti musicali in cui il suono nasce dalla vibrazione di una pelle o membrana messa in tensione. Appartengono a questa categoria i tamburi e i membranofoni vocali (kazoo e simili). Alla prima classe, ovvero quella dei tamburi (più conosciuta e sicuramente più numerosa), appartengono tutti gli strumenti nei quali la membrana viene fatta vibrare nei seguenti modi:

  • a percussione diretta o indiretta. Nei primi la percussione della membrana avviene tramite l’utilizzo delle mani o di battenti vari. In questo modo è possibile controllare in maniera precisa il numero di colpi che si desiderano dare. Nei membranofoni a percussione indiretta al contrario sono degli oggetti contenuti all’interno dello strumento stesso o dei battenti applicati ad esso che, messi in movimento, colpiscono la membrana. Di conseguenza non è sempre possibile definire con esattezza quante volte la membrana debba essere colpita;
  • a pizzico, in questi strumenti abbiamo un filo o corda attaccato alla stessa membrana, non appena andiamo a pizzicare la corda, la membrana inizia a vibrare. Questa tipologia di strumenti genera spesso delle incomprensioni, tanto che alcuni studiosi li considerano parte dei cordofoni. Personalmente sono dell’idea che il mezzo sonoro fondamentale resti la membrana e di conseguenza giustamente attribuiti a questa classe;
  • a frizione, come indicato dal termine stesso la vibrazione è generata mediante sfregatura e, in relazione all’oggetto che si utilizza per strofinare, si suddividono principalmente in tre gruppi: con bastone, con cavo e a mano.
  • Altre suddivisioni che caratterizzano i tamburi sono:
  • il numero di membrane utilizzate: bipelle o monopelle;
  • la forma dei fusti: tamburi a paiolo, tamburi tubolari (cilindrici, conici, a barile, a coni sovrapposti, a clessidra, a calice, a cornice);
  • apertura o chiusura dei fusti;
  • suoni indeterminati o la possibilità di emetterne di determinati (es. timpani tipicamente utilizzati in orchestra).

Spostiamoci ora verso la seconda classe: i membranofoni vocali. Il più celebre tra questi rimane sicuramente il kazoo, ma anche gli altri strumenti appartenenti a questo gruppo generano il suono in egual maniera.
Molti credono che questo strumento faccia parte degli aerofoni, ma non è del tutto preciso. Consideriamo difatti che non è tanto il fiato immesso a produrre il suono, ma piuttosto la membrana (solitamente di carta velina) posta sul foro centrale, la quale vibra in relazione alla voce o al canto dell’esecutore.

Per tale motivo si utilizza spesso l’accezione “cantare membrane”.

Non possono mancare i soliti video!  In questo primo video potrete ammirare la maestria di Pandit Yogesh Samsi, un noto suonatore di tabla. Il tabla è un tipico strumento indiano costituito da una cassa di legno (o terracotta) e da una pelle tesa su di essa tramite cordicelle. Lo strumento comprende due tamburi affiancati di forma e dimensioni differenti. Il virtuosismo e la complessità delle strutture ritmiche indiane (Tala) viene ad esprimersi nella sua bellezza con questo incredibile strumento.

Nel secondo video ecco a voi uno strumento di origine italiana tipico molisano: il Bufù. Tale strumento è presente anche in altre regioni d’Italia con nomi diversi ma caratteristiche simili come la caccavella nel napoletano. Si presenta costituito da un contenitore (di norma una botte di legno, ma anche di rame o terracotta) sulla quale viene tesa una pelle (di capra o vitello) e nel cui centro viene inserita una canna. Quest’ultima viene sfregata dall’esecutore con le mani bagnate o un panno umido in modo tale da far vibrare la pelle.