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MusicOff Christmas Selection 2013

Con il Natale alle porte si rinnova anche il nostro appuntamento con la MusicOff Christmas Selection, occasione in cui tiriamo le somme dell'anno musicale che sta per chiudersi scegliendo i migliori album pubblicati; ogni membro dello staff recensioni ha a disposizione quindici scelte per siglare quello che è il megli

Con il Natale alle porte si rinnova anche il nostro appuntamento con la MusicOff Christmas Selection, occasione in cui tiriamo le somme dell’anno musicale che sta per chiudersi scegliendo i migliori album pubblicati; ogni membro dello staff recensioni ha a disposizione quindici scelte per siglare quello che è il meglio della produzione musicale dell’anno in conclusione, decidendo infine a chi dare la propria palma d’oro. Il 2013 è stato indubbiamente un anno particolare, caratterizzato da grandi dischi, come anche da qualche grande flop, ma sempre ottimi 365 giorni di musica.

Facendolo con ottima musica, è proprio questa la migliore delle occasioni per augurarvi dal profondo del cuore il miglior Natale possibile ed un buon inizio 2014. Solamente grazie alla fiducia che ci viene concessa da ognuno di voi possiamo ritrovarci qui, anche oggi, dopo un altro anno trascorso insieme.Buon Natale.

Francesco Sicheri e la Redazione di MusicOff.comLa classifica di Francesco Cicero:

1. Arcade Fire – Reflektor

Riuscite ad immaginare l’incontro tra un filosofo danese, un’eroina nazionale francese, dei personaggi della mitologia greca, la musica haitiana e un film italo-franco-brasiliano? E, soprattutto, ci avreste mai scommesso che questo incontro sarebbe avvenuto tra le note di un album di “popular music”? Probabilmente no, perché siamo abituati ad un Pop/Rock industriale che ambisce all’immediata fruibilità e al successo, piuttosto che, paradossalmente, all’arte. Così, per abitudine, i ritmi ammalianti di “Reflketor”, la quarta opera degli Arcade Fire, ci suggeriscono un approccio superficiale ad un album che è, come del resto anche i precedenti della band canadese, estremamente stratificato. Una stratificazione sia musicale, con le atmosfere che sono dipinte con colori che partono dal Rock, passano per la Dance e arrivano fino alla World music, che tematica, tra il film “Orfeu negro”, i riferimenti al pensiero di Søren Kierkegaard e la mitologia greca. 

Tutto questo fa sì che “Reflektor” possa essere interpretato in maniera estremamente versatile sia per quanto riguarda la musica (in quale genere si può catalogarlo?) che per le tematiche trattate; un disco che si presta all’ascolto passivo, grazie ai suoi ritmi trascinanti, ma dà il suo meglio all’ascoltatore che si pone attivamente. Un ascoltatore che deve avere la curiosità di esplorare il caleidoscopio di colori dell’album cogliendone i vari stimoli intellettuali. La notevole forza espressiva e la rara ambizione artistica fanno di “Reflektor” una delle opere più interessanti di questo ricco 2013.

Francesco Cicero

2. Sigur Rós – Kveikur
3. Boards Of Canada – Tomorrow’s Harvest
4. Gorguts – Colored Sands
5. David Bowie – The Next Day
6. Deafheaven – Sunbather
7. Nick Cave & The Bad Seeds – Push The Sky Away
8. Bachi Da Pietra – Quintale
9. Queens Of The Stone Age – …Like Clockwork
10. Steven Wilson – The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)
11. Daft Punk – Random Access Memories
12. The National – Trouble Will Find Me
13. Bill Callahan – Dream River
14. Haken – The Mountain
15. Tim Hecker – VirginsLa classifica di Alessandro Basile:

1. Bill Callahan – Dream River

Quando torna Mr. Callahan non ce n’è per nessuno. Il 2013 è stato sicuramente un anno ricco di grandissimi dischi, e quindi di importanti ritorni (il discorso vale sia per il mercato straniero che per quello nostrano). Eppure, alla luce di vari e ripetuti ascolti la nuova raccolta d’inediti licenziata a settembre dall’ormai ex Smog sembra possedere davvero una marcia in più. Dream River è un album non solo ispirato ed intenso, ma anche coerente a livello di sound. Magistrali gli arrangiamenti.

Ammalianti le sfumature che l’autore statunitense è riuscito a tratteggiare assieme al preziosissimo contributo dei musicisti che l’hanno raggiunto in sala d’incisione per dare una quadratura definitiva alle otto canzoni che sono poi andate a comporre la tracklist definitiva del cd. Un disco quieto, pacato, avvolgente, acquatico: questo è Dream River. Un lavoro equilibrato, che emana soltanto poesia e magia. La malinconia è sempre lì dietro l’angolo, ma non prende il sopravvento. Non pervade e sembra quasi fare un patto con chi ascolta, garantendo di non dare troppe noie. E così le canzoni cullano, confortano. Maturità, ingegno, lucidità, ricerca: queste solo alcune delle principali peculiarità che Dream River denota. Regalatevelo per Natale, non farete un soldo di danno.

Alessandro Basile

2. Cesare Basile – Cesare Basile
3. Jonathan Wilson – Fanfare
4. Iron & Wine – Ghost On Ghost
5. Bachi Da Pietra – Quintale
6. Ornaments – Pneumologic
7. Ilaria Graziano & Francesco Forni – Come 2 Me
8. Earthless – From The Ages
9. Arbouretum – Coming Out Of The Fog
10. Scott Matthews – Unlearned
11. Volcano Choir – Repave
12. Black Rebel Motorcycle Club – Specter At The Feast
13. The Black Angels – Indigo Meadow
14. Francesco Di Bella – Francesco Di Bella & Ballads Cafè
15. Midlake – AntiphonLa classifica di Stefano Di Maria:

1. Arctic Monkeys – AM

Giovani, produttivi, innovativi: sono le tre keywords che consegnano agli Arctic Monkeys le chiavi per chiudere la porta discografica di questo 2013. L’albumAM è infatti il più acclamato da tutti coloro che di musica quotidianamente scrivono e non solo. E’ la perfetta fusione di tutte le influenze precedenti: un mix maturo ed irresistibile. Sonorità e testi sono curati in maniera maniacale, tanto da regalare sfumature diverse ad ogni ascolto. AM è qualcosa che si avvicina alla perfezione, merito della tanta abnegazione messa in campo da Alex Turner e soci. E pensare che tutto era nato con una demo lanciata in rete, a conferma del fatto che seguire i sogni ed essere determinati aiuta di certo a realizzarli. La più bella metafora che il 2013 potesse regalarci.

Stefano Di Maria

2. Thundercat – Apocalypse
3. Daft Punk – Random Access Memories
4. Cassie Taylor – Out Of My Mind
5. Kings Of Leon – Mechanical Bull
6. Valerie June – Pushin’ Against A Stone
7. Dream Theater – Dream Theater
8. Franco D’Andrea – Today
9. Biffy Clyro – Opposites@
10. Arcade Fire – Reflektor
11. Pearl Jam – Lightning Bolt
12. Steve Gadd Band – Gattitude
13. Alice In Chains – The Devil Put Dinosaurs Here
14. Jim Beard – Show Of Hands
15. Marble Sounds – Dear Me Look UpLa classifica di Francesco Sicheri:

1. Iron & Wine – Ghost On GhostSamuel Beam non compete con nessuno, non ne ha alcun interesse. Allo stesso modo tanto distacco da ogni dinamica non coinvolga l’attenzione per il prodotto artistico finale, fa si che nessuno possa competere con la sua raffinatezza intellettuale e musicale. “Ghost on Ghost” è l’album del 2013 perché al termine del suo ascolto è facile trovarsi a pensare una realtà in cui ogni disco è costruito e sviluppato con ugual cura e qualità. Iron & Wine è un progetto che punta all’uomo, alla sua natura e alle sue debolezze, trasformando tutto in un romanzo di spaventosa e stupenda quotidianità. Non è l’inutile a divenire importante, quanto più l’annullamento dell’insignificante per dar vita ad un oceano di colori primari. Samuel Beam gioca con la vita prendendola a braccetto, intingendola in un flusso musicale capace di rivestire di tepore familiare anche il più sventurato degli avvenimenti. Assistere allo sviluppo di un album targato Iron & Wine è un processo che permette di affezionarsi ai brani ancor prima ch’essi giungano sullo scaffale nella loro veste definitiva. Samuel Beam lavora con l’arte del far musica, forgiando canzoni dalla natura multiforme e dall’intrinseca possibilità d’essere resi con ottimi risultati sia in forma d’arrangiamento completo, sia nella più nuda e cantautoriale forma chitarra-voce. Iron & Wine è uno di quei nomi capaci d’incarnare una metodologia della creazione musicale apparentemente dimenticata, oggi, nell’epoca della sfuggente spettacolarità momentanea. Al culmine di ogni sorprendente mutazione che ha portato Iron & Wine fino al 2013 arriva “Ghost On Ghost”, album capace di essere legittimo figlio dei suoi tempi, senza mai divenirne lo scontato risultato.

Francesco Sicheri

2. Bachi Da Pietra – Quintale
3. Queens Of The Stone Age – …Like Clockwork
4. Bobby McFerrin – spirityouall
5. Ornaments – Pneumologic
6. Volcano Choir – Repave
7. Shuffler – Shuffler
8. The Aristocrats – Culture Clash
9. Atoms For Peace – Amok
10. Steven Wilson – The Raven That Refused To Sing (and other stories)
11. Deafhaven – Sunbather
12. Beehoover – The Devil And His Footmen
13. The National – Trouble Will Find Me
14. Cult Of Luna – Vertikal
15. Arbouretum – Coming Out Of The Fog