HomeStrumentiChitarra - DidatticaLe diteggiature – G Shape

Le diteggiature – G Shape

Ciao a tutti e bentrovati amici musicoffili, siamo giunti al termine di questi appuntamenti dedicati alle forme delle scale, la quinta ed ultima diteggiatura che analizzeremo è ovviamente quella di G: "G shape"; vi anticipo che prossimamente verranno pubblicati ulteriori articoli inerenti alle diteggiature, ma ancora

Ciao a tutti e bentrovati amici musicoffili, siamo giunti al termine di questi appuntamenti dedicati alle forme delle scale, la quinta ed ultima diteggiatura che analizzeremo è ovviamente quella di G: “G shape”; vi anticipo che prossimamente verranno pubblicati ulteriori articoli inerenti alle diteggiature, ma ancora non posso svelarvi tutto, sappiate solo che, se vi è abbastanza chiara la metodologia di costruzione proposta in questa serie, sarà un gioco da ragazzi costruirne altre non trattate finora.Con il rischio che qualcuno di voi mi rompa la chitarra in testa (per il mio essere ripetitivo e assillante su alcuni argomenti), vi ricordo che per poter comprendere fino in fondo questo metodo è vivamente consigliata la lettura dei seguenti scritti: Vademecum Lick of the Week Pt.1, Pt.2 e, naturalmente i precedenti articoli della serie in questione.Per coloro che non abbiano consultato i links sovra citati, ribadisco i due concetti chiave che stanno alla base del metodo:

  • Teoria degli intervalli: che definiscono la natura e la sonorità tipica di una scala;
  • Accordi e sistema CAGED (o EDCAG): ovvero le posizioni principali degli accordi che rappresentano lo scheletro su cui creiamo le nostre forme: ad ogni posizione di accordo è corrispondente una diteggiatura di scala.

È necessario prendere un accordo in triade (I, III, V) ed eseguirlo in una determinata forma del sistema EDCAG e successivamente aggiungere, grazie al precedente studio degli intervalli, gli altri gradi che compongono la scala presa in considerazione. Di conseguenza, al di sopra di una triade maggiore ricaveremo scale maggiori (ionica, lidia e misolidia) mentre sopra una triade minore scale di natura minore (eolia, dorica e frigia).G shapeCome avrete già capito la prima cosa da fare è imparare le tre triadi principali nella forma che stiamo trattando. Di seguito troverete come esempi i seguenti accordi: C, Cm ed infine Cdim.Spostiamoci verso la seconda fase nella quale, prenderemo in considerazione la scala di C maggiore (C, D, E, F, G, A, B, C) costruita mediante i seguenti intervalli: R, ∆2, ∆3, p4, p5, ∆6, ∆7. Proviamo a suonare e memorizzare singolarmente i vari intervalli che costituiscono questa scala. La tonica (root = radice) della forma G si trova su sesta corda.Passiamo ora alla fase conclusiva! Tramite il solito sistema dobbiamo collegare i vari punti per creare la scala maggiore (ionica) nella sua quinta forma. Adottando il medesimo principio per le successive scale e facendo attenzione all’accordo di base (maj, min o dim) ed ad i corrispettivi intervalli, riusciremo a ricavarci secondo un senso logico-teorico le altre strutture. Come sempre, in allegato ad ogni articolo, troverete i file GuitarPro 6 delle scale trattate. In particolare: un file contenente le tre diteggiature maggiori ed uno le quattro minori.E per concludere in bellezza, con queste ultime righe capirete ancor meglio il concetto con cui ho concluso i precedenti articoli: le diteggiature studiate in forma E su tutte e sei le corde assumono un altro nome se analizzate da un punto di vista differente.
Analizziamo la diteggiatura B frigio (G shape). Naturalmente viene a coincidere a: C lidio (G shape), D misolidio (A shape), E minore (C shape), A dorico (E shape) e G ionica (D shape). Perché? Semplice, sono relative l’una dell’altra, ovvero hanno le stesse note, ma intervalli differenti.
La cosa importante è, di conseguenza, cambiare la prospettiva.Come al solito spero di esservi stato d’aiuto e vi ricordo che per qualsiasi chiarimento vi aspetto sul forum. Vi saluto e ci rivediamo prossimamente per una nuova serie “piena di pallini”.Stefano Maroelli