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Jazz… ma non troppo! #8

Salve MusicOffili, ben ritrovati all'ottavo appuntamento di questa rubrica sul Jazz e non solo), puntata in cui parleremo del rapporto che c'è tra il II-V-I in tonalità maggiore, e la relativa armonizzazione della scala maggiore; iniziamo a parlare dell'armonizzazione della scala maggiore, prendiamo la nostra sc

Salve MusicOffili, ben ritrovati all’ottavo appuntamento di questa rubrica sul Jazz e non solo), puntata in cui parleremo del rapporto che c’è tra il II-V-I in tonalità maggiore, e la relativa armonizzazione della scala maggiore; iniziamo a parlare dell’armonizzazione della scala maggiore, prendiamo la nostra scala di DO con la sua struttura intervallare, ovvero gli intervalli che passano tra una nota e l’altra, ad es.:

DO – RE = TONO

RE – MI = TONO

MI -FA = SEMITONO

FA – SOL = TONO

SOL – LA = TONO

LA – SI = TONO

SI – DO = SEMITONO

Quindi impareremo la formula a memoria T-T-S-T-T-T-S (T  = tono, S = semitono).
Per poter armonizzare la suddetta scala lo faremo ad intervalli di terza ovvero se pensiamo alle sette note a partire dalla nota DO sovrapponiamo una nota si e una nota no, un termine più esatto sarà ”sovrapposizione di intervalli di terza”, ma vediamoli nella pratica.

Quando abbiamo un accordo a tre voci otteniamo una sovrapposizione di tre suoni che emettiamo simultaneamente. Ad esempio l’accordo di Do Maggiore è composto dalle note DO-MI-SOL in base al principio sopra detto notiamo la nota Do è la prima della scala la nota Mi la terza quindi abbiamo saltato la seconda nota che corrisponde alla nota Re successivamente abbiamo il Sol quindi abbiamo saltato la nota Fa, come vediamo il principio ”una nota si ed una nota no” sta prendendo forma.

Jazz... ma non troppo! #8

Se volessi armonizzare a 4 voci il risultato sarà il seguente:

Jazz... ma non troppo! #8

Quindi a partire da ogni grado della scala ed effettuando il ragionamento sopra indicato il risultato sarà il seguente:

  • DO Mj 7 composto dalle note (DO-MI-SOL-SI) sul primo grado ”I”
  • Re min7 composto dalle note (RE-FA-LA-DO) sul secondo grado ”II”
  • Mi min 7 composto dalle note (MI-SOL-SI-RE) sul terzo grado ”III”
  • Fa Mj 7 composto dalle note (FA-LA-DO-MI) sul quarto grado ”IV”
  • Sol 7 composto dalle note (SOL-SI-RE-FA) sul quinto grado ”V”
  • La min 7composto dalle note (LA-DO-MI-SOL) sul sesto grado ”VI”
  • Si min7 b5 ”alias SEMIDIMINUITO” composto dalle note (SI-RE-FA-LA) sul settimo grado ”VII”

Ora abbiamo il quadro completo dell’armonizzazione a 4 voci della scala Maggiore a partire da ogni grado della scala:

Jazz... ma non troppo! #8

Quando parliamo di II-V-I facciamo riferimento appunto agli accordi costruiti sui gradi della scala in questo caso maggiore,ipotizzando di essere in tonalità di Do maggiore quindi la scala di riferimento è la scala diatonica di DO (DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI) con la sua struttura intervallare T-T-S-T-T-T-S gli accordi generati sul secondo quinto primo saranno i seguenti: Remin7 – Sol7 – DoMaj7.

Bene, ora vediamo come trattarli melodicamente e alcuni voicing da utilizzare prendendo i Drop della 1a lezione e applicandoli a questo appuntamento. Una maniera intelligente può essere seguire una lead voice con il canto delle posizioni degli accordi (esempio drop in playlist).

Per quanto riguarda la parte melodica utilizzeremo i toni guida precedentemente trattati ovvero 3° e 7° grado degli accordi costruiti sul II-V-I collegandoli tra loro utilizzando target tones e approach notes sempre trattati negli articoli precedenti.

Un altro esercizio più comunemente utilizzato è partire dal grado della scala in riferimento all’accordo: supponiamo di avere questi accordi: Remin7 – Sol7 – DoMaj7. Partiamo dalla nota Re fino alla sua terza nota, ovvero eseguiamo le note ”Re-Mi-Fa”; la nota Fa corrisponde alla settima dell’accordo successivo (Sol7) da qui procediamo con le note (Sol-La-Si), la nota Si corrisponde alla settima dell’accordo successivo al Sol7 ovvero DoMaj7 .

Come vedete ho realizzato 11 patterns da utilizzare sulle progressioni ”II-V-I” che servano come spunto per nuove frasi applicando i principi sopra descritti e tutti i principi spiegati negli articoli precedenti. I file audio sono stati concepiti sul principio imitativo, quindi c’è la base con il pattern e subito dopo ci sono altre 4 battute di sola base per poter ripetere il pattern in tempo reale.

Buon lavoro
Eupremio Ligorio