HomeMusica e CulturaArtisti - SpecialJam Session: come affrontarla

Jam Session: come affrontarla

Parliamo di una cosa fondamentale per un musicista: la "Jam Session". Mi trovo a New York, quale città migliore per parlarne!?!Dalle  jam sono nate collaborazioni che hanno dato vita a gruppi storici, musicisti che hanno cambiato la musica si sono fatti le ossa nelle jam, e  quest'ultima è soprattutto un ot

Pubblichiamo oggi un articolo davvero molto interessante a cura di Alessio Menconi, chitarrista Jazz italiano di grande fama che proprio in questi giorni vede l’uscita del nuovo album di uno dei suoi più noti progetti, il Trio Bobo con Faso e Christian Meyer, intitolato Pepper Games, secondo lavoro in studio di questo power trio di gran classe nel quale Jazz, Rock Progressive, ritmiche Afro, si fondono e creano un sound personale, sottolineato dal fraseggio della grande chitarra di Menconi e dalla grande base di groove dei due “Elii” (scopri le date del tour).

Alessio è anche molto attivo sul fronte didattico, sia con le sue lezioni di chitarra che con le pubblicazioni, tra cui proprio in questi giorni i nuovi libri Metodo per Chitarra Moderna e I Segreti dell’Improvvisazione e Armonia.

In questo articolo ci parlerà di come organizzarci per una delle situazioni più comuni per un musicista, la Jam Session, così da arrivare sul palco preparati ed evitare momenti… imbarazzanti!

Parliamo di una cosa fondamentale per un musicista: la “Jam Session”. Mi trovo a New York, quale città migliore per parlarne!?!

Dalle  jam sono nate collaborazioni che hanno dato vita a gruppi storici, musicisti che hanno cambiato la musica si sono fatti le ossa nelle jam, e  quest’ultima è soprattutto un ottima occasione per imparare e per uno scambio di idee e jam vuol dire prima di tutto divertirsi e gioire assieme della musica ma l’importante è cercare di fare musica! A volte in Italia (e non solo) vedo che non funzionano molte cose nelle session, problemi che si potrebbero migliorare con pochissimo. A tale scopo scrivo questo post con quelle che secondo me (e secondo tutti i musicisti jazz non di primo pelo) sono le regole per rendere costruttiva e piacevole (per noi e per chi ascolta) una jam session.

Jam Session: come affrontarla

Trio Bobo: da sx, Alessio Menconi (chitarra), Christian Meyer (batteria) e Faso (basso)

1 – La jam non è una gara o una prova d’esame, chi si atteggia in questo modo vuol dire che lui stesso soffre in passivo di quella sindrome da competizione che non porta a niente, e deve quindi risolvere il suo rapporto con la musica e con gli altri.

2 – Le cantanti hanno diritto di cantare nelle tonalità che le mettano a loro agio, cercando di essere a loro volta elastiche. Cioè, se tu cantante mi chiedi “Round Midnight” in B e suono il sax o la tromba, ti chiederei cortesemente di farla in C o Bb.

3 – Sempre i/le cantanti devono “prendere in mano” la scena e staccare il tempo.

4 – Se uno strumentista si trova con un/una cantante sul palco, non può pretendere di suonare un brano bebop alla sua velocità preferita, ma dovrà avere il buon senso di capire che con la voce non fai le stesse cose che con il sax alto (anche Sarah Vaughan non faceva le cose di Charlie Parker)!

Jam Session: come affrontarla

Clicca per la pagina Facebook di Alessio Menconi (Foto di Enrico Rolandi)

5 – La scelta dei brani dovrebbe avere un buon senso: non devo far vedere che sono più figo e suono minimo i brani di Wayne Shorter o per forza Giant Steps a 300 bpm… posso suonare Autumn Leaves ed essere strafigo perché suono bene e allo stesso tempo suono qualcosa di agevole e pratico per tutti. Meglio suonare “Blue Bossa” fatta bene che brani di Herbie Hancock fatti male (prendersi la colpa della scelta). La musica si fa assieme, per questo bisogna mettere a proprio agio tutti in modo da ottenere un risultato ottimale; il pubblico non capisce chi sbaglia quindi, la brutta figura la fa anche quello che voleva fare il figo!

6 – Sempre riguardo la scelta dei brani cerca di variare velocità, tonalità e possibilmente atmosfera (ad esempio da minore a maggiore, da swing a even eight a bossa nova, etc…)

7 – Non portare partiture e possibilmente scegli brani che sappiano tutti.

8 – Ogni musicista che è sul palco ha diritto di fare un suo assolo, ma allo stesso tempo è preferibile attendere il brano successivo piuttosto che raddoppiare o triplicare il proprio strumento (tre sax o tre chitarre sul palco non vanno bene). Non creiamo affollamento sul palco!

9 – Per il tuo assolo c’è sempre tempo, aspetta il tuo turno e se suoni lo stesso strumento di chi ha appena fatto il solo, aspetta che lo faccia qualcuno che suona un altro strumento prima di te.

10 – Regola la durata dei tuoi assoli; ricorda che non è un tuo concerto e che più il gruppo è numeroso, meno dovrebbero durare gli assolo.  

Jam Session: come affrontarla

Ignacio Bernal on Flickr

11 – Regola il volume giusto in modo da essere una tacca sopra gli altri se fai il solo e una tacca in meno se accompagni. Il batterista dovrà invece regolarsi dosando la forza bruta delle braccia. Un appunto a quest’ultimo: che bello quando suono con un batterista che ha grande energia e contemporaneamente suona pianissimo! È stupendo! Posso suonare tutte le dinamiche che voglio.

12 – Cerchiamo il contatto visivo con gli altri musicisti, non isoliamoci. Questo serve anche per capire chi suonerà il primo assolo e come chiudere un brano.

13 – Uno dei problemi più diffusi è il finale! Quante volte si vede la cantante che guarda gli altri perché non sa come finire un brano(scusa cantante, succede anche agli altri ma a te più spesso)?!? Il leader (chi suona il tema) dovrà guidare gli altri musicisti attraverso la logica di ciò che suona, accostandoci il linguaggio del corpo. Se non sai cosa fare, con un gesto deciso chiama uno stop, fai una cadenza, prendi una nota finale (cantante, prendi una nota e tieni quella, non cambiarne altre sette altrimenti non si capirà mai che accordo mettere e quale sarà l’ultima nota) e su quella fai un altro gesto comprensibile di chiusura.

Jam Session: come affrontarla

Jeyheich on Flickr

12 – Se non sai il brano ti prego, non salire con le parti e non suonare, aspetta il prossimo. Se non sai neanche il prossimo chiediti se è meglio andare a casa a studiare e tornare in futuro.

13 – Chitarrista timido, ti prego con tutto il cuore: non suonare girato! È qualcosa di inguardabile! Ti senti più protetto? Da cosa?!? La tua insicurezza non ne guadagna niente e peggiora la tua immagine vista dagli altri ma vista anche da te stesso visto che il corpo comunica con la mente e viceversa.

14 – Cantante spavalda/o, ricordati che dietro hai musicisti che “spesso” (anche se non sempre) ne sanno più di te… la scena non è tua con dietro degli impiegati al tuo servizio. Trova il giusto compromesso essere leader ed allo stesso tempo parte di un gruppo. Rispetta te stessa ed i musicisti.

Ecco una lista minima di brani con cui poter cominciare a partecipare ad una jam session Jazz. I brani vanno conosciuti a memoria, tema ed accordi:

  • All the things you are
  • Alone together
  • Summertime
  • I remember april
  • Just friends
  • But not for me
  • On green dolphin street
  • Body and soul
  • Satin doll
  • Take the A train
  • Round midnight
  • Yesterdays
  • Have you met miss Jones
  • Blue bossa
  • My funny Valentine
  • Autumn leaves
  • All of me
  • All of you
  • Night and day
  • Misty
  • In a mellow tone
  • Cantalupe island
  • So what/Impressions
  • Polkadots and moonbeams

(È necessario conoscere la struttura base del blues e del rhythm changes in modo da saperli suonare anche qualora non conosciamo il tema)

Buona Jam!  
Alessio Menconi Official Website
Leggi il Blog

Jam Session: come affrontarla