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Il Vuoto Elettrico – Virale

Scrivere recensioni non è facile, dare un giudizio su di un disco (specie se di una band emergente) non è facile; cercare di mettere da parte le proprie idiosincrasie e le proprie simpatie non è facile, poiché si rischia di strumentalizzare l'artista a proprio piacimento, facendolo diventare capro espiatorio o, al

Scrivere recensioni non è facile, dare un giudizio su di un disco (specie se di una band emergente) non è facile; cercare di mettere da parte le proprie idiosincrasie e le proprie simpatie non è facile, poiché si rischia di strumentalizzare l’artista a proprio piacimento, facendolo diventare capro espiatorio o, al contrario, dargli più meriti di quanti realmente ne abbia.Non sono solito inserire questo tipo di considerazioni personali nelle recensioni che mi trovo di volta in volta a scrivere, non è una pratica che apprezzo e trovo che la componente soggettiva nell’ambito della critica (sempre che io possa definirmi un critico) debba essere relegata a secondaria, altrimenti si incappa nei problemi esposti poco sopra.Vi chiederete: “Ok, ma di cosa stiamo parlando? Cosa c’entra con la recensione del disco?”. Presto detto. Virale, il primo album de Il Vuoto Elettrico si trova esattamente nella MIA terra di mezzo, la zona grigia tra le succitate idiosincrasie e le simpatie personali. I Vuoto Elettrico sono una band bergamasca formata da: Davide Armanini (chitarre),  Fabio Pedrotti (chitarre), Paolo Topa (voce, theremin), Giuseppe Ventagliò (basso, synth), Walter Viola (batteria). Il nome del gruppo è un omaggio all’omonimo album di un altro italianissimo e apprezzato progetto, i Six Minutes War Madness.Lo stile del gruppo si colloca in un filone che affonda le proprie radici negli anni ’90 e che trae la propria linfa vitale dal sound alternativo noise e post-rock prettamente italiano. Si sente l’influenza degli Afterhours, dei Massimo Volume, degli stessi Six Minutes War Madness, dei One Dimensional Man.Il suono del disco è oscuro, claustrofobico e non lascia filtrare il minimo spiraglio di luce e di speranza. Basso e batteria pulsano uniformemente in un unico incessante flusso squarciato dai riff distorti e dalle incursioni noise della chitarra. I brani sono incentrati sulla paura, concept sotteso che serpeggia in ogni traccia dell’album e nei testi declamati e urlati da Topa.E’ quella paura che ti blocca nei rapporti umani, congelando l’empatia (“Il ruolo del Perdono“); è quella paura di essere impazziti espressa dalla voce soffocata nel marasma strumentale di “Le lacrime di Dio“; è quella paura di essere abbandonati, di essere fagocitati dall’ego altrui scomparendo come fantasmi (“Il tuo ego, il mio crollo“); ma è soprattutto quella paura di vivere che ti getta nella stasi, che ti induce a smettere di capire, di lottare, di tentare (“Arianna Tace“).Questo è Virale. 11 brani (compresa la buona cover di “Emilia Paranoica” dei CCCP) duri, cupi e ben strutturati.Ed è qui il problema: sono talmente ben strutturati tanto da sembrare artefatti, mimando quella spontaneità che dovrebbe essere essenziale sia dal lato musicale (a volte fin troppo “ispirato”, ecco) che nei testi (certamente ben scritti ma forzatamente esistenzialisti e confezionati con eccessivo mestiere).Insomma, per dirla alla Salinger: “Quando una cosa la fai troppo bene, dopo un po’, se non ci stai attento, finisci per strafare. E allora non la fai più tanto bene”. D’altro canto a Il Vuoto Elettrico la capacità di schiaffeggiare sul serio l’ascoltatore certamente non manca, come nella commovente “Arianna Tace” o in “Il tuo ego, il mio crollo“.Ecco perchè Virale si trova nella mia zona grigia: da un lato sono i suoni che amo e ascolto abitualmente e (ri-)sentirli proposti con questa qualità (specie se da un gruppo italiano) fa sempre tanto piacere; dall’altro a volte non si capisce quanto sia effettivamente proporzionato il talento col mestiere. Mi auguro, ma sopratutto auguro a Il Vuoto Elettrico, che nel futuro sarà il primo a prevalere sul secondo.Pasquale VaccaroGenere: Noise, Post-Rock, Alternative RockTracklist:
1. Virale
2. Il ruolo del perdono
3. Le lacrime di Dio
4. Arianna Tace
5. Cibolesbico
6. Asso di spade
7. Sabato d’inverno
8. Il tuo ego, il mio crollo
9. Labirinto di cani
10. Emilia paranoica
11. JeanLineup:
Paolo Topa (voce)
Giuseppe Ventagliò (basso, synth)
Fabio Pedrotti (chitarre)
Davide Armanini (chitarre)
Walter Viola (batteria)Band simili consigliate: Afterhours, Massimo Volume, Offlaga Disco Pax, Six Minutes War Madness, Ornaments, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Marnero